domenica 11 ottobre 2009

Un altro mistero

Il clangore metallico e il sibilo dei freni ci fa capire che siamo giunti in stazione.
Ci prepariamo a scendere dal treno continuando i nostri discorsi per concordare la versione ufficiale per il nostro rapporto.

Mentre discuto animatamente coi mie colleghi, la mia attenzione viene rapita da un uomo che sta lavorando presso una locomotiva. In quello che sta facendo c'è qualcosa che non va... ma cosa?

Non ho il tempo per capirlo e, proprio mentre decido di tornare sui mie passi e veder cosa stesse facendo a quel locomotore, la facciata dell'agenzia esplode davanti ai nostri occhi.
Veniamo scaraventati a terra e ricoperti di detriti e calcinacci.
Subito prestiamo i primi soccorsi e cerchiamo di capire se c'è qualche sopravvisuto.

Scopriamo che le esplosioni sono state tre. Una nell'ufficio di Barcker, una in un'altra stanza e la terza, la più potente, ha fatto saltare la facciata.
Continuiamo ad indagare e Faust ci dice che gli uomini morti nell'esplosione sono stati tutti giustiziati. Infatti presentano tutti un foro di poriettile alla base del cranio.
... Sembrerebbe opera dei militari. John ne conferma ne smentisce.

Ci appostiamo in un bordello per le ore seguenti e il succedersi degli eventi è un turbinare di scoperte e colpi di scena.

Primo atto: ci sono dei moviemtni sospetti intorno alle macerie dell'agenzia. John esce in perlustrazione e ritona con una carta dei tarocchi intrisa d isangue, un sangue vecchio, che non ha niente a che vedere con l'eplosione.

Secondo atto: Io e Antony ci rechiamo alle nostre stanze all'albergo e scopriamo che qualcuno è venuto a cercarci e ci ha lasciato un biglietto sotto la porta della stanza. Già un biglietto... in realtà avevano approntato una trappola esplosiva per Arold che, se fosse entrato, ci avrebbe rimesso la pelle. Io e Antony riusciamo ad entrare da una delle finestre e a disinnescarla.

Terzo atto: Mentre Faust tormenta i mie sogni e quelli di chissà chi altro per recuperare energie, Paul va in cerca di compagnia per la notte ma quello che trova è una scarica di piombo che lo riduce in fin di vita.
Faust tenta anche di entrare in contatto con Elisabeth ma inutilmente.

Quarto e ultimo atto: Con mio grande stupore smonto e rimonto la pistola di John come se non avessi fatto altro per tutta la vita. Sembra che io riesca a capire il funzionamento delle cose come se le avessi progettate io stesso. Così io, Arold e John ci rechiamo alla stazione intenzionati a scoprire cosa avesse di strano la locomotiva.
Mentre la stiamo smontando John scopre che qualcuno ci spia. E' Emerik. Il ragazzo del circolo di Avignone.
Lo catturiamo e iniziamo ad interrogarlo. Dice che ha agito da solo, che noi abbiamo sterminato la sua famiglia ma niente più.

Affidiamo Paul e Emerik alle cure di Faust.

Ma Barcker dov'è finito?

sabato 10 ottobre 2009

Giuramento di Ippocreate

"Regolerò il tenore di vita per il bene dei malati secondo le mie forze e il mio giudizio,
mi asterrò dal recar danno e offesa."

Lasciato il piccolo villaggio e tornati a Parigi il gruppo di William ha una sorpresa.
Mentre discutono su cosa raccontare a Barker e su cosa non dire il gruppo è fermo davanti alla sede dell'agenzia.
Un ruomore strano e un sibilo attira la loro attenzione.
Poi il mondo diventa una pioggi di scintille e fuoco.
L'agenzia esplode!
Riescono a evitare le troppe domande delle guardie e dei passanti defilandosi, ma la loro mente è colma di dubbi.
Chi è stato?
Perchè?
Che fine a fatto Barker?
L'unico modo per scoprirlo è usare il potere di Faust.
Per potere muoversi nei sogni però Faust ha bisogno di "cibarsi" dell'energia di qualche sognatore, decide allora di entrare nei sogni di un'altro medico particolarmente antipatico.
Costruisce un sogno terribile in cui il collega è disperso in un bosco oscuro e infinito e lui come un rapace predatore lo prende alle spalle cibandosi da lui come un vampiro onirico.
Ma qualcosa non va per il verso giusto, il suo potere come una spugna si cibe completamente dell'uomo e lo porta alla morte.
Nella mente di Faust qualcosa di rompe.
Aveva già ucciso, ma per difendere la sua vita.
Ora ho ucciso senza la reale necessità di farlo.
Ha vilato il suo giuramento.

"E a me, dunque, che adempio un tale giuramento e non lo calpesto, sia concesso di godere della vita e dell'arte, onorato degli uomini tutti per sempre; mi accada il contrario se lo violo e se spergiuro."

giovedì 1 ottobre 2009

L'uomo dei Sogni

Scritto da Manthys
L'uomo dei sogni in cima alla pira di cadaveri ci osserva. Ci aspettava.
Arriva da me parlando nella solita lingua, capisco che devo seguirlo, provo a toccare un mio compagno e mi sento strano, pieno di energie e vado.
Il messaggero mi fa attraversare un portale, un portale verso un altro mondo o verso boh..un deserto immenso si staglia di fronte a me in un posto lontano dallo spazio e dal tempo dove le persone di altri luoghi e altri tempi fluiscono come un fiume verso la montagna lontana al centro della mia visuale..
Parlo con una persona che intende la mia lingua. 'Tu sei in un sogno.E puoi desiderare quello che vuoi'
Rimango abbastanza sorpreso dai suoi racconti, dal fatto che io posso entrare nei sogni altrui e decidere cosa fare, soltanto alcune persone dotate di questo potere possono farlo, mi sento strano, un medico coi superepoteri? No quando esistono i pregi ci sono inevitabilmente i difetti..
Mi fa capire che nei sogni non puoi riposare. Devi succhiare una sorta di 'energia' da chi sta sognando, per poter usare i poteri.E' come una partita a scacchi, solo che se perdi puoi rimanere intrappolato per sempre nei sogni, o addirittura morire..
Il luogo in cui tutti convergono è un tempio sacro in cui risiede una sorta di divinità che concede poteri a chi raggiunge il luogo.. in effetti camminando, la fatica si fà sentire, è diverso dalla realtà..qua non riposi mai.
Arrivo stremato ad una barriera, in cui è necessario avere una grande energia per entrarvi..desidero di svegliarmi e con l'ultimo sforzo rimastomi mi sveglio.Salvo.
E cosi scopro di avere un potere particolare, un potere dalle mille opportunità che và sfruttato nel giusto modo..ma per ora pensiamo ad andarcene da questo paese, o meglio, da questo cimitero.