sabato 14 febbraio 2009

Il dubbio

Dopo essere usciti dall'ufficio, io e John ci mettiamo alla ricerca della strumentazione.
Subito una macchina sipalesa dietro di noi.
Decidiamo di lasciare la macchina e prendere la metropolitana.
Con nostra grande sorpresa i tizi non ci segueno.
Così abbiamo tutto il tempo di recuperare tutto il necessario e, dopo aver preparato il furgone, ci appostiamo all'esterno dell'abitazione.

Per molte ore non accade nulla, nessun suono e nessun movimento. La casa sembra essere vuota.

Proprio mentre stiamo pensando di tornare all'ufficio vediamo gli altri arrivare alla villa, accompagnati da due degli strani tizi.

Suonano e arriva il padrone di casa ad aprire la porta.
Così cominciamo a spiare la conversazione.

Prima le solite cose su questo dio, sul cubo... un altro fanatico.

Poi la sorpresa: Beatriz ci ha manipolato per fare strada all'interno della setta.
Proprio mentre io e John stiamo pensando di andare da lei e metterla sotto torchio per farci dire la vaerità, gli altri nella casa vengono invitati a incontrare Olphmet.
Da quello che sentiamo si stanno muovendo in un'altra stanza.

Ora il dubbio: andare da Beatriz o stare qui nel caso servisse il nostro aiuto?

giovedì 12 febbraio 2009

Ophmet esiste...

Paul
Il cubo ci affascina.
E' uno strano strumento che sembra avere un non so che di magnetico per noi; ci attira a se.
Anche William decide di provare a risolverlo.
Anche lui, purtroppo, fa la stessa fine di Paul e Arold, ovvero rischia di impazzire.
Forse il cubo non è la soluzione del problema ma solo un mezzo per estraniare l'utilizzatore dalla realtà.
Ci muoviamo verso la casa dove abbiamo visto il rito del Dio Ophmet.
Ci accorgiamo di essere seguiti ma, con abile mossa, ci liberiamo degli inseguitori.
Perlustrando la casa da cima a fondo scopriamo un pezzo di carta con un indirizzo... non ce ne eravamo accorti l'ultima volta.
Usciti dalla casa andiamo verso questo indirizzo dove ci accoglie un tipo strano e misterioso, il quale ci insospettisce per il suo aspetto ed i suoi modi.
"Forse in questa casa troveremo la soluzione ai nostri problemi"
Ci suddividiamo in 2 squadre: William e John cercheranno dei sistemi di intercettazione per tenere sotto controllo la casa, mentre Arold, Faust e Paul cercheranno di entrare nella casa stessa.
Arold, Faust e Paul riescono ad entrare nella casa e riescono ad ottenere udienza dal padrone di casa, mentre John e William sono appostati fuori ad ascoltare le loro conversazioni.
I 3 vengno portati al cospetto di uno starno tizio, non giovanissimo, magro, scavato in volto, con una grossa cicatrice in faccia.
Sembra essere il capo di questa strana setta di fanatici che venerano Ophmet.
Costui sostiene di parlare con Ophmet, di sapere tante cose che noi sappiamo, di sapere che noi abbiamo un cubo a casa, uno identico a quelli che lui ha in casa.
Parliamo con lui del Professor Fog e di Beatriz e rimaniamo allibiti quando il capo afferma che anche Beatriz fa parte della setta.
Pare che lei ci abbia assoldati con un unico scopo: creare scompiglio nella setta, uccidendo qualcuno della setta stessa, affinchè lei possa assurgere ad alte sfere in breve tempo.
Ci ha mentito per tutto questo tempo.
Ci ha usato e sfruttato.
Forse è lei stessa la causa della morte di suo padre.
Presi da questi turbamenti e dubbi, la nostra attenzione viene richiamata da una domanda del capo della setta:
"Volete conoscere Ophmet?"
"Sì, così vedremo se davvero esiste questo fantomatico Dio" è la nostra risposta, e ci incamminiamo in strane stanze seguendo il capo della setta.

martedì 10 febbraio 2009

Incontro con Franklin

Dopo una lunga ricerca Paul e gli altri vengono a sapere che colui che paga le spese di quelli che li seguono abita poco distante dalla villa.
Per un giorno intero inizia un gioco di inseguimenti e fughe con gli uomini che ormai gli stanno sempre più alle spalle.
Un biglietto li avvisa che continuare a investigare potrebbe essere deletrio per la loro salute.
Il gruppo non si perde d'animo e in un pomeriggio di ottobre riesce, tramite manovre abili, a farsi invitare a casa del loto "nemico"

Franklin
I tre vacano la sogli con una baldanza spropositata.
Pensano di essere i padroni?
Sciocchi.
Falli entrare e parla con loro.
Il brusio lo spinge a farli entrare.
I tre lo seguono fino allo studio e qui iniza la giostra delle domande stupide e delle risposte celate.
Chiedigli cosa sanno
"Perchè investigate su di noi?"
I tre raccontano la storia del Dr. Fog.
"Non mi credete? Non credete al mio dio?"
Paul palesa la sua incredulità, si fa beffe della fede di Franklin.
Digli che mi possono vedere.
"Volete vedete il mio dio?"
La domanda li colpisce come un pugno.
Quest'uomo è così folle da cercare di mostrarci qualcosa che non esiste?
Cos'ha in mente?
Con un filo di voce Paul risponde:
"Si..."

venerdì 6 febbraio 2009

L'essere

L'essere li segue con gli occhi mentre lasciano e tornano nella stanza.
Quello alto e bello non lo ha visto, si è limitato a sentire sulla pelle la sua presenza, come una presenza di insetti che sciamano.
L'altro invece seppure per breve tempo lo ha "intuito".
La cosa è interessante.
La mente dei due è molto debole e l'essere la può plagiare a piacimento, lo sente e questo lo diverte.
Sono bastate poche parole per scatenare il caos.
Adesso non sanno cosa fare: portare via il cubo o usarlo.
L'essere ruota gli occhi e segue la bizzarra scena.
C'è ne un'altro con loro, uno che adesso si è messo a giocare col cubo.
L'essere adesso vede che quest'ultimo si sta attardando, sta per rimanere solo.
Basterà un istante, un solo battito di ciglia per divorare la sua volontà e trascinarlo verso il baratro e quando avverrà gli altri lo seguiranno.
Quello che sembra essere un medico è il più suscettibile alla presenza dell'essere e questo lo rende guardingo.
Maneggia per pochi istanti il cubo e sempre con molta circospezione.
L'ultimo, quello muscoloso, invece non degna neppure di uno sguardo il cubo, si limita a riempire il posacenere e a sentenziare che il tutto è una cazzata.
L'essere rotea il corpo su se stesso, come un enorme lombrico strappato dalla terra e assapora l'istante che lo separa dalla cena.

mercoledì 4 febbraio 2009

Il Cubo

Paul
Le nostre ricerche sembrano a non aver portato a nulla.Nessuna informazione in merito a questo fantomatico Dio Ophmet, al cubo, niente di strano nella vita del Dr. Fog e in merito a foto segnaletiche dei tizi morti nello scontro a fuoco in villa.
Temiamo di essere finiti in un vicolo cieco quando ci sovviene che la maga cieca, che aveva analizzato il cubo in una pseudo seduta spiritica, ci aveva detto che alcune facce del cubo erano più ruvide di altre.
Portiamo il cubo in università da un giovane ragazzo che risponde al cognome di Rubik e, mediante l'ausilio di un rugosimetro, determiniamo la rugosità delle singole facce del cubo.A casa cewrchiamo di portare tutte le facce con la medesima rugosità sullop stesso lato del cubo ma inutilmente... il tutto sembra essere troppo complicato ..
Per fortuna che Arold ha portato della mescalina...
Paul ne prende un po' e, dopo circa 30 minuti, è in botta completa...
Guarda il cubo, ci parla insieme, cerca di mettere le facce del cubo a posto ...
"Paul ... PAul ... sacrifica qualcosa per me ....."
Il cubo sembra parlare a Paul... gli chiede di fare qualche sacrificio ... chissà se è vero che il cubo gli sta parlando o se è solo l'influsso della droga.
Il cubo, dopo una sonora scazzottata, viene tolto a Paul, il quale si ritrova drogato e legato come un salame.
La cosa strana, però, è che le facce del cubo sembrano quasi a posto ... manca poco per completarlo.
Anche Arold, di nascosto, prende della mescalina e si mette a giocare col cubo."Arold ... Arold ... sacrifica qualcosa per me ..."
Anche Arold è in piena crisi... afferma persino di vedere un eneorme verme gigante con tante fila di denti che cerca di morderlo.
Anche nel suo caso gli viene sequestrato il cubo poco prima di averlo completato.
Analizzando bene il cubo notiamo che ci sono alcuni pezzi di metallo che, strisciando tra di loro, tendono a scaldarsi ed a rilasciare uno strano liquido, forse una droga o qualcosa di simile ... anche la maga ci aveva detto di sentire qualcosa di bagnato sul cubo ...
Forse il cubo rilascia davvero qualche droga che non ti fa sentire dolore e che ti provoca allucinazioni, allucinazioni tali da poterti persino portare all'autoflagellazione.... all'autoflagellazione come i tizi visti nella villa....