mercoledì 26 dicembre 2012

La lista delle cose da fare. Primo: uccidere Arold Jones


Le nostre essenze sono riunite.

In realtà non sono tutte, ne mancano altre...
Sono infiniti i posti in cui potrebbero essere
Nei tre tizi con i poteri che collaborano con Cinthia...
Nell'ultimo Arold rimasto
Nel tizio che ci permette di riunire i poteri
All'inferno o in qualunque altro piano di esistenza
Come possiamo recuperarli?
Appurato che non ci è per ora possibile andarcene da questo piano di esistenza a quello da cui proveniamo, non ci resta che sfruttare al massimo il mondo in qui siamo ora.

Dobbiamo mettere a punto un piano.

Iniziamo a studiare le nostre nuove capacità quando ci accorgiamo che qualcuno ci tiene d'occhio.
Dei tizi fanno da piantone intorno alla villa. Saranno degli uomini di Cinthia.
Mentre decidiamo come affrontare la cosa ci viene a trovare Mr. Tollin.
Mr. Tollin è uno dei tre con i poteri che collabora con Cinthia. Lui è in grado di spostare i ricordi.
Ci chiede a che punto è la nostra missione, iniziamo a rispondere e lui con una specie di cellulare fa saltare la corrente.
"Ora che nessuna cimice che la nostra agenzia ha piazzato funziona devo dirvi una cosa. All'interno del nostro gruppo si sta sviluppando una lotta intestina. Cinthia da quando si è risvegliata è cambiata e ha iniziato a infastidire alcuni di noi. Io e altri due miei compagni abbiamo deciso di eliminare il problema alla fonte e volevamo sapere se avete intenzione di creare un patto di alleanza, se così si può dire."
Così ci parla Mr. Tallin.

Non che l'idea di eliminare il demone di Cinthia non ci attiri, ma non siamo pronti a dare una risposta ora. Decidiamo che gli comunicheremo la nostra decisione più avanti.

Ora ci si prospettano davanti a noi alcune priorità e come sempre stendiamo una lista.
Premettendo che non sappiamo precisamente come uccidere quel demone e cosa quel demone è in grado di fare, eliminarlo è uno dei punti della nostra lista.
Eliminare i tre tizi con parte delle nostre essenze è anche questo un punto della lista.
Ma, in cima a tutto, come sempre c'è : uccidere Arold Jones.
Cosa fare per primo?

Dobbiamo decidere un piano ben congegnato. Ora abbiamo più capacità, ma dobbiamo riuscire a utilizzarle al meglio.

Cosa facciamo come prima cosa?
Chi eliminare per primo?
Cosa potrebbe comportare?
Quali sono i rischi?

Non possiamo muoverci alla cieca. Dobbiamo trovare una strategia vincente. Una strategia che non può fallire.

giovedì 20 dicembre 2012

Ricongiungimento

Dato che abbiamo poco tempo per scendere nel buco Faustine utilizza i suoi poteri per aprire un portale che ci porti direttamente in un porto, in Antartide, nelle vicinanze del luogo da esplorare. Arriviamo all'ingresso del buco, o meglio, del baratro. Gettiamo una torcia ma sembra che cada all'infinito, sembra essere un cratere senza fondo.

Hob, utilizzando i suoi poteri, si fa cadere per parecchie centinaia di metri senza mai raggiungere il fondo.

Ci tornano così alla mente le parole di Jonatan. Scoprire cosa c'è in fondo al buco è una compulsione creata apposta per tenere impegnato il demone che c'è in Cintia.

Appurato questo facciamo ritorno alla nostra villa e cominciamo a fare i rituali per riunire i frammenti rimasti di Antony e Hob. Quelli di William non arrivano.
Così Faustine decide di convocare ancora il viaggiatore onirico che protegge uno degli alter-ego di William.

William dice di essere disposto a finire il lavoro del suo protetto se gli concede di riunirsi a lui. Il viaggiatore rivela che quello che sta facendo è distruggere questo mondo. Rivela che lui è il reggente di un altro mondo, quello da cui anche noi veniamo, e che vuol far collassare i due mondi in modo da unirli e crearne uno nuovo.
Naturalmente chi regge questo mondo, Arold, è contrario a questo e cerca di impedirglielo.

Mentre siamo lì a parlare appare una sorta di manichino e, tra i due, inizia un scontro talmente veloce e talmente potente che noi ne siamo totalmente assorbiti e, per poco, non ne restiamo sopraffatti.

Il tutto dura pochi istanti poi, i due, spariscono e, probabilmente, vanno a proseguire il loro scontro da qualche altra parte.

Approfittando dell'assenza del viaggiatore onirico Faustin recupera gli altri William e, anche per loro, viene effettuato il rito.

Ora tutti noi ci siamo ricongiunti con i nostri frammenti.
Nemmeno il tempo di capire come sono mutate le nostre essenze e arriva Arold.
Dice che finalmente il cerchio si è chiuso e che abbiamo fatto esattamente ciò che voleva.
Anche sta volta mi sento manipolato da uno degli Arold.
Praticamente ci dice che lo scontro che sta avvenendo tra i reggenti dei due mondi è esattamente quello che lui voleva e che grazie a noi l'ha ottenuto senza dover faticare.

Ora non ci resta che attendere il ricongiungimento dei due mondi.

mercoledì 12 dicembre 2012

Nuovi poteri, nuovi patti e nuove missioni

William era scomparso e Faust non sapeva cosa fare.
L'unica via era convocare il prima possibile gli altri lui stessi.
Lui li convoca e noi chiamiamo Arold con il suo amico.
E come per Arold pratichiamo il rito.
Spari e morte.
Il nuovo Faust tenta di recuperare William, ma, apparentemente, apparentemente non ci riesce.
A un certo punto compare nella stanza il viaggiatore dei sogni che ci stava creando tutti questi problemi.
"Cosa siete disposti a fare per riavere i vostri compagni?"
Noi riflettiamo a questa domanda.
Quanto valgono le loro vite per noi?
All'improvviso la voce di Stephen rompe il silenzio: " Facciamo che se ci ridai i nostri compagni e io non ti mando all'inferno!"
Il tipo un po' sorpreso se ne va.
E dopo poco Faust ritorna con William

Nel mentre Arold ha contattato Cinthia per poter riallineare la propria anima con il proprio corpo,
Un nuovo patto.
Passiamo il tempo in cavolate.
L'Arold che ha creato questo mondo non è più dove lo avevo lasciato e, con lui, anche John e Jimbo.
Chissà dove saranno ora.
Fermiamo Cinthia per recuperare anche le parti delle anime dei nostri compagni che mancano.
Tra tre giorni saranno tutti qui.
Ma lei ci chiede un favore nei tre giorni che mancano.
Dobbiamo scendere in fondo al buco nel ghiaccio.
Ecco una nuova missione.

lunedì 10 dicembre 2012

Cinthia e la scomparsa di William

Dopo esserci tutti radunati è tempo che Jonathan paghi il suo debito.

Ci rechiamo all'ospedale e parliamo con i custodi di Cinthia. Li convinciamo che possiamo fare qualcosa per lei, per riportarla tra noi.
I tizi acconsentono e la donna viene portata alla villa.

Stephen e uno degli scagnozzi accompagnano Jonathan e la donna nella stanza del rito.
Tutti gli altri restano al di fuori della stanza che in trepidante attesa, chi assorto nei suoi pensieri.

Dopo parecchie ore la porta si apre. Il rito è riuscito ma ci vorrà un pò di tempo prima che la donna recuperi tutte le sue funzioni. Così viene riportata in ospedale.

Nel frattempo Stephen dice di stare attenti a quella creatura perché, mentre si stava risvegliando, lui e Jonathana sono scesi agli inferi per vedere che fosse quell'anima. Hanno così scoperto che lei è in realtà un demone che, forse, al momento non ha coscienza di chi o cosa sia. Sta di fatto hce è molto potente e nutre una schiera pressoché infinita di seguaci. Se dovesse risvegliarli potrebbe decidere di far invadere il mondo da queste anime e il risultato sarebbe simili a ciò che sta succedendo nei campi militari.

I due ci mettono in guardia sulla pericolosità di stringere patti o garantire servigi a questo essere. Peccato che qualcuno di noi, Antony, si sia reso disponibile a lavorare per lei.

Cinthia arriva nella villa e ci mettiamo intorno a un tavolo. Sembra essersi ripresa bene.
Cominciamo a parlare e William dice di avere qualcosa da chiederle in cambio del fatto di averla salvata dal baratro in cui era. I due contrattano e la donna accetta di esaudire la sua richiesta senza volere nulla in cambio. Così William scopre la locazione geografica di 3 suoi alter-ego. Faustine, che fino a quel momento sembrava nel mondo dei sogni, decide che anche lui vuole sapere dove sono gli altri se stesso. Così inizia a contrattare con la donne. Alla fine accetta di offrirle, per una volta e senza uccidere nessuno, il suo potere. Anche lui scopre la locazione di 4 Faustine.

Da ultima la dolce vecchina (Arold) cerca di convincere Cinthia a rimetterlo nel suo corpo ma, non volendo pagare, non ottiene nulla.

Faustine e William deidono di contattare i loro frammenti tramite i sogni. Faustine li convoca e i 4 si danno appuntamento a una settimana di distanza.

Tocca a William. Due dei tre arrivano subito nel sogno ma, al posto del terzo, arriva un viaggiatore onirico. Dice che sta proteggendo il suo amico. Lui e Faustine iniziano una battagli onirica che si conclude con uno scontro fisico. Faustine ne esce sconfitto e l'altro viaggiatore onirico trascina il corpo di William nel sogno.

domenica 9 dicembre 2012

Cento Anime

Scritto da Pontazza

L'anima di Arold era stata trascinata all'inferno e contemporaneamente il portale da cui il Nefarita era uscito, si era chiuso.
Dovevamo salvare Arold.
Jonathan mi propose di andare a recuperare la sua anima all'inferno, dove il Nefarita, prima di morire, lo aveva spedito. Così, in pochi minuti tracciò il cerchio per aprire il portale e il rito ebbe inizio, poco dopo entrammo nel cerchio e iniziammo a precipitare.
Ci ritrovammo all'inferno, ma questa volta il luogo era diverso, il paesaggio era cambiato, ci trovavamo in un deserto. Davanti a noi si stagliavano le dune e in lontananza, ondeggiante sul profilo rovente dell'orizonte, c'era un'oasi. CI incamminammo nella sua direzione, non mi sembrò di trascorrere molto tempo a camminare ma è difficile valutare il significato di spazio e tempo nei reami infernali.
Arrivati in prossimità dell'oasi trovammo esattamente ciò che si può immaginare di incontrare in un'oasi: della vegetazione verdeggiante e uno specchio d'acqua, ma a chiudere il quadretto non c'erano dei Beduini con le loro tende e qualche cammello, ma bensì dei Nefariti intenti a torturare le loro vittime, annegandole nello specchio d'acqua. La cosa era in qualche modo ironica: finire annegati nel bel mezzo di un deserto.

Con l'aiuto di Jonathan scovai il Nefarita che stava torturando l'anima di Arold, lo teneva legato ad una catena e tramite una carrucola lo immergeva nell'acqua. Lo fermai e gli chiesi cosa voleva in cambio di Arold: trattai con lui come avevo visto fare a Jonathan e ottenni di avere la sua anima in cambio di altre trenta. Solo che le anime legate alla catena e immerse nell'acqua erano in totale quatto! Così dovetti promettere di procurare cento anime di donna in cambio dei quattro frammenti di anima di Arold.
Costoso.
Prendemmo le anime ancora incatenate e ci dirigemmo verso il portale, ma una volta vicini all'uscita, un'enorme creatura si mosse sotto la sabbia. Voleva nutrirsi delle nostre anime ma fortunatamente il portale era vicino. Entrammo sani e salvi.

Ci risvegliammo nei corpi dei due guardiani notturni che giravano fuori dalla villa.
Non sapevamo dove fosse finito Arold reincarnandosi. Dovevamo trovarlo.
Pochi minuti dopo, mentre discutevamo con il resto del gruppo sul da farsi, arrivò una chiamata. Era Arold, ricordava qualcosa, anche se era ancora molto confuso.
Lo recuperammo in un villaggio non lontano, era ora una anziana signora sulla sessantina. La cosa sarebbe stata ridicola, perfino divertente, se non fosse che capivo benissimo il suo disagio, la sua frustrazione e non mi sarei mai voluto ritrovare nella sua situazione.
Lo tranquillizzai e lo riportai con Jonathan alla villa.

giovedì 29 novembre 2012

GILF

Stephne ci raggiunge a Londra e ci racconta, dettagliatamente, la proposta di Jonatan (l'altra anima conosciuta nella base).
Se noi lo liberiamo dal suo nefarita lui potrà riallineare l'anima di Cintia col suo corpo.

Facciamo le solite domande di rito sui rischi e sulle possibili conseguenze e ci prendiamo un paio di giorno per discuterne tra noi.

Dopo aver valutato tutte le possibilità e le alternative, decidiamo di accettare e di eliminare il nefarita.
Jonatan dice che per convocarlo deve fare un rito ma gli serve un luogo che possa diventare il suo tempio.
Decidiamo di acquistare una villa ottocentesca in un paesino fuori Londra che diventerà anche la nostra sede operativa.

Passa circa un mese per la ristrutturazione e per preparare un luogo adatto per il rituale.

Finalmente arriva il giorno tanto atteso: quello dello scontro.
La creatura appena appare è come spaesata, non sa bene dove sia. Subito parte la nostra raffica di colpi. Tutto il piombo che gli abbiamo scaricato addosso dovrebbe triturarlo invece, pur accusando i colpi, contrattacca.
Ha una forza e una velocità sorprendenti.
Inizia un danza tra noi e lui dove si colpisce e si viene colpiti. Quasi casualmente notiamo che le armi da taglio   lo danneggiano maggiormente. Così, tutti assieme, ci buttiamo su di lui brandendo le nostre lame.
Il nefarita cade sotto l'ultimo colpo. Il suo corpo va in polvere ma l'urlo di gioia si strozza in gola quando la creatura si rialza.
Senza battere ciglio ci avventiamo nuovamente su quell'essere.
Questa volta la sua anima abbandona il corpo. E' sconfitto.

Poco prima di soccombere, però. riesce a prendere Arold e gli spezza la colonna vertebrale lasciando il corpo esanime sul terreno.

Jonatan e Stephen discendono agli inferi per recuperare l'anima di Arold. Stephne contratta con un nefarita. Il prezzo è di 200 anime di donne per riavere il nostro compagno. Accetta.
Poco dopo Faustine riceve una strana telefonata e, dopo alcuni minuti, a casa nostra arriva un vecchietta. Brutta ma navigata e con la dentiera... Ci faccio un pensierino ma poi scopro che la Granny che vedo è Arold. dovremo uccidere 200 donne per averne una vecchia e brutta... che ingiustizia!

venerdì 23 novembre 2012


Scritto da Pontazza

Sono successe molte cose nell'ultima settimana.
Siamo partiti per Il Nevada, per raccogliere informazioni sulle basi militari. 
Arrivati, e trascorsa più di una settimana a raccogliere informazioni e a temporeggiare, ho deciso di entrare in azione.

La base si trova in una zona desertica, lontana da qualsiasi città (eccetto un paesino che si trova a pochi chilometri dalla base), un ottimo posto per tenere lontani i curiosi.
Dopo il sopralluogo di un nuovo membro (almeno per me) del gruppo – un tizio di nome Joseph, che non mi piace affatto e a cui pare che, altrettanto, io non piaccia – abbiamo scoperto all'interno della base, la presenza di un hangar chiuso da catene e lucchetti.
A questo punto, stanco di aspettare ho deciso di entrare nel campo, travestendomi da soldato. Grazie hai poteri dei miei compagni sono riuscito ad entrare nella base senza essere visto, ma quando sono arrivato vicino al hangar, ho avvertito la presenza di un anima più potente delle altre che avevo avvertito fino a quel momento: dopo qualche istante di smarrimento, qualcuno è uscito dal hangar, un uomo con poteri simili ai miei. Fingendomi un soldato appena arrivato mi sono incamminato verso di lui, bluffando ho detto di essere nella zona del hangar perché di passaggio per montare di guardia e dicendo di essere disponibile a dare una mano, sono stato invitato ad entrare.

L'interno era completamente dipinto di nero e vuoto, c'erano solamente altre 5 persone (tra cui una con un'anima dal potere elevato), disposte in cerchio. 
A questo punto l'uomo che mi aveva invitato a entrare ha preso posizione con me intorno al cerchio e il più potente di noi, attraverso un rituale, ha creato un cerchio di fuoco sul pavimento. 
Il pavimento al centro del cerchio è diventato nero, buio, tanto che la luce non lo illuminava e proprio come un buco nero, uno alla volta le persone intorno al cerchio ci sono entrate, cadendo verso il basso e venendone inghiottite. 
Io sono stato l'ultimo a entrare, ho iniziato a precipitare tutto è diventato buio.

giovedì 22 novembre 2012

La donna dietro i miei occhi

"Credi che un giorno qualcuno passerà di qui?" Jacob lo chiede alla ragazza con siede al suo fianco mentre entrambi guarano fuori dalla grande porta a vetri della casa rossa. "E che cosa cambierebbe a noi?" "Bhe, nulla, ma darebbe un senso alla strada davanti alla casa almeno." Lei gli cinge le spalle con un braccio e fa un sorriso. "Sempre a dire cose strane vero?" "Non è strano! E' una strada, se non ci passa nessuno che senso può avere?" La casa rossa si trova a ridosso di una strada in cui non passa mai nessuno. Questa cosa ha sempre dato a Jacob un senso di inutilità. A Morgana invece non sembra importare molto della strada, ne della gente che ci potrebbe passare sopra. A ben pensarci a lei non sembra importare nulla di niente. "Sai M. se io passassi su quella strada credo che guarderei verso questa casa." "E perchè mai?" "Perchè è una grande casa rossa in una via di casa che hanno tutte lo stesso colore marrone. E anche perchè ha un bel giardino. Si credo che ne rimarrei colpito." "Ma lo sai che tu non passerai mai su quella strada vero?" "Bhe, chi può dirlo. Forse un giorno avrò il coraggio di lasciarti qui e andare davvero a Londra." L'orologio ticchettando rompe il silenzio di sospensione che cade sui due. "Lo faresti?" dice Morgana. "Non lo so, ho detto forse." "Che credi di trovare a Londra?" "Non cosa M., ma chi." "Ok, chi credi di trovare?" "Una donna." "Bhe sei vago, ne hai una anche qui." "Ma qui siamo nella casa rossa, ciò che siamo io e te non ha alcun significato fuori." "E cosa siamo io e te J.?" "Io so cosa sei tu, sei una persona che mi tiene qui incollato, in una casa piena di ombre. Da non so quanto tempo." "E cosa è lei?" "Bhe, quando eravamo più piccoli io e Keira stavamo sempre insieme, eravamo una specie di fidanzatini. Poi lei è cresciuta ed è andata via. Poco prima che io prendessi il treno con te ho ritrovato una sua vecchia foto. Nella foto lei non mi guarda, ha i capelli rossi mossi dal vento e indossa un vestito nero. Credo di averle fatto quella foto il giorno in cui morì sua madre. Non so neppure perchè gliela feci." "Cosa centra questo con Londra?" "Ogni volta che guardo una donna io cerco qualcosa di lei, ogni donna che incontro non è una persona e solo una parte di Keira, una parte che mi manca. Nessuna è mai stata come lei, nessuna. Forse è per questo che voglio andare a Londra." "E io?" "Tu M. sei la sola su cui io non proietti lei, e forse è per questo che io sono ancora qui." "Spero che non te ne andrai mai." "Se io non trovassi lei forse sarei come quella strada." "Forse io e te lo siamo già."

Un arduo compito

Come da programmi ci mettiamo in viaggio per il deserto dell'Arizona.

Per avere un punto di appoggio prendiamo in affitto una catapecchia nel piccolo villaggio, Radiator Spring, sulla Route66 che si trova a mezz'ora dal campo militare.
Appena arriviamo io e Natan (il mio fedele falco) ci incamminiamo e, quando siamo a qualche decina di metri dal campo lo faccio librare in volo. Dopo poco abbiamo un filmato che ci consente di avere la planimetria del campo.
Ci sono 5 grossi caseggiati e 2 Hangar. Si vedono una cinquantina di persone e qualche veicolo armato.

Poco dopo Joseph utilizza il suo legame con un corvo per osservare più da vicino il tutto. Quello che scopriamo è che uno dei due hangar è chiuso con lucchetti e molto ben tenuto. Questo è molto in contrasto con la totale incuria che caratterizza l'edificio accanto.

Passa qualche giorno per capire come entrare e vedere cosa c'è in quell'enorme struttura. Alla fine Stephen decide di entrare.
Con altri simili a lui entrano nell'hangar  E' completamente buio. Uno degli altri, quello che sembra essere il capo, compie un rituale. Si apre un buco nel terreno e, attraverso questo portale, accedono all'inferno. Il capo si avvicina a un anima che stanno torturando e contratta col suo aguzzino per poterla liberare. Dopo una decina di minuti il gruppo esce col nuovo compagno.
 Stephen scopre che il capo, tutti i giorno, passa una paio d'ore all'interno di una delle case. La sola che è chiusa e inaccessibile a tutti gli altri. Prova a spiare per capire cosa si celi al suo interno ma senza successo.
Così, si fa amico del capo e scopre cose interessanti.

Lui ha questi poteri perchè è stato molto tempo e molte volte all'inferno. Così il suo neferita, il suo carceriere, lo lascia libero in cambio di alcuni favori.
Nel parlare Stephen chiede se e come è possibile riallineare un anima ad un corpo. Il tizio gli dice che lui potrebbe farlo ma, in cambio, Stephen deve liberarlo dal suo aguzzino.

Stephen ci dice il tutto. Se riallineassimo l'anima di Cintia col suo corpo potremmo farci aiutare da lei per ritrovare gli altri noi. Certo eliminare una creatura di quel genere non è facile.

martedì 20 novembre 2012

Stephen


Scritto da Pontazza

Sono stato portato qui dall'inferno.
Non sentiamo dolore, non proviamo stanchezza, non abbiamo paura di morire perché non siamo vivi, non abbiamo memoria del nostro passato.
I più deboli, come bambini, non hanno nemmeno coscienza di chi o cosa sono, altri invece, come me, hanno un potere maggiore e riescono a controllare la loro influenza sulle anime dei mortali, proprio per questo possono spostarsi tra i loro corpi. 
Qualcuno sta trascinando su questo mondo anime dall'inferno per creare un esercito. 
Le anime che hanno portato qui sono macchiate delle peggiori nefandezze, per questo penso di esser stato portato qui per sbaglio, non sono come loro, non so perché mi trovavo negli inferi.

Ho incontrato dei mortali che, come me, vogliono capire cosa sta accadendo, prima che sia troppo tardi, per questo mi sono unito a loro. Non potevo fidarmi di nessun'altro.

Hanno lasciato che mi unissi a loro e in cambio ho rivelato loro cosa sono, e cosa si trova nelle basi militari dove queste anime vengono richiamate.
Forse aiutarli, aiuterà anche me a capire io chi sono.

giovedì 15 novembre 2012

Esecuzione

A vederela da fuori sembrerebbe un esecuzione.
Una fila di persone, bendate.
Tutte con la schiena contro un muro.
Di fronte a loro una seconda fila di persone, armate.
Tutte con il fucile rivolto verso il muro.
Uno dei soldati dice: "Mirare solo alla testa".
Poi una batteria di colpi.

A vederla da fuori sembrerebbe un esecuzione.
Ma i condannati non urlano, non tremano spaventati.

I corpi bendati cadono a terra.
Tutti rimangono immobili.
Poi i soldati appoggiano a terra il fucile e aspettano.
Uno dei soldati si avvicina ai corpi.
Li controlla.
A ciascuno dei corpi taglia mani e spara un secondo colpo al cuore.

Poi una seconda batteria di colpi.
Il soldato a terra si gira con la faccia spaventata.
Alle sue spalle uno dei suoi ex compagni gli sta puntando il fucile.
"Quello lascialo stare, mi ci ero affezionato."

mercoledì 14 novembre 2012

Honolulu-Londra.. Sola andata

Vedo il sole filtrare attraverso le palme. Abbasso gli occhiali da sole, sorseggio il mio drink e guardo il mare.
Che bella vacanza.
Chissà cosa stanno combinando il miei soci.
Faccio per chiamare William, ma desisto.
Il sole brilla alto e le Hawaii sono troppo belle.
Chiudo gli occhi.
Il tenero abbraccio di un sonno pomeridiano mi avvolge.
Sento freddo.
Il Big Ben suona le sei.
Un momento! Il BIG BEN???
Apro gli occhi e dalla finestra vedo il cielo grigio di Londra, mi giro e vedo Faust. Faust senza un braccio.
"Che ti è successo al tuo braccio? Questo non è un sogno normale vero?"
"No Hob,  non lo è. Vieni subito a casa di Arold a Londra. Siamo tornati operativi."
Sbatto le palpebre e riecco il sole e il mare.
Mi alzo e torno in casa. Mi rimetto la giacca e la cravatta. Prendo la pistola e le Black Death. Chiudo a chiave la mia casa di Honolulu e poi il cielo non è più azzurro.
Honolulu-Londra. Solo andata.
Sono in soggiorno.
"Eccomi di ritorno"

Un nuovo elemento

Harold, dopo essersi unito agli altri se stesso, ci riunisce tutti a Parigi.
Ci racconta che, sparsi nel mondo, ci sono diversi campi militarizzati dove vengono tenute in custodia delle creature dall'aspetto umano ma che hanno qualcosa di MOLTO strano. Harold ne percepisce il potere ma è come se arrivasse da "qualcosa" che hanno dentro di loro.

Dai ricordi che  Harold ha recuperato con la fusione, sa che c'è una persona disposta a condurci nelle vicinanze di uno di questi campi.
Lo contata e, nel giro di un paio di giorni, ci raggiunge.
Prima di raccontarci chi è dice che, se lo fa, poi dovrà restare con noi. Accettiamo la proposta e così ci racconta la sua storia.
Il suo nome è Stephen ed è un'anima richiamata dal piano infernale e messa nel corpo in cui si trova.
Ci racconta che è fuggito da uno di quei campi dove ci sono molte creature come lui che vengono richiamate da gente facenti parte di una qualche organizzazione.

Le caratteristiche di questi esseri è che, essendo anime in corpi "vuoti", non possono morire nè subire danni fisici. Alcuni, quelli più potenti, possono anche cambiare corpo. Lasciare quello in cui sono per impossessarsi di un altro a loro più congeniale.

Da ciò che intuiamo sembra che qualcuno stia creando un esercito di esseri fatti per combattere.
L'altra cosa che sappiamo è che, prima, erano gli oggetti a limitare e a tenere a bada questi esseri. Ora che gli oggetti non hanno più poteri, non si sa cosa potrebbe accadere.

Stephen dice che può condurci a uno di questi campi che si trova nel deserto dell' Arizona.
Mentre stiamo pensando a cosa fare Harold decide di contattare gli uomini di Cintia e di guarirla con l'aiuto di Antony. Anche se non si capisce bene il perché lo voglia fare, i due vanno all'ospedale e Antony guarisce il corpo della donna. Essendo anche lei un'anima messa in un corpo, anche se fisicamente è integra, continua a restare in uno stato di coma.

Antony, a questo punto, fa presente che il nostro obiettivo è che tutti ritrovino e riuniscano i vari se stessi e non solo Harold.
Dato che ritrovare tutti noi è complicato, decidiamo di andare a spiare il campo in Arizona per vedre come si richiamano le anime dagli altri mondi. Così facendo speriamo di poter richiamare i frammenti delle nostra anime che sono imprigionate negli altri piani.

Col nostro nuovo compagno ci prepariamo ala viaggio

lunedì 12 novembre 2012

Harold Jones - Tutti e Uno

Scritto da Eol88
Cos'è successo? A si, ricordo, siamo rimasti li a farci sparare come degli idioti e ora siamo sul fondo di un burrone...ma siamo vivi.
Probabilmente Anthony si è ripreso per primo e ci ha curati, di lui e gli altri nessuna traccia, se ne sono già andati.
Ci serve aiuto, il braccio di Faust non ha un bell'aspetto...ha tutta l'aria di essere andato in cancrena, la caduta lo ha ferito gravemente e...ma comè possibile? La ferita non può avere più di un giorno, come può essere già in cancrena?!

Joseph è l'unico che riusciamo a contattare, ci tira fuori dal burrone e andiamo all'ospedale più vicino. Dovranno operare Faust, perderà il braccio destro.
Ci vorrà una settimana per il tutto, nel frattempo posso approfittarne, finalmente ho il tempo per andare a cercare gli altri 7 me stesso!
Joseph vuole accompagnarmi, non capisco se ha paura che mi accada qualcosa o se vuole solo tenermi d'occhio ma in ogni caso non mi importa, non ho nulla da nascondere.
Arriviamo al villaggio delle talpe giganti in 2 giorni, è deserto. Non cè più nessuno, neanche i cani. Così a occhio le case sono vuote almeno da un paio di settimane. Non cè nessuna traccia, tranne la tomba, quella dell'uomo con la lingua mozzata...è aperta ed è vuota.
Li sento vicini, probabilmente anche loro percepiscono la mia vicinanza e infatti in breve tempo arriva una macchina, è uno degli Harold che è venuto a prendermi.
Ci sono tutti e 7, per me è un grande momento ma non va come speravo, nessuno sa nulla di più di quanto io già non sappia, solamente uno ha informazioni interessanti sull'agenzia russa.
E adesso? Siamo punto a capo. Decidiamo di aspettare l'arrivo di qualcuno, quel qualcuno che ci ha convocato tramite gli "zombie", nessuno di noi sa chi sia ma non si fa attendere molto. Nel secondo giorno di attesa arrivano 2 uomini. Uno non so chi sia, l'altro, è un altro Harold Jones, ma è strano percepisco un enorme potere attorno a lui, così anche per l'uomo che lo accompagna. Ma la cosa che non capisco è perchè con lui non abbiamo un contatto mentale. Gli altri me stesso mi sembrano intimoriti, vado io a parlarci, oltre che intimoriti mi sembrano idioti.

Faticavo a crederci, l'uomo arrivato con Harold può effettuare la fusione dei ricordi e dei poteri, basta solo eseguire il "rituale". Ne resterà solamente Uno. Io.
E' lui, è questo Harold che che ci ha indirizzato su questa strada a partire da me, mostrandomi come far reincarnare i miei compagni. Anche gli altri hanno avuto contatti con lui e alla fine siamo qua tutti assieme. E io sono pronto per riprendermi ciò che è mio. Con qualche remora morale, ma sono pronto a farlo.
Joseph è con me, ha capito la situazione, mi aiuterà.
Entriamo in casa e iniziamo a fare fuoco. In pochi istanti torna il silenzio. Gli altri me stesso sono morti, mi sento diverso,ora sono quasi completo. Peccato solo che la parte di ricordi dal drago meccanico in poi li ha l'unico altro Harold ancora in vita. E non posso fare nulla, per ora, per riaverli.
Mi lascia un contatto nel caso dovessi cercarlo.

Ora comprendo il mio nuovo potere, ora comprendo quanto sarà indispensabile per gli eventi che a breve accadranno. Creature della città grigia nascoste nel mondo, pronte a entrare in guerra.

lunedì 3 settembre 2012

Nuova era

Sono passate circa quattro ore da quando il ring è stato chiuso.
Ormai nel mondo tutti gli oggetti hanno perso potere.
Le agenzie che vivevano dell'uso dei poteri magici adesso sono senza scopo.
Ora le agenzie non hanno scopo di esistere.
Lentamente chi le compone tornerà alla sua vita, poi i loro figli si scorderanno dei racconti che i loro padri facevano della magia.
Lentamente l'uomo tornerà ad essere inerme di fronte al fato.
Una nuova era, di nuovo.

mercoledì 29 agosto 2012

Quel che resta

John apre la porta del seminterrato dove si trova Harold.
Dentro le linee dei cerchi magici il suo amico sta seduto nella posizione del loto, con gli occhi chiusi intonando chissà quale incantesimo.
John varca il primo cerchi e Harold apre gli occhi.
"Hanno chiuso l'anello." dice John.
Harold si zittisce e il secondo cerchio si accende di luce gialla.
"Spevamo che prima o poi sarebbe successo." risponde.
"Non cos'i presto però, qualcuno deve averli spinti a cercarlo."
Harold si alza e il terzo cerchio si accende.
"Qualcuno che sapeva della sua esistenza li deve avere spinti a trovarlo e chiuderlo - continua John - era spezzato in due e privo di valore magico, non possono esserci arrivati da soli."
Harold esce dai due cerchi accesi e mette una mano sulla spalla di John.
"Chiedi a Jimbo dell'orologio, poi passa da Barker per lo specchio, io vado a vedere il treno."
John mette la sua mano su quella di Harold.
"Sai già cosa è successo, che senso ha andare a controllare? Sai che chiudendo il ring il potere degli oggetti sarebbe ritornato nei tre manufatti principali e li avrebbe riattivati!"
John e Harold svaniscono.

John apre la porta della stanza di Jimbo.
Dentro Jimbo sta guardando fuori dalla finestra.
"L'orologio ha ripreso a funzionare - dice - è il momento?"
"Forse che intenzioni hai?" dice John.
"Aspetterò, - Jimbo si volta verso John - prima o poi arriverà il treno no?"
"Già, prima o poi."

lunedì 27 agosto 2012

Harold

Tempo fa
Harold prende in mano la maniglia e la gira.
Apre la porta ed entra nel salone.
Dal soffitto le luci azzurre illuminano gli scranni vuoti e il volto dell'uomo che gli sta di fronte.
"Così sei giunto alla fine."
Harold si guarda attorno.
Il salone ê immenso, da una parte centinaia di seggi vuoti, dall'altra parte un cumulo di macchinari e cavi elettrici, di fronte l'uomo.
Alle sue spalle oltre la porta lo aspettano Jimbo e Jhon.
Sono rimasti solo loro tre, gli altri hanno preso altre vie.
Harold è stanco e ferito.
Adesso possiede delle capacità che prima poteva solo sognare.
Gli basta toccare qualcosa per imprimere in esso una parte del suo potere.
Cammina verso il seggio di fronte a lui.
Sente che la persona che gli sta di fronte non è come lui, forse è il capo di tutti.
"Sono passato per tutte le mie vite per trovarti e adesso ti sto di fronte come uomo."
L'uomo si alza dal seggio e gli va incontro.
"Harold, tu non sei più un uomo, hai attraversato luoghi che non esistono ancora e visto cose che devi ancora ideare. Io ti sto di fronte come pari adesso. Per giungere qui hai molto desiderato e molti di quei desideri si sono esauditi."
I due sono a un metro l'uno dall'altro.
" Ora dimmi Harold, qual'è il tuo ultimo desiderio?"
Harold mette una mano in tasca.
"Voglio essere te!"
La lama saetta veloce dalla mano di Harold al petto dell'uomo che gli sta di fronte.
L'acciaio penetra tra le ossa e lacera la carne e gli organi.
Dalla bocca dell'uomo cola un rivolo i sangue.
"Sia."
Sono le ultime parole che l'uomo dice, poi cade a terra.
Il corpo di Harold sembra andare a fuoco, lui urla per il dolore.
Le fiamme imprimono cicatrici contorte che si trasformano in tatuaggi metallici.
Dagli occhi fuoriescono luci verdi che colpiscono le cose che gli stanno attorno.
Jimbo vede la scena e si getta dentro per aiutare Harold.
Appena si avvicina una vampa di fuoco lo colpisce in pieno e lo butta fuori dalla stanza.
Due minuti e tutto è finito.
Harold si rialza da terra.
Il corpo nudo è tatuato per la quasi totalità.
"Ora pensiamo al mio mondo."

domenica 26 agosto 2012

Desideri

Aiko sta aspettando da circa un ora quando la porta si apre ed entra Cintia.
Aikonle sorride e la invita a sedersi.
Cintia si siede con la testa bassa.
La camicia di seta che indossa le lascia scoperte le braccia e gli innumerevoli tatuaggi.
"Tutto ok?" chiede Aiko.
"No, per nulla."
Aiko fa un cenno al barista e lui porta due birre.
"Io non bevo - dice Cintia - sono troppo piccola".
"Forse nel mondo da cui vieni, ma qui - Aiko apre la borsa e toglie uno specchietto per il trucco - qui sei grande" e le mette lo specchio di fronte.
"Dove siamo?" chiede Cintia.
"Quello che so è che..."
Cintia ascolta il racconto di Aiko e si beve ogni parola.
"E io che centro in tutto questo?" chiede Cintia.
"Tu hai una capacità speciale cara, tu puoi esaudire i desideri della gente."
"Sono una specie di genio della lampada?"
"Direi di si. Tu sei passata in questo nuovo mondo, ma non del tutto, quindi non sei soggetta a tutte le leggi che legano noi."
"Quindi posso fare quello che voglio?"
Aiko sorride.
"In realtà no. Innanzitutto non puoi esaudire i tuoi desideri, poi non puoi esprimere desideri che comportano la morte, la vita e l'amore. E non ultimo esaudire i desideri è un mestiere rischioso."
"Che intendi."
"In questo mondo ci sono entità più alte di noi, alcuni sono quelli che hanno creato questo mondo, altri sono quelli che cercano i primi tre. Vedi se uno di loro dovesse trovarti allora sarebbe un problema."
"Come mi possono trovare?"
"Usare i poteri emette una radiazione invisibile ma potente, loro la possono percepire e ti possono trovare. Più usi il potere e più rischi la vita."
Aiko e Cintia parlano fino a notte fonda.
"Hai detto che se ti aiuto mi puoi mandare a casa."
"Se mi dai una mano con alcune cose ti posso mostrare un posto in cui forse c'è un passaggio per casa tua."
"Che devo fare per te Aiko?"
"Una cosa semplice, devi trovarmi alcune persone."

giovedì 23 agosto 2012

Punto ZERO

Mentre Arold valuta il da farsi e cerca il modo per salvarci senza cedere il suo potere, Faustine e Joseph pensano simultaneamente allo stesso pub di Dublino lo Stone (non ricordo). Dopo qualche ricerca scopriamo che non esiste nessun pub con questo nome. Decidiamo di andare  a Dublino. Qui ci ritroviamo con Arold. Ci dice che ha ottenuto un oggetto da Cintia che impedirà agli altri di ucciderci o di trovarci tramite oggetti. Dice anche che ha fatto anche un accordo con la donna: se troviamo oggetti utili alla sua causa, ce li pagherà in modo opportuno.

Inoltre Arold è in compagnia di un tizio che gli fa da guardia. Scopriamo che è un reduce dell'agenzia italiana e che sta controllano Arold perché faceva a domande sul pub senza essere membro dell'agenzia.

Arold a Antony, essendosi tolti il medaglione, non sono più riconosciuti come membri dell'agenzia quindi, se giriamo con loro, non potemmo mai sapere dove si trova il pub. Così ci separiamo da loro.

Dopo qualche domanda fatta in giro, veniamo accompagnati in una casa di Dublino dove troviamo una decina di membri appartenenti all'agenzia e sfuggiti alla morte.
Ci spiegano che tra 48 ore verrà fondata una nuova agenzia italiana e che tutti  i membri che facevano parte della vecchia verranno uccisi. Per far questo le altre agenzie porteranno alcuni oggetti in un luogo del Cile le cui caratteristiche fungono da amplificatore per i poteri delgi oggetti. Questa combinazione di fattore permetterà di porre fine all'esistenza di tutti i membri della vecchia agenzia superando qualsiasi protezione che questi possono avere e raggiungendoli in qualsiasi nascondiglio siano.

Ma i nostri compagni hanno un piano. Andare in Cile prima degli altri e, unendo le due metà della pietra, disgiungere tutti gli oggetto privandoli di ogni potere. Così facendo noi avremmo salva la vita e le agenzie non avrebbero più scopo e quindi non esisterebbero più.

Quindi ci rechiamo in Cile per assistere alla cancellazione degli oggetti, per parteciparea a quello che è un nuovo inizio. Il punto zero.

martedì 21 agosto 2012

Reclutamento

Aiko entra nell'ospedale e chiede infirmazioni alla receptionist.
La ragazza la indirizza al secondo piano, stanza 212.
La stanza è piccola e scura e la donna sul letto è collegata ad un respiratore.
Aiko prende dalla borsa un posacenere e lo mette sul petto della donna.
La donna apre gli occhi e cerca di alzarsi, Aiko la ferma.
"Signorina Leithman, giusto?"
La donna si toglie il respiratore.
"È scritto sul letto no?" dice con voce tremante.
"Ma le cose scritte non sono sempre vere, o mi sbaglio Cintia?"
La donna nel letto guarda Aiko con occhi pronti a piangere.
"Come lo sai? Dove siamo?"
Aikomle mette un dito sulla bocca per zittirla.
"Dopo le domande, prima devo spiegarti due cose."
La donna si mette a sedere sul letto, ma ha un mancamento, Aiko le tiene fermo il posacenere sul petto e lei si riprende.
"Questa è la prima, sei in coma, ma se tieni questo sul petto puoi fare finta che non sia così, trova un modo per tenerlo sempre attaccato al cuore."
Lei fa per rispondere, ma Aiko la zittisce di nuovo.
"Dopo. La seconda è che io ho bisogno di te. Tu hai una capacità straordinaria e io ne ho bisogno, in cambio io posso dirti come forse potresti tornare a casa."
Aiko si alza dal letto.
"Pensaci, il posacenere è un regalo. Se vuoi mi trovi nel bar qui fuori domani sera."
Aiko lascia la stanza e Cintia resta sola.
Le sue dita seguono il profilo argento del posacenere e la sua testa pensa a casa.
Prende un pò di cerotto a nastro e si toglie la casacca.
Con il cerotto lega il posacenere al petto proprio nel momento in cui un infermiera entra nella stanza.
"... si sarà solo un errore della macchina, questa ha danni così gravi che sarebbe un mirac..."
Appena l'infermiera vede Cintia in piedi fa due passi indietro.
E adesso che faccio? Pensa Cintia

giovedì 9 agosto 2012

La vita di prima

Cintia si sveglia e si stiracchia.
La aspetta l'ennesima giornata di scuola.
Si chiede se Roxane le renderà anche oggi la giornata insopportabile e se magari oggi avrà il coraggio di parlare con Sam di quella cosa...
Esce dalla sua stanza e va verso la cucina.
Chiama suo padre, ma lui non risponde.
Sarà già uscito pensa e apre il frigo.
Quello stronzo di suo fratello ha di nuovo finito il latte.
In più ha messo delle birre e altre cose strane, cazzo se papà lo scopre...
"Rey! Dove cavolo sei..."
La voce le si strozza in gola mentre entra nella stanza del fratello.
La stanza è vuota, dentro c'è un ferro da stiro e una serie di vestiti che solo la peggior puttana del mondo metterebbe!
Fa per andare versi gli abiti ma qualcuno entra dalla porta.
Lei si volta sperando di vedere suo padre, ma quello che vede è un tipo sui trenta, ubriaco marcio che barcolla verso di lei.
"Chi cazzo sei! Fuori da casa mia!"
Indietreggia spaventata, i suoi quindici anni non le permettono ancora di avere più prestanza.
Lui le si avvicina e le sferra un pugno in mezzo al viso.
"Brutta stronza è così che mi tratti?"
L'uomo biascica parole e bestemmie.
Lei striscia via e inizia a correre piangendo vero la porta.
Il sangue le cola da un sopracciglio spaccato e il fiato le si fa corto.
Arriva alla porta e la apre.
Correrò dai vicini pensa.
Ma sulla porta rimane impietrita.
Davanti a lei non c'è il via letto che porta alla casa del vicino, non c'è il Prato che suo padre taglia ogni fine settimana e nonmc'é neanche la casetta sull'albero.
Davanti a lei c'è solo il corridoio di un vecchio palazzo fatiscente.
"Vieni qui" il tizio la prende per i capelli e la sbatte contro il muro.
Lei sbatte contro uno specchio.
Si alza e per la prima volta si vede.
Davanti a lei non c'è la ragazzetta con l'apparecchio per i denti e i capelli biondi, c'è una tizia di trent'anni con la faccia imbrattata di sangue, le braccia e il petto coperto da tatuaggi e i capelli neri tagliati come fanno i drogati alla stazione.
Cintia vorrebbe urlare, ma tutto quello che può fare e restare immobile ad aspettare che i calci e i pugni la facciano finire all'ospedale.

mercoledì 8 agosto 2012

SCELTE E OPPORTUNITA'

Il mondo cambia, i problemi si moltiplicano, persone sempre diverse e sempre più potenti intrecciano il loro cammino con il nostro e, come sempre, ogni cosa richiede una scelta. Agire o temporeggiare,sparare o parlare, mentire o rispondere il vero... ma andiamo con ordine.

La donna misteriosa parla con Arold mentre Antony è ancora nel pozzo e William è ancora a NY.
Faustine interviene nella discussione e convince la donna a rivelargli chi è e cosa fa. La donna dice che sta cercando un oggetto per aprire un luogo. Faustine viene portato in questo luogo. Si trova nell'antartide e quello che la donna vuole rimuovere è un gigantesco tappo di ghiaccio che blocca l'ingresso a un tunnel. La tizia ci propone di lavorare per lei. O meglio dice che se vogliamo possiamo cercare oggetti e poi venderglieli. Questo però contrasta con ciò che abbiamo accettato entrando nell'agenzia quindi rifiutiamo.

Dato che in Messico non c'è nulla da fare ci ritroviamo in Francia col capo dei messicani ceh dovrebbe avere il seme impiantato. Lo esaminiamo ma dalle lastre non esce nulla. Decidiamo di tornare al monastero, la sede dell'agenzia.

Quando arriviamo è deserta. Dopo qualche istante arriva un'auto e scendono dei tizi dell'agenzia. William va verso di loro ma... sono russi. Gli altri, a parte Arold, escono. I russi chiedono di essere seguiti e se c'è qualcuno nella strutturo. Tutti rispondono di no e così, mentre si allontanano, fanno brillare la struttura intrappolando Arold sotto le macerie.
paul e il suo
Dopo svariati interrogatori i 4 vengono messi di fronte a un bivio. O consegnano Paul e il suo entourage, o verranno uccisi. William cerca di resistere ma, dopo essersi preso una dose di piombo, cede e gli altrilo imitano.
Tornano al monastero e chiamano la donna tatuata sperando di avere da lei qualche aiuto. La donna dice che non fa niente per niente così, per convincerla, Faustine dice di avere l'oggetto che potrò aprire il tunnel nel ghiaccio.

Quando arriva la donna concede 12 ore al gruppo per consegnarle l'oggetto di cui le hanno parlato.
i 4 estraggono Arold dalle macerie e dice che lui potrebbe riuscire ad assorbire il potere del tappo di ghiaccio che chiude il tunnel.

Arold viene portato di fronte all'imboccatura ma, purtroppo per lui, il tappo non ha poteri. La zona circostante ha il potere che confluisce sull' imboccatura del tunnel creando il ghiaccio che la chiude.
Il sollo modo che c'è per fermare il tutto è che Arold ceda il suo potere al ghiaccio circostante in modo che invece di dare ghiaccio lo assorba, distruggendo il tappo.

Il sacrificio di uno potrebbe salvare tutti... ma ci sarà questo sacrificio? Quella che sembra una rinunci è in realtà un'opportunità?

venerdì 3 agosto 2012

Messico e nuvole

La situazione è grave..
Arold attiva il suo potere e si attiva l'allarme..
Il tizio con cui abbiamo parlato scappa urlando insulti.. Provo a intercettarlo, ma un tentacolo lo prende e lo trascina in un pozzo.. Esco dalla casa e vedo arrivare una tizia che non abbiamo mai visto.. Anthony esce dalla stanza e esce  e viene preso dal tentacolo.. La tizia porta William a times square.. Gli altri  cercano di scappare.. Arold toglie il potere alla casa e questa crolla.. Io vado in capo al mondo..  Il mondo sembra crollare..
È nata una guerra tra l'abbazia italiana e quella sudamericana..
È un fottuto casino..

martedì 31 luglio 2012

Ramon

Che maledetta fortuna!
Ramon fa girare il bicchiere tra le dita e poi butta giù la terza tequila.
Fino a cinque minuti fa era solo uno sfigato, adesso può avere la possibilitá di avere qualcosa che nessun altro ha.
Sorride tra se e se e si fa la quarta.
Esce dalla porta della cantina barcollando leggermente, poi si ferma e prende il cellulare che gli sta nervosamente vibrando in tasca.
"Ola amigo che pasa?"
Da dietro il ricevitore qualcuno gracchia qualcosa.
"Ok capo - parla molto male l'inglese - avviso subito gli altri. No, è già andato via. Si. Ok."
Rimette il telefono in tasca e torna verso la cantina.
Dentro lo aspettano altri due.
Spiega loro che il capo ha detto che il suo agente tornerà domani e che porterà ciò che è stato pattuito in cambio della loro collaborazione.
Forse verrà il capo stesso a ringraziarli.
Gli altri due si abbracciano e ordinano altri tre giri.
Poi qualcuno entra nella cantina.
Sono due americani.
Forse anche loro sono qui per il manufatto.
Ramon inizia a sognare un gioco al rialzo.
Che maledetta fortuna!

lunedì 30 luglio 2012

Nuova agenzia nuovi problemi

Dopo essere scappati dal Cesar Palace di Las Vegas ci dirigiamo tutti a Roma, alla sede italiana dell'agenzia del sole. La testa è molto ben nascosta. Arold e William dicono di aver provato ad avere altri contatti con la dottoressa Tanaka, ma che non ci sono riusciti.
Mentre siamo nella sede dell'agenzia di Paul prendiamo a maggioranza una grande decisione: entriamo anche noi nell'agenzia del sole.
Prima missione cercare di recuperare un seme custodito dall'agenzia del sud america con sede neo Messico.
Non sembra difficile.
Con un  pretesto veniamo inviati ufficialmente alla sede messicana.
Tutto tranquillo. Quasi tutto. A un certo punto compare un tizio di quelli del Cesar, quello che potrebbe essere il più pericoloso. Parla con un tizio e poi va via.
Indaghiamo ma non  arriviamo a nulla.
Ed ecco che succede quello che non doveva succedere.
Faust si ubriaca e Anthony per farlo riprendere usa il suo potere.
Tutto sembrerebbe tranquillo e invece no.
Allarmi che suonano.
C'è un qualche sensore.
Facciamo finta di niente, ma questi hanno dei rilevatori di poteri sovrannaturali e ci beccano.
Parte l'interrogatorio. Tra i fumi dell'alcool Faust rivela tutto.
Siamo fottuti.
E ora?
Cerchiamo di corrompere il tipo, lui sembra starci, ma vuole  cose che noi non possiamo dargli.
Chiediamo tempo.
5 minuti.
E ora?
4 minuti.
Qualche piano?
3 minuti.
Solo Arold può salvarci. O forse no?
2 minuti.
E se io me ne andassi adesso?
1 minuto.
Il tipo sta tornando, allora che si fa?

domenica 22 luglio 2012

Ritrovare i ricordi

Pensieri...
Dopo aver lasciato il Ceser, decidiamo di dividerci per evitare che ci trovino tutti. Io e Faust optiamo per l'aereo, il mezzo più veloce per spostarsi dopo Hob.  Mentre aspettiamo l'imbarco mi addormento all'improvviso, solo grazie all'intervento del mio compagno, riesco a non dire dove ci stiamo dirigendo ai nostri inseguitori, Harvey  Parker sa come richiamarci nel mondo dei sogni per interrogarci, ma Faust è un viandante di quel mondo, è come se fosse a casa sua e sa come difenderci. Crea barriere che non ci fanno trovare e per il momento siamo al sicuro.
Passano le ore di volo, quasi mezza giornata senza fare nulla, poi incontriamo Paul e parliamo con lui. Hob è già stato lì e ha cosegnato la testa. Ora è al sicuro sotto una teca di vetro... una teca molto particolare. Il capo dell'agenzia Italiana resta sorpreso di quanto gli riferiamo, ma forse non abbastanza... forse qualcosa sà o forse qualcosa ci nasconde, per esempio quale capacità possiede? e il fatto che tra le fila dei nostri antagonisti capeggi un'altro Paul che, fisicamente uguale in tutto e per tutto a lui, ha 7 copie identiche, sembra non turbarlo particolarmente.
Mi balena un'idea, e se esistesse un oggetto con il potere di assorbire i ricordi? forse così avremmo un vantaggio sui nostri inseguitori. Parliamo con Paul, e lui fa ricerche. Poche ore e la ricerca porta i suoi frutti, o meglio i suoi semi, perché di semi si tratta. custoditi dal capo dell'agenzia del sud america. esistono dei semi che permettono, una volta fatti crescere, di assorbire i ricordi della persona che li ha custoditi.
Con Faust decidiamo il da farsi e aspettiamo i 5 giorni che mancano prima di incontrare gli altri.

giovedì 19 luglio 2012

Affidalo al destino

Una stanza di un ospedale chissà dove. Un uomo e una donna guardano dal vetro che li separa dalla stanza adiacente. "Come sta?" chiede la donna "Bene, ha imparato a camminare e inizia a parlare bene." "Un paio di settimane e potremo portarlo fuori di qui." Poi camminano fino al vetro successivo e si rimettono a osservare. "E lui?" "Meglio ancora, con lui il mio potere non era ancora affinato e per qualche motivo impara, o ricorda, più in fretta." La donna controlla un foglietto che ha in tasca. "Ok, l'altro portalo alla sede di Montparnasse qua do sarà pronto." " E lui?" "Lui affidalo al destino." Dentro il vetro Paul Oldman sta impilando cubi colorati.

mercoledì 18 luglio 2012

Ricordami

La Scogliera corre lontano fino a dove lo sguardo si perde. La scarpa sinistra di Paul indietreggia e trova il vuoto. Paul si è cacciato in quella brutta situazione per colpa dei suoi ricordi. L'uomo che gli sta davanti e gli punta la pistola ha cercato di portarglieli via ma lui si è rifiutato e l'esercizio della sua volontà ha impedito il furto. Poi è fuggito dalla casa in cui si trovavano lui, l'uomo e la donna, quella donna che ha detto di chiamarsi Aiko. Paul ha un sacco di cose in testa, e i suoi due ex compagni le vogliono. Il cane della ve chi revolver scatta indietro mosso dalla pressione della prima metà del grilletto. "Paul, lascia che io mi prenda ciò che voglio, poi ti sistemeremo in un posto in cui starai bene e ci prenderemo cura di te. Tempo un paio d'anni e avrai una vita nuova, con ricordi nuovi e non saprai neppure che io e te siamo stati qui." Paul osserva il baratro alle sue spalle, cadere vorrebbe dire sicuramente morire. "Che ti frega delle cose che sai? Tanto non ci potrai più andare in quei posti di cui parli! Le persone che ti conoscevano non ci son più e tu sei solo." L'uomo allunga la mano sinistra vero Paul "Fidati per favore." Non è che Paul ci tenga particolarmente a molte cose che Sto arrivando!, ne farebbe anche a meno, ma la pura di perdere i ricordi che lo rendono ciò che è gli impedisce di rispondere al gesto. "C'è un ricordo qui dentro - e tocca la su fronte con un dito - una cosa a cui non posso rinunciare e per questo non mi posso fidare di te." Paul ha avuto molte donne nelle sue vite, di alcune non ricorda neppure il nome. Solo poche di loro hanno lasciato un segno nella sua vita. Una è stata la donna con cui era sposato nel 1800, altre le ha avute nel futuro, alcune nel passato. Solo di una però ha un ricordo così vivido che pare bruciare nella mente come un fuoco. La cosa bizzarra è che non ricorda neppure dove e quando l'ha conosciuta, ricorda solo il suo volo, i suoi capelli rossi che ondeggiano al vento e gli occhi, chiari come i cieli della sua vecchia terra. Ricorda che una volta lei, sotto un sole nero, l'ha abbracciato stringendolo come si fa durante una addio e gli ha sussurrato "Ricordami".

Oldman

Una lunga linea di costa scura.
La sabbia nera di quella spiaggia ricorda a Paul il grigio di una città in cui non è mai stato.
Al suo fianco una donna, sui quarant'anni, asiatica.
La donna chiede: " lei e Mr. Oldman?"
Paul annuisce.
"Le sembrerà strano Mr. Oldman ma io davvero ho bisogno di lei."
Se non fosse se una spiaggia grigia, chissà, dove Paul probabilmente sorriderebbe.
Invece risponde: "dove diavolo siamo?"
La donna sta per rispondere, ma poi rimane stupita a guardare il mare.
A circa cento metri da loro un corpo viene verso la riva.
Un minuto e le onde lo buttano a fianco di Paul.
La donna si alza e fa un passo verso il corpo.
Lo gira e si porta la mano sulla bocca a smorzare un grido.
L'uomo è uguale a Paul.
Paul fa per avvicinarsi anche lui, ma la donna lo ferma abbracciandolo.
"Non si preoccupi Mr. Oldman è solo un piccolo problema."

martedì 17 luglio 2012

Riflessi

Aiko guarda il suo volto nello specchio del bagno. La luci superficie riflette rughe che lei non ricordava di avere e questo le fa ripensare a quando anni fa era più giovane, a quando aveva dei sogni, a quando l'uomo seduto nella sua macchina le ha soffito addosso fumo e disillusione.

In un alto momento, tempo fa e altrove
"La cura in questi mondoi non esisterà mai dottoressa Tanaka, se lo deve ficcare in testa. Tutto quello che lei conosce sta per cambiare e lei non ha il tempo di creare la sua cura. Ora ci sono diverse cose che lei può fare. La prima è lasciare perdere il progetto, ma so che non lo farà. La seconda è cercare un modo per fare funzionare la cura nel tempo che ha a disposizione, ma anche se cercasse fino alla morte non ce la farebbe. E sa perchè? No, ovvio non lo sa, è perchè la cura è scienza e la scienza non governa le leggi di quaesto mondo." Aiko non capisce. "Ora, faccia finta che la cura sia questa rosa, - nella mani dell'uomo appare un fiore - non una rosa, ma proprio questa rosa. Lei potrebbe ricreare una rosa in laboratorio, ma non potrebbe mai creare questa rosa, perchè essa esiste già e se esiste già quella che lei potrebbe crare non sarebbe questa. Mi segue?" Aiko prende la rosa inizia a comprendere. "Ora in questo mondo la cura come lei la intende esiste già, scorre nelle vene di un uomo,e quindi lei non la può creare, può farene una copia, ma non sarà mai quella cura." L'uomo estrare dalla tasca un taccuino di pelle nera. "Tra qualche tempo questo mondo cambierà e anche la cura, quella che scorre nelle vende di quell'uomo non ci sarà più. Sarà allora che lei la potra creare. Ora, mi capisca bene, il probelme è che lei non potrà sopravvivere alla transisione del mondo a meno che non segua le istruzioni che ci sono su questo folgietto." Aiko prende la pagina del taccuino che l'uomo le porge e la strappa dal resto del blocco. Inizia a leggere: porete... città... Oldman... "Certo ora non è chiaro, ma faccia ciò che c'è scritto li e forse riuscirà a fare quello che vuole." Aiko senta la voce che le torna, sente il tempo che riprende. "Ma lei chi è?" chiede "Sono solo uno che passa per questo tempo. A volte credo che non ha alcun senso chi siamo, a senso solo ciò che facciamo. Io voglio darle la possibilità di sorridere mentre tiene suo figlio in braccio." Poi la macchina è vuota.

Adesso Aiko sa ch quell'uomo aveva ragione, sa che il mondo è cambiato e lei è sopravvissuta. Ancora non crede a ciò che ha visto nel viaggio per questo mondo e ancora non crede a quello che Oldman ha fatto per lei, ma sa che adesso può creare la cura. Aiko guarda lo specchio e vede le nuove rughe e sfiorandole con un dito sorride.

venerdì 13 luglio 2012

Un altro William?

Scritto Mercurio2007 I medici arrivano ma, a nostra insaputa, Arold usa il suo potere affinché i tizi non facciano domande. Così dopo poco se ne vanno e noi rimaniamo soli col tizio che abbiamo liberato. Antony gli fa ricrescere la lingua in modo che possa parlare. Dopo un pò di tempo scopriamo che il tizio, agganciandosi alla rete WiFi, è perennemente connesso a internet. Praticamente è un router umano. L'aspetto negativo è che, oltre ad avere tutte le informazioni di internet, manda anche tutte le informazioni su internet quindi tutto quello che siamo detti ora è ormai di dominio pubblico. William, a differenza degli altri, è al settimo cielo. Ha sotto gli occhi quello che lui potrebbe fare sfruttando il suo potere. Già perchè questa creatura è un ibrido e William, anche se non ha mai provato, può fare queste creature. Inoltre questo tizio aveva riconosciuto i lineamenti di William e questo gli fa pensare che a crearlo sia stato uno dei sui "pezzi" sparsi per il mondo. Ma il tempo dell'entusiasmo dura poco. Devono rendere la creatura innocua e trovare il suo creatore. Così si decide di tornare al villaggio, seppellire nuovamente il tizio e andare nell'ultimo livello delle miniere. Nel giro di poco tempo il piano è in atto. Scendiamo subito nell'ultimo livello delle miniere e qui troviamo diverse sale con diverse creature ibride. Incroci tra animali, tra animali e esseri umani... la maggior parte sono morte di cause naturali ma, nell'ultima stanza, troviamo un umanoide riverso su un letto ucciso da un colpo di pistola. Lungo il camminamento troviamo anche alcuni bossoli. Qualcuno ha scoperto tutto ed è stato qui prima di noi. Hob, mentre gli altri ispezionano le miniere, va all'esterno e trvca un'auto. Nel bagagliaio c'è un cadavere con la testa mozzata. Sulla collina c'è un tizio che la sta risalendo e, in lontananza, riecheggia il rumore di un elicottero. Hob è il solo a poter fermare questi tizi e così inizia una personale lotta con loro. Alla fine riesce ad eliminarli tutti e a far precipitare l'elicottero. Il tizio che stava risalendo la collina aveva uno zaino con dentro una testa che riportava uno strano simbolo sulla fronte. Forse qui c'è la spiegazione del mistero. Dopo aver scoperto che i tizi "non esistono" recuperiamo la scatola nera dell'elicottero e scopriamo il punto da cui è partita l'auto. Con questi elementi cominciamo la nostra indagine. Lasciamo il luogo prima che arrivi gente a cui dobbiamo dare spiegazioni.

martedì 26 giugno 2012

Frammenti di PbF - William Wallace 2

Il giorno dopo William e Hob (so che è il nome vecchio ma quello nuovo non lo ricordo) riscendono nei cunicoli e, questa volta, riusciamo a recuperare Antony. Dice che appena entrato nella casa, ha sentito un colpo dietro, e poi non ricorda più niente. Mentre stavamo girando per le gallerie abbiamo avuto la netta sensazione che li sotto ci fosse qualcosa. Lo diciamo al prete che chiama lo sceriffo. Il tizio scende con noi. Mentre camminiamo, a una svolta, William viene investito da un'onda d'urto sena rumore ma con molto dolore. Lo sceriffo allora chiama 2 dei suoi e tornano sotto. Stavolta le cose vanno peggio e uno dei vice ci rimane secco. Nel frattempo si scopre che tutte le case sono collegate a questi cunicoli e che le creature che stanno sotto sono delle talpe giganti che per orientarsi emettono ultrasuoni molto dannosi per gli esseri umani. Il benzinaio, messo alle strette, dice che il cibo di questi animali sono le presone che passano per il paese... quindi anche noi. E queste sono le ultime parole dell'uomo. Faustin fa un'autopsia sul cadavere e scopre che di umano ha ben poco. Il cervello è molto piccolo e protetto da una specie di spugne, ha 6 polmoni e altre stranezze. Joseph continua a dire che nella zona dell chiesa e del cimitero riceve delle sensazioni molto brutte e, dato che la chiesa è il solo edificio a non avere accesso ai cunicoli, decidiamo di scendere e raggiungere proprio la zona dell chiesa per vedere cosa c'è sotto di essa. Scopriamo che la cosa che Joseph percepisce è tumulata in una tomba di cemento che scende per più di 6 metri in profondità. Torniamo in superficie e apriamo il loculo. Con enorme sorpresa ci accorgiamo che dentro non c'è un cadavere ma una persona viva. Lo facciamo uscire e ci accorgiamo che ha qualcosa di strano. E' come se avesse 2 spine dorsali. Poi, dopo un attimo, dice di conoscerci. Decidiamo di lasciare la città e di recarci nella successiva per fare il punto. Nel frattempo Arold chiama Paul per chiedergli un medico affine all'agenzia. Così ci mettiamo in contatto con l'agenzia americana ma, subito dopo, ci rendiamo conto che forse non è stata una grande idea... adesso dobbiamo decidere che fare

Frammenti di PbF - William Wallace 1

Ci mettiamo in viaggio verso il villaggio dove risiede colui che, a quanto pare, cerca Arold. Il paesino è costituito da un cinquantina di case, una tavola calda, un chiesa e i classici negozi che forniscono ciò che serve. Il presunto mastro voodoo che cerchiamo è un ex-prete, scomunicato non si sa bene per quali motivi, che ha raccolto però un certo numero di seguaci che si son tutti trasferiti in questo villaggio. Arrivati facciamo colazione alla tavola calda e chiediamo un pò in giro. Nessuno ci dice un gran che così ci rechiamo a casa del prete. Sia la chiesa che la casa danno brutte sensazioni sia al sesto senso di William che alle percezioni di Joseph. Comunque siamo qui per avere delle risposte. Così parliamo col prete ma non otteniamo nulla. Chiesa e cimiero sembrano normali... e tra una cosa e l'altra sopraggiunge la notte. Posti per dormire non ce ne sono così ci sistemiamo alla belle-meglio sul furgone. Visto il freddo accendiamo il furgone per accendere il riscaldamento ma, con nostra sorpresa, il motore emette un suono di sofferenza e spacca tutto. Trasmissione, valvole, albero a camme... così passiamo la notte al freddo sapendo che qualcuno non ci vuole far allontanare. Il mattino dopo il meccanico ci dice che ci vorranno un paio di giorni per ripararlo. Così ci mettiamo a gironzolare per la sorridente cittadina ( ). Antony sparisce. Ci aveva detto che aveva perlustrato le campagne e i boschetti circostanti e che stava tornando ma, dopo un paio d'ore, di lui non c'è traccia. Così andiamo a cercarlo e scopriamo che una delle casa disabitate ha una finestra rotta. Entriamo e, scendendo nel piano sotterraneo, scopriamo una fitta rete di cunicoli. Li seguiamo e ci troviamo un quello che era una miniera. Dopo diverso tempo di cammino, riusciamo a ritornare in superficie ma di Antony nessuna traccia.

giovedì 19 aprile 2012

Paul Oldman

Che cos’è l’Agenzia?
Bella domanda ... domanda difficile a cui rispondere in poche parole e senza rivelare informazioni segrete e riservate.
Diciamo così: in vari paesi del mondo esistono delle congregazioni di persone il cui obiettivo è quello di scovare, conservare, preservare e difendere degli oggetti con alcune capacità particolari.
Questi oggetti con capacità particolari, magiche secondo alcune persone, vengono conservati nelle varie succursali nazionali dell’agenzia e, all’occorrenza, vengono “noleggiati” a chi ne avesse bisogno.

E’ come se le capacità “particolari” che tempo addietro erano in mano agli essere umani, e che ora gli stessi esseri umani non hanno più, sono stati trasferiti all’interno di alcuni oggetti.
Ad esempio pare che esista una macchina fotografica che non faccia solo fotografie ma sia in grado di fotografare anche delle cose non visibili all’occhio umano. Oppure pare che esista una chiave che può aprire tutte le porte... Il racconto su questi oggetti magici potrebbe andare avanti per ore o per giorni ... pare che gli oggetti con queste capacità siano tanti e che le capacità degli stessi siano notevoli e le più disparate.

Le varie agenzie a livello nazionale hanno un responsabile, ovvero un coordinatore che ha il compito di gestire gli “oggetti speciali” in mano a quell’agenzia e di mantenere i rapporti con le altre agenzie a livello internazionale.
Può succedere che, per motivazioni particolarmente serie,vengano indette delle riunioni internazionali nella quali partecipano i coordinatori delle varie agenzie a livello mondiale.
Questo è proprio quello che è successo in Italia quando, a fronte di una importante scoperta che potrebbe mettere a repentaglio la sopravvivenza dell’agenzia, il coordinatore dell’agenzia italiana ha indetto una riunione plenaria internazionale.

Cosa ha scatenato questa paura all’interno dell’agenzia italiana che necessita un summit internazionale?
Pare sia stato scoperto un oggetto, una pietra di enormi dimensioni a forma di toroide e corredata di una serie di iscrizioni, che ha il poter di “succhiare” i poteri degli altri oggetti “particolari” e di trattenerlo per se ... e per sempre.
E pare che l’area di influenza di questa pietra sia molto ampia ... si parla di un raggio di azione di km.

Ovviamente è bene che tutti i responsabili delle varie agenzie siano informati della cosa, da un lato per preservare gli oggetti “particolari” in loro possesso, dall’altro per cercare di chiarire il ruolo di alcune agenzie in questa faccenda.
Diciamola tutta: tra alcune delle succursali nazionali dell’agenzia pare che non corra buon sangue e, quindi, è bene capire se qualcuno sta cercando di usare i poteri di questa pietra per indebolire uno stato rivale e aumentare il proprio potere.

sabato 7 aprile 2012

Cent'anni di vuoto (frammenti di PbF) - 3 -

Chiedete info ma sembra che il negozio sia di nessuno o di uno che non viene mai o cose simili.

La notte vi avvicinate alla porta sul retro.
Ci sono un paio di finestre luminose sopra di voi, ma nei 10 minuti che fate la ronda nessuno si affaccia.
Aprire la porta è un puro esercizio di volontà, una spinta e la serratura salta, quasi fosse già sul punto di spezzarsi.

Dentro il negozio è scuro, fate un rapido giro, in effetti sembra che da un pò nessuno ci entri.
Solo il bancone è stato pulito dalla polvere e in un angolo vedete il monocolo e l'oggetto su cui l'uomo stava lavorando.
Tutto ciò che c'è nel negozio e ciarpame di bassa leva, vi dice Joseph, forse neppure roba originale.
Questo stride pesantemente con il valore del mazzo di tarocchi.
E' quasi paradossale!
Nel negozio non ci sono allarmi ne telecamere e persino il contatto generele della corrente è spento e piombato.
Vi recate alla cassetta dove stavano le carte, la aprite e le prendete.

Sul bacone gli date un occhiata.
Le carte sono perfette, come vi ricordavate.
Ogni lama (carta dei tarocchi) raffigura un immagine (torre, carro ecc...) ogni immagine è infinitamente perfetta, ci sono dei dettagli che solo con una lente si possono vedere, ma chiunque le abbia fabbircate le ha costruite come un opera d'arte.
Le immagini sono tutte in bianco e nero (giallino e nero).
Prendete la carte 16, la osservate con cura, come a cercare un segreto.
Sopra la carta non vedete scritto nulla.
Poi prendete il monocolo, fate un minimo di luce con la torcia frontale.
La torre è immensa, la sommità e spezzata da un fulmine provaniente da una nuvola con una vaga forma umanoide.
L'uomo, che in questa particolare carta è una donna, che cade dalla torre sta per toccare terra e sul suo volto è raffigurato il terrore della morte.
La controllate per un attimo, poi mentre state per metterla via, joseph dice:
"Ma cosa..."
strappa il monocolo di mano a Faust.
"Non è possibile, questi tarocchi hanno..."
Poi tremante passa il monocolo sia a William che a Faust.
"Guardate con attenzione la donna... il suo abito."
Osservando col monocolo, uno straoridanrio terrore vi assale.
La donna indossa un abito di foggia antica ma con sul petto una piccola scritta "Margareth".
William sta per dire bhe? che c'è di strano? quando ammutolisce.
Sull'abito della donna campeggia un logo: un coccodrillo con la bocca aperta.

Cent'anni di vuoto (frammenti di PbF) - 2 -

William Wallace
A volte ti era successo di addormentarti alla guida.
Succede tutto in un attimo, fino a poco prima sei presente, poi alzi la testa di colpo e capisci che ti eri appisolato.
Ti freghi gli occhi e benedisci che ti sia andata bene.
Anche sta volta succede così.
Solo che non ti va bene.

Flash: Fari di fronte.

Flash: rumore di gomme che frenano e lamiere che si piegano.

Flash: un tizio pelato che grida Mio ddio, mio dio!

Flash: un altro tizio, non pelato, che urla Alla 6 alla sala 6 presto

Buio

Apri gli occhi ed è una calda mattina, forse è primavera.
Sul letto al tuo fianco c'è un tizio che ti guarda.
"Ben sveglaito."
Fai per parlare ma non riesci
"Si è normale - dice lui - ha subito una brutta frattura alla mandibola. Oltre a 4 fratture scomposte a braccio e gamba destra.
Per un pò le sarà difficile parlare."
Si alza e ti mette in mano uno specchio.
"Per ora i medici dicono che non ci sono problemi, ne per la colonna ne per le funzioni articolari.
Se fossi credente direi che è un miracolato."
Ti guardi allo specchio.
La faccia è la tua, quindi meno male del previsto.
Tumefazioni e un bizzarro aggeggio di metallo che ti cinge la faccia.
Pensavi peggio.
"Io sono l'agente Reinold, sono qui per vedere come sta, e per farle delle domande, ma come capirà la seconda cosa richiederà del tempo.
Nel frattempo si rimetta."
Ti saluta ed esce dalla stanza.

Rimani solo con i tuoi pensieri.
Fino ad un minuto fa eri nella città grigia, eravate appena entrati nella torre torta ed eravate finiti nel medioevo... che ci fai qui?
Che fine hanno fatto gli altri?
In che anno sei?
E soprattutto adesso chi sei?

Dopo tre giorni ti tolgono l'aggeggio di metallo.
In questo tempo hai scoperto che sei nel 2011, che sei rimasto svenuto per due settimane e che nessuno ti è venuto a cercare.
Con te avevi solo i vestiti, 35 sterline e una pistola.
Forse è per questo che Reinold ti vuole fare delle domande.

Al settimo giorno di veglai chiedi che ti lascino andare.
Firmi un paio di carte, non rispondi alle loro domande ed esci dall'ospedale.

---

...

Apro gli occhi e mi trovo al volante di un'auto

...E' tutto un attimo
... lo stridore delle gomme
... il rumore delle lamiere che si contorcono
... e poi ancora il buio

Apro ancora gli occhi. Stavolta sono in un letto di ospedale. Un uomo, un agente di polizia, mi dice che sono anche stato fortunato. Mi passa uno specchio e vedo che ho una specie di telaio metallico intorno alla mia testa.

Mi spiegano che nell'incidente ho riportato la frattura della mandibola e che quella gabbia metallica aiuterà le mie ossa a ricomporsi.
Inoltre ho le solite flebo e i classici tubicini che mi entrano e escono dalle viscere.

L'agente mi dice che appena sarà possibile vorrà interrogarmi.

Dopo un paio di settimane mi rimetto in sesto e firmo per uscire dall'ospedale.

Scopro di essere a Londra nel 2011.
2011!!! Già mi son perso 4 anni in questo salto.
L'ultimo ricordo era quando stavamo entrando nella città grigia. Ma era il 2006!

Mi metto a fare un pò di ricerche e l'unico membro della squadra che trovo è Josehp. Scopro che è a Parigi e lavora come restauratore.

Decido di raggiungerlo.

Anche Parigi, come Londra, mi sembra diversa da come la ricordavo. Sembra che i luoghi e le persone legate a noi e alle nostre missioni, siano spariti.

Sappiamo che esiste ancora l Spirale, ci sono ancora Barcker e Teodor.
Per il resto nada.

Dopo esserci aggiornati sulle nostre vicissitudini, io e Joseph ci mettiamo a cercare gli altri membri del team.
Dato che coi nomi non troviamo niente, cerchiamo fatti o eventi strani.
Dopo molte ricerche troviamo qualcuno che potrebbe essere dei nostri.

Un detenuto negli USA.

Ci organizziamo per il viaggio.

La nuova missione ha inizio.

---

Mentre stiamo decidendo cosa fare e come liberare il nostro presunto compagno incarcerato negli USA, qualcuno bussa alla porta.

Guardiamo chi è e, con grande sorpresa, appare Faustine, il medico sognatore (per gli amici il babau ).

Anche lui ci racconta del suo risveglio e, mettendo assieme le nostre storie, una cosa ci pare evidente. Non è un risveglio ma una vera e propria reincarnazione. Quando un corpo simile al nostro sta per morire, la nostra anima entra in esso e ne prende possesso.

Un arresto cardiaco nel caso di Joseph, un incidente per William e un tentato omicidio per Faust.

Mentre stiamo disquisendo sulle nostre teorie ancora una colta suona il campanello.
Dallo spioncino Joseph vede un ragazzoto punk-tamarro con capelli azzurri, piercing e tatoo.

William scende velocemente dalla scala antincendio e si presenta anche lui davanti alla porta della casa.

"Salve. Anche lei cerca il signor Lefevre?"

"Veramente cerco tutti e tre."

"Tutti e tre chi?"

"Lei sig Wallace, il sig Lefevre e il sig Williams."

Sapendo che Joseph mi sta guardando dallo spioncino gli faccio cenno di aprire.

Il tizio dice che il suo capo vuole incontrarci, che resterà in attesa all'hotel Hilton.

Il giorno dopo andiamo da lui. Ci bendano e ci portano in una super villa.
Un tizio dietro a un paravento ci dice che vorrebbe farci lavorare per lui.

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Ovvia mente, come prima cosa, gli chiedo chi è e, come ovvio, non mi risponde.

Dice ceh ci siamo già conosciuti in passato e che, a causa nostra, ha perso molte 'cose'.
Non capimo se eravamo amici o nemici.

Dato che è inutile crucciarsi per l'identità, ascoltiamo la sua proposta.

Dice che ci può dare 3 oggetti per ritrovare i nostri compagni e potrà guidarci alla ricerca di altri oggetti che possono aiutarci nella missione.

Ora veniamo alla missione.

Quando Teodor è nato, Robert Stern aveva preso alcuni anni dalle persone per contenere le esigenze del neonato signore del tempo.

Quando il piccolo è nato, però, non sono serviti tutti gli anni che erano stati accumulati e quelli avanzati sono stati riversati in 22 persone che erano rimaste a Londra.
Infatti, quella notte, oltre alle creatura con poteri e soprannaturali, a Londra c'erano anche queste 22 persone 'normali'.

A quanto ci dice questa persona, usando il tempo accumulato in esse, possiamo aprire un portale per tornare a un mondo più normale per noi, un mondo in cui ci sarà ancora tutto quello che ricordiamo e, soprattutto, in cui riavremo i nostri poteri.

Acettiamo la missione e ci da l'orologio di Jimbo, un braciere che, riempito d'acqua, vien usato come bussola rudimentale che non indica il nord ma la presenza dei nostri compagni e, da ultimo, ci dice dove recuperare i peaai di una macchina fotografica che è in grado di immortalare le cose per come sono realmente.

Con queste cose ci fornisce anhce un elenco di nomi e cognomi delle 22 persone da trovare.

La bussola dà la prima direzione da seguire. La traiettoria passa per la Germania. Iniziamo a seguirla e ci porta in un paese ad alcuni km da Berlino.

Chissà chi sarà il compagno che troveremo qui.

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Entrate nel paese, iniziate a girare e trovate un paio di alberghi con il ristorante, una decina di grosse case con appartamenti, molti palazzi da un paio di paiani, forse bifamiliari, e delle ville un pò in disparte.
Il cimitero e le fabbriche sono più in periferia.
Girando per il paese non avete alcuna ipressione particolare, è un normale paese di provincia.

Camminate per un pò e vi fate un paio di caffè nei bar che vedete, ma la gente con cui parlate, facendo domande "per parlare" sembra non dirvi nulla di particolare su quello che sta per succedere o che è successo.
Vi sedete sui gradini di una delle due chiese che ci sono in paese e osservate la gente passare.
Le macchine formano un flusso costante lento.
Gente che va, gente che viene.

Dopo una decina di minuti un isegna attira la vostra attenzione.
"Diethelm - vintage e collezionismo"
Il negozio ha un aria vecchia e da fuori sembra che non sia molto frequentato.
Osservando dalla finestra dietro al bancone side un uomo di circa sessant'anni.
Vi fermate un pò a osservarlo, ma è troppo vecchio per ricordarvi qualcuno.

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Tin-tin
la porta del negozio si apre e il classico tintinnio vi annuncia all'uomo dietro al bancone.
Egli alza lo sguarda dall'oggetto che ha sul tavolo, si toglie il monocolo (classico da gioielliere) e vi fa un sorriso.
Il suo accento è molto marcato è qualche parola che usa è così antiquata che non ne comprendete il significato.
Rispondete al saluto col vostro tedesco tutt'altro che perfetto.
Lui sorride di nuovo al vostro accento.
"Un francese e un inglese, questo mi fa tornare in mente una barzelletta, ma è così vecchia che non ricordo come va a finire."
Si alza, viene da voi e vi stringe la mano con un calore che vi aspettereste da un amico.
"Lei - guarda Joseph - che è francese, sicuramente apprezzerà questo oggetto."
Si gira verso uno scaffale, prende una vecchia scatola di legno e la posa sul bancone.
"Su venga!"
Apre la scatola ed estrae una busta nera che aprendosi rivela il suo segreto, un mazzo di tarocchi.
"Sono francesi, probabilmente de XIX° secolo, cornservati meravigliosamente non trova."
Li osservi (Joseph) sono perfetti, il bordo delle carte è un pò consumato, segno che sono stati usati, ma per il resto sono meravigliosi.
"Noti la fine riproduzione..."
Parla per circa 5 minuti.
"... e per finire noti il Matto (Lo sguardo perso simboleggia il distacco dalla realtà. Il fagotto rappresenta le esperienze che un uomo si porta con sè. L'animale in agguato rappresenta l'istinto ed è l'unico elemento, insieme al bastone da passeggio, che lega l'uomo al mondo reale. L'uomo che cammina rappresenta il viaggio, simbolo a sua volta del passaggio dell'uomo sulla Terra; è l'uomo che ha attraversato il mondo e conosciuto ogni seme e ogni via.) una stampa errata indica che il suo numero non è lo zero!"
Mostra la carta e supra la scritta c'è il numero 22.
"Questo mazzo è unico, probabilemente posseduto da un uomo che ha perso qualcuno, noti infatti che a lato del bastone con cui il matto regge il fagotto c'è vergato il nome di una donna."
Vi guarda sorridendo, poi torna serio.
"Ma forse non siete qui per questo vero?"

---

"Conoscevo un tizio appassionato di tarocchi. Anche i suoi erano speciali, o alme no così lui diceva. Se ricordo bene si chiamava Antony... "

Cent'anni di vuoto (frammenti di PbF) - 1 -

Londra - 13 minuti all mezzanotte
Margaret ha tutto pronto per lo scoccare della mezzanotto
Si stringe al braccio di Leo mentre camminano per la strada verso Piccadilly Circus
Sotto la giacca piena di catene si è già fatta un mezza dozzina di spinelli da fare girare tra la compagnia.
Leo finisce la birra e la butta in mezzo alla strada.
"Fanculo! - grida - fanculo a un altro nuovo anno di merda che sta per arrivare!"
"Leo, che cazzo fai!" chiude la giacca
"Se ci fermano minimo.."
Lui le mette una dito sulle labbra.
"Ma chi cazzo vuoi che ci fermi - sussurra - ascolta"
Lei si ferma e ascolta.
Silenzio.
Mancano 12 minuti alla mezzanotte, le strade dovrebbero essere piene, invece non c'è nessuno.
"Leo, ma dove sono tutti."
Lui si sdraia in mezzo alla strada
"Non lo so, e non mi frega!"
Poi si alza di scatto, prende il coperchio di un cestino e lo lancia contro una vetrina.
Il coperchio di latta rimbalza sul vetro anti sfondamento con un rumore metallico.
"Uaaaa!" grida "M. possiamo fare tutto quello che volgiano! Non c'è nessuno qui!"
Salta sul tetto di una macchina e inizia a cantare a squarciagola.
Margaret si avvicina.
Si siede sul cofano e si accende uno spinello.
"Fanculo."
8 minuti a mezzanotte
Leo sta pisciando contro un Q7, più che contro sopra ad esso.
Margaret spegne il secondo spinello e si rimette in piedi.
La testa è più leggera adesso e lei ha proprio voglia di andare a bere qualcosa.
"Leo - fa per gridare - leo..." la voce le esce in un sussurro, annebbiata dal fumo.Leo si alza la patta e si gira."Ehi senti..."
La voce si perde, qualcosa esce dal vicolo, un balzo e Leo non c'è più!
Margaret barcolla, non capisce.
Si avvicna al Q7, una striscia rossa e densa dal tettuccio la accompagna nel vicolo.
Il rumore che sente le ricorda le domeniche mattina che accompagnava la mamma al mercato.
L'uomo della carne, la domanica mattina, tagliava alla mamma un bel pezzo di maiale con l'osso.
Nel vicolo sente lo stesso rumore.
"Leo..."Un massa indistinta saetta verso di lei.
Una mano enorme le cinge il viso e la schianta al muro, a due metri da terra.
La cosa che sta di fronte a lei la annusa.
Poi sente un umore come di vetri che vanno in pezzi.
Non è un rumore però, è la cosa che le parla.
Sente la cosa dire diverse cose, in diverse lingue poi sente l'inglese.
La cosa sembra accorgersene.
"16 tu non devi essere qui."
Lei fa per parlare ma la mano enorme le stringe il viso che una forza immensa.
"Tra 6 minuti tutto sarà finito.
In 6 minuti devi correre più lontano che puoi da Piccadilly, trova una cantina e nasconditi.
Mettiti addosso più cose puoi, e se li trovi mettiti al polso tanti orologi.
Non toglierli fino a che l'uomo con l'occhio di vetro non ti avrà trovato.
Mi hai capito 16?
L'uomo con l'occhio di vetro ti verrà a cercare, fino ad allora nasconditi."
La cosa la lascia cadere.
"Corri."
Margaret inizia a correre.

Lontano da Piccadilly Circus - 1 minuto a mezzanotte
Aron sta piangendo.
Nascosto sotto una pila di vecchio vestiti, nel seminterrato di un grande magazzino non riesce a smettere di singhiozzare.
La cosa gli ha detto di fuggire e di nascondersi.
Gli ha detto che verrà a cercarlo un uomo con un occhio di vetro.

Lui ha sempre creduto di essere un fallito.
Un lavoro temporaneo in negozio di CD, la sua ragazza che ogni settimana lo lascia per un altro, dormire a casa di suo fratello perchè non ha i soldi per un appartamento.
Per un attimo quando la cosa gli ha parlato lui ha creduto di essere speciale, di avere uno scopo in questa fottuta vita.
Poi le sue speranze sono crollate.

"Verrà un uomo con un occhio di vetro a cercarti, fino ad allora nasconditi.
Mettiti ai polsi più orologi che puoi e non farti trovare fino a che non sarà lui a farlo."
Aron, nonostante il terrore aveva sorriso.
"Allora... c'è un destino per me" aveva sussurrato.
La cosa aveva riso.
"21 non credere che il destino ti abbia riservato un favore, non è un favore.
Tu sei un contenitore.
Tra 17 minuti a Piccadilly Circus un uomo piegherà il tempo per una frazione di infinità.
In quell'attimo userà il tempo che ha rubato ad altri per pagare lo scotto della sua azione.
In quell'istante gli anni che non serviranno a pagare il tempo verranno a cercarvi, tu e gli altri 21.
Diventerai un contenitote per il tempo in eccesso, una specie di giara magica del tempo.
Ma non credere che sia una fortuna.
Perchè l'uomo con l'occhio di vetro vi troverà e rivorrà quegli anni.
Allora maledirai di essere sopravvissuto.

Aron piange, poi sente che il tempo si ferma.