martedì 26 marzo 2013

La mummia

Dopo le grandi intuizioni di Faustine, proviamo ad "evadere" con l'ausilio di sostanze stupefacenti.
Così, due di noi, partono per il loro viaggio. Trovano una persona che per loro è importante e vengono condotti in una piramide. All'interno, come da copione, c'è un sarcofago con la mummia. La mummia porta una maschera. I due scoprono il volto fasciato, il cadavere ha un solo occhio, un occhio che li guarda. Il tutto dura un istante. La mummia, o meglio il suo sguardo, li fa immediatamente tornare nel mondo reale.

La mummia, la piramide... sono cose che già sono apparse nelle nostre avventure. Dopo vari ragionamenti non riusciamo a capire il senso di ciò che hanno visto.

Joseph decide di chiedere al suo compagno felino di portarci dall'uomo di GEA.
Il gatto parte e, dopo aver percorso un perimetro quadrato, ci ritroviamo in una selva di alberi che, a rigor di logica, non dovrebbe esserci. Comunque entriamo in questa fitta boscaglia e, dopo poco , ci troviamo di fronte a una piramide. Troviamo un ingresso e scopriamo che è la casa dell'uomo di GEA. Il tizio ci accoglie e dice di essersi trovato qui quando è arrivato. Vediamo che c'è una cancellata che blocca la discesa nella sala del sarcofago. Chiediamo se possiamo scendere dalla mummia ma dice che è pericoloso e che non ci darà il suo permesso. Noi insistiamo. Allora ci porta fuori dalla piramide, in un grande prato. A qualche decina di metri riposa una strana enorme creatura. Faustine, sprezzante del pericolo, le si avvicina. Con uno scatto la creatura lo afferra con la lingua. Ne scaturisce un violento scontro che, purtroppo, si conclude con la nostra sconfitta e Faustine mangiato dalla creatura.

Torniamo dispiaciuti nella casa dell'uomo di GEA e dobbiamo capire come recuperare Faustine e come scendere dalla mummia senza fare una brutta fine

domenica 24 marzo 2013

Harold (2)

"Manca solo una cosa adesso."
Harold, Jimbo e John sono tutti nella stanza alla fine della città.
Harold è ferito e stanco, ha combattuta da poco la sua ultima battaglia e la sua voltà ha vinto.
John sta sulla porta, fa la sentinella, lo ha sempre fatto e ha promesso che lo farà sempre.
Jimbo si guarda attorno, sperduto, ha rinunciato alla benedizione dello scorrere del tempo per permettere ad Harold di aprire la porta.
"Manca solo una cosa e poi tutto sarà perfetto." dice Harold.
"Mi siete stati amici fino alla fine, abbiamo attraversato tutto questo assieme ed ora che mi è concesso di forgiare il futuro vi ripagherò esaudendo un vostro desiderio."
"Jimbo cosa vuoi?"
Lui risponde senza neppure guardare Harold: "Voglio essere libero."
"Come desideri amico, che i ricordi non siano più per te un peso. Vivi ogni istante come se fosse una vita nuova."
"John tu che cosa desideri?"
"Ho sempre fatto il mio dovere, da buon militare. Ho vissuto per proteggere la mia nazione, poi per proteggere voi, e alla fine per proteggere te. Cosa dovrei desiderare? Voglio solo poter continuare a farlo."
"Così sia, avrai qualcuno da proteggere."
Poi John guarda Harold.
"Hai detto che mancava ancora qualcosa, non sarà mica questo vero?"
"No, ma vi spettava."
"Cos'è allora che ti manca?" chiede Jimbo.
"Dimenticare."

lunedì 18 marzo 2013

LA PRIGIONE

Dopo aver capito che nell'isola non ci sono passaggi per il nostro mondo, decidiamo di provare ad abbandonare l'isola. Prima proviamo con le navi che, quotidianamente, portano avanti e indietro i turisti. Però, a dispetto di quello che dovrebbe essere, dopo moltissime ore di navigazione si è sempre in mare aperto. Così, William a  Antony decidono di ara ritorno all'isola. Il primo ruba una scialuppa, il secondo a nuoto.
Le cose sorprendenti sono due. Per chi è rimasto sull'isola sono passati solo pochi minuti invece delle molte ore passate per i due, e si può tornare all'isola solo se si decide di tornarci e non di cercarla.

Dopo vari ragionamenti capiamo che siamo su una specie di prigione. Decidiamo di cercare se c'è qualcuno che, come noi, vuole lasciarla. Veniamo contattati da un tizio che ci da appuntamento in una spiaggia. Si presenta un uomo e, dopo le classiche domande per capire se sia affidabile o meno, stramazza a terra esanime. Dietro di lui si palesa una strana figura che, per essere visibile a tutti, si crea un corpo di sabbia. Da dialogo con questo essere non ne caviamo nulla e lui, dopo aver capito che in realtà non sappiamo come andarcene, se ne va.

Dobbiamo evadere dalla prigione ma non sappiamo come fare.

giovedì 7 marzo 2013

L'uomo di GEA

Dopo aver scoperto della mantide continuiamo ad indagare.
Prendiamo un tizio che ha partecipato al rito e scopriamo che gli abitanti dell'isola venerano l'animale come un dio e che, quelli che gli fanno da pasto, sono dei volontari.
Lo incalziamo con una serie di domande ma non sa nulla nè sulla provenienza nè sul perchè la creatura sia lì.
Non è altro che un fanatico di questo culto.

Cominciamo a brancolare nel buio, andiamo a fare l'escursione subacquea ma, anche questa pista, non porta a nulla.

Il gruppo si trova diviso tra quelli che vogliono continuare a seguire la pista della mantide e quelli che vogliono lasciar perdere e cercare altrove.
Così, mentre qualcuno esplora le alte vette, William insiste per far usciere la mantide dalla casa, ipotizzando che l'animale, guidato dall'istinto, faccia ritorno al luogo da cui è venuta.

Con l'aiuto di Joseph fanno uscire l'animale. Una volta all'aperto l'insetto si blocca, spaesato.
Nel frattempo il gruppo scende a ispezionare il pozzo ma, non essendoci passaggi o aperture, tornano fuori con l'intento di far rientrare la mantide. Con enorme sorpresa scoprono che l'insetto non è più lì.
Il falco di William vola alto a qualche centinaia di metri. E' subito chiaro che sta seguendo l'animale. I 4 si gettano subito al suo inseguimento ma, arrivati nel fitto della boscaglia, trovano il falco appollaiato su un ramo che ha perso le tracce del gigante verde.
Il gruppo inizia a battere la zona circostante. Dopo poco Antomy la trova. Subito viene raggiunto dagli altri e scoprono che, vicino all'animale, c'è un uomo.

L'uomo, che parla il latino, dice di essersi trovato qui all' improvviso e che lui proviene da GEA. E' dui da moltissimo tempo, stimiamo circa 6-700 anni, e ci garantisce che in quest'isola non ci sono passaggi per GEA. Quello che ipotizziamo è che loro non siano arrivati direttamente da GEA ma che siano passati dagli altri mondi e, quindi, qui dovremmo trovare un passaggio per un altro mondo. Dobbiamo convincere quest'uomo a dirci in che luogo è arrivato nelle speranza di trovarci il passaggio.

Joseph scopre anche che il suo gatto è una specie di custode di GEA che è lì per fare da guardiano al potere di Joseph.