mercoledì 13 maggio 2009

La pazzia di Antony

John
Finalmente ci siamo, abbiamo trovato Anthony e lo abbiamo convinto a tornare.
Ma questa è la cosa meno sorprendente, la cosa incredibile è ciò che sta accadendo a quel poveretto, sembra che abbia perso il senno, qualcosa che non avevo mai visto prima, un pazzo che sa quello che dice.
Giungemmo in prossimità delle Alpi, qualcuno alla stazione notò Anthony, ci indicarono un sentiero, non era passato da molto.
Lasciammo i cavalli per proseguire a piedi, iniziammo a inerpicarci per i sentieri in prossimità del confine tra Italia e Francia.
L'aria era fresca e il paesaggio era stupendo, da tempo non mi sentivo così in pace in mezzo alla natura selvaggia.
A mattina inoltrata sul nostro cammino apparve un rifugio, sembrava disabitato, ma avvicinandoci con cautela notammo dei movimenti.
All'interno trovammo il nostro "ricercato", parlava da solo ad alta voce, intento a convincersi delle proprie scelte.
Pensammo fosse impazzito, che come l'Orlando furioso per amore verso quella donna fosse uscito di senno.
Aspettamo qualche istante, poi William entrò nella stanza ma il nostro Anthony non lo riconobbe, poi l'inconfondibile rumore di un cane che si arma.
William con le mani bene in vistà rivoltò le tasche poi grazie all'orologio da taschino che tutti i membri dell'agenzia portano il nostro folle amico lo riconobbe come un alleato, ma continuò a dire di non conoscere nessuno di noi, poi iniziò a sostenere di essere nel 1861 e li capimmo che il tempo aveva qualcosa a che fare con tutto ciò.
Inine entrammo anche noi e per tutto il resto del giorno rimanemmo assieme, più volte Anthony nel corso della giornata si convinse di essere in tempi diversi, disse che aveva delle voci nella testa già da prima che si rifletesse quella notte nello specchio.
La situazione apparve sempre più grave col passare delle ore, quando giunse poi la notte le cose precipitarono, ombre iniziarono a muoversi tutt'intorno alla casa: "i vermi del tempo" erano infine arrivati, attirati dagli scompensi generati dal nostro amico nei suoi continui spostamenti temporali.Li combattemmo e grazie alle ampliate conoscenze del nostro "pazzo" li sconfiggemmo, superammo la notte e il mattino dopo Anthony ci segui verso Parigi.
Ora siamo da poco usciti dall'ufficio di Mr. Barker, pare che la "malattia" di Anthony non sia semplice da trattare e dovrà essere in qualche modo tenuto sotto controllo, ma quanto meno anche lui è dei nostri e forse l'Agenzia potra realmente fare qualcosa per trovare la donna che ama e suo figlio (sempre che sia suo).