giovedì 29 novembre 2012

GILF

Stephne ci raggiunge a Londra e ci racconta, dettagliatamente, la proposta di Jonatan (l'altra anima conosciuta nella base).
Se noi lo liberiamo dal suo nefarita lui potrà riallineare l'anima di Cintia col suo corpo.

Facciamo le solite domande di rito sui rischi e sulle possibili conseguenze e ci prendiamo un paio di giorno per discuterne tra noi.

Dopo aver valutato tutte le possibilità e le alternative, decidiamo di accettare e di eliminare il nefarita.
Jonatan dice che per convocarlo deve fare un rito ma gli serve un luogo che possa diventare il suo tempio.
Decidiamo di acquistare una villa ottocentesca in un paesino fuori Londra che diventerà anche la nostra sede operativa.

Passa circa un mese per la ristrutturazione e per preparare un luogo adatto per il rituale.

Finalmente arriva il giorno tanto atteso: quello dello scontro.
La creatura appena appare è come spaesata, non sa bene dove sia. Subito parte la nostra raffica di colpi. Tutto il piombo che gli abbiamo scaricato addosso dovrebbe triturarlo invece, pur accusando i colpi, contrattacca.
Ha una forza e una velocità sorprendenti.
Inizia un danza tra noi e lui dove si colpisce e si viene colpiti. Quasi casualmente notiamo che le armi da taglio   lo danneggiano maggiormente. Così, tutti assieme, ci buttiamo su di lui brandendo le nostre lame.
Il nefarita cade sotto l'ultimo colpo. Il suo corpo va in polvere ma l'urlo di gioia si strozza in gola quando la creatura si rialza.
Senza battere ciglio ci avventiamo nuovamente su quell'essere.
Questa volta la sua anima abbandona il corpo. E' sconfitto.

Poco prima di soccombere, però. riesce a prendere Arold e gli spezza la colonna vertebrale lasciando il corpo esanime sul terreno.

Jonatan e Stephen discendono agli inferi per recuperare l'anima di Arold. Stephne contratta con un nefarita. Il prezzo è di 200 anime di donne per riavere il nostro compagno. Accetta.
Poco dopo Faustine riceve una strana telefonata e, dopo alcuni minuti, a casa nostra arriva un vecchietta. Brutta ma navigata e con la dentiera... Ci faccio un pensierino ma poi scopro che la Granny che vedo è Arold. dovremo uccidere 200 donne per averne una vecchia e brutta... che ingiustizia!

venerdì 23 novembre 2012


Scritto da Pontazza

Sono successe molte cose nell'ultima settimana.
Siamo partiti per Il Nevada, per raccogliere informazioni sulle basi militari. 
Arrivati, e trascorsa più di una settimana a raccogliere informazioni e a temporeggiare, ho deciso di entrare in azione.

La base si trova in una zona desertica, lontana da qualsiasi città (eccetto un paesino che si trova a pochi chilometri dalla base), un ottimo posto per tenere lontani i curiosi.
Dopo il sopralluogo di un nuovo membro (almeno per me) del gruppo – un tizio di nome Joseph, che non mi piace affatto e a cui pare che, altrettanto, io non piaccia – abbiamo scoperto all'interno della base, la presenza di un hangar chiuso da catene e lucchetti.
A questo punto, stanco di aspettare ho deciso di entrare nel campo, travestendomi da soldato. Grazie hai poteri dei miei compagni sono riuscito ad entrare nella base senza essere visto, ma quando sono arrivato vicino al hangar, ho avvertito la presenza di un anima più potente delle altre che avevo avvertito fino a quel momento: dopo qualche istante di smarrimento, qualcuno è uscito dal hangar, un uomo con poteri simili ai miei. Fingendomi un soldato appena arrivato mi sono incamminato verso di lui, bluffando ho detto di essere nella zona del hangar perché di passaggio per montare di guardia e dicendo di essere disponibile a dare una mano, sono stato invitato ad entrare.

L'interno era completamente dipinto di nero e vuoto, c'erano solamente altre 5 persone (tra cui una con un'anima dal potere elevato), disposte in cerchio. 
A questo punto l'uomo che mi aveva invitato a entrare ha preso posizione con me intorno al cerchio e il più potente di noi, attraverso un rituale, ha creato un cerchio di fuoco sul pavimento. 
Il pavimento al centro del cerchio è diventato nero, buio, tanto che la luce non lo illuminava e proprio come un buco nero, uno alla volta le persone intorno al cerchio ci sono entrate, cadendo verso il basso e venendone inghiottite. 
Io sono stato l'ultimo a entrare, ho iniziato a precipitare tutto è diventato buio.

giovedì 22 novembre 2012

La donna dietro i miei occhi

"Credi che un giorno qualcuno passerà di qui?" Jacob lo chiede alla ragazza con siede al suo fianco mentre entrambi guarano fuori dalla grande porta a vetri della casa rossa. "E che cosa cambierebbe a noi?" "Bhe, nulla, ma darebbe un senso alla strada davanti alla casa almeno." Lei gli cinge le spalle con un braccio e fa un sorriso. "Sempre a dire cose strane vero?" "Non è strano! E' una strada, se non ci passa nessuno che senso può avere?" La casa rossa si trova a ridosso di una strada in cui non passa mai nessuno. Questa cosa ha sempre dato a Jacob un senso di inutilità. A Morgana invece non sembra importare molto della strada, ne della gente che ci potrebbe passare sopra. A ben pensarci a lei non sembra importare nulla di niente. "Sai M. se io passassi su quella strada credo che guarderei verso questa casa." "E perchè mai?" "Perchè è una grande casa rossa in una via di casa che hanno tutte lo stesso colore marrone. E anche perchè ha un bel giardino. Si credo che ne rimarrei colpito." "Ma lo sai che tu non passerai mai su quella strada vero?" "Bhe, chi può dirlo. Forse un giorno avrò il coraggio di lasciarti qui e andare davvero a Londra." L'orologio ticchettando rompe il silenzio di sospensione che cade sui due. "Lo faresti?" dice Morgana. "Non lo so, ho detto forse." "Che credi di trovare a Londra?" "Non cosa M., ma chi." "Ok, chi credi di trovare?" "Una donna." "Bhe sei vago, ne hai una anche qui." "Ma qui siamo nella casa rossa, ciò che siamo io e te non ha alcun significato fuori." "E cosa siamo io e te J.?" "Io so cosa sei tu, sei una persona che mi tiene qui incollato, in una casa piena di ombre. Da non so quanto tempo." "E cosa è lei?" "Bhe, quando eravamo più piccoli io e Keira stavamo sempre insieme, eravamo una specie di fidanzatini. Poi lei è cresciuta ed è andata via. Poco prima che io prendessi il treno con te ho ritrovato una sua vecchia foto. Nella foto lei non mi guarda, ha i capelli rossi mossi dal vento e indossa un vestito nero. Credo di averle fatto quella foto il giorno in cui morì sua madre. Non so neppure perchè gliela feci." "Cosa centra questo con Londra?" "Ogni volta che guardo una donna io cerco qualcosa di lei, ogni donna che incontro non è una persona e solo una parte di Keira, una parte che mi manca. Nessuna è mai stata come lei, nessuna. Forse è per questo che voglio andare a Londra." "E io?" "Tu M. sei la sola su cui io non proietti lei, e forse è per questo che io sono ancora qui." "Spero che non te ne andrai mai." "Se io non trovassi lei forse sarei come quella strada." "Forse io e te lo siamo già."

Un arduo compito

Come da programmi ci mettiamo in viaggio per il deserto dell'Arizona.

Per avere un punto di appoggio prendiamo in affitto una catapecchia nel piccolo villaggio, Radiator Spring, sulla Route66 che si trova a mezz'ora dal campo militare.
Appena arriviamo io e Natan (il mio fedele falco) ci incamminiamo e, quando siamo a qualche decina di metri dal campo lo faccio librare in volo. Dopo poco abbiamo un filmato che ci consente di avere la planimetria del campo.
Ci sono 5 grossi caseggiati e 2 Hangar. Si vedono una cinquantina di persone e qualche veicolo armato.

Poco dopo Joseph utilizza il suo legame con un corvo per osservare più da vicino il tutto. Quello che scopriamo è che uno dei due hangar è chiuso con lucchetti e molto ben tenuto. Questo è molto in contrasto con la totale incuria che caratterizza l'edificio accanto.

Passa qualche giorno per capire come entrare e vedere cosa c'è in quell'enorme struttura. Alla fine Stephen decide di entrare.
Con altri simili a lui entrano nell'hangar  E' completamente buio. Uno degli altri, quello che sembra essere il capo, compie un rituale. Si apre un buco nel terreno e, attraverso questo portale, accedono all'inferno. Il capo si avvicina a un anima che stanno torturando e contratta col suo aguzzino per poterla liberare. Dopo una decina di minuti il gruppo esce col nuovo compagno.
 Stephen scopre che il capo, tutti i giorno, passa una paio d'ore all'interno di una delle case. La sola che è chiusa e inaccessibile a tutti gli altri. Prova a spiare per capire cosa si celi al suo interno ma senza successo.
Così, si fa amico del capo e scopre cose interessanti.

Lui ha questi poteri perchè è stato molto tempo e molte volte all'inferno. Così il suo neferita, il suo carceriere, lo lascia libero in cambio di alcuni favori.
Nel parlare Stephen chiede se e come è possibile riallineare un anima ad un corpo. Il tizio gli dice che lui potrebbe farlo ma, in cambio, Stephen deve liberarlo dal suo aguzzino.

Stephen ci dice il tutto. Se riallineassimo l'anima di Cintia col suo corpo potremmo farci aiutare da lei per ritrovare gli altri noi. Certo eliminare una creatura di quel genere non è facile.

martedì 20 novembre 2012

Stephen


Scritto da Pontazza

Sono stato portato qui dall'inferno.
Non sentiamo dolore, non proviamo stanchezza, non abbiamo paura di morire perché non siamo vivi, non abbiamo memoria del nostro passato.
I più deboli, come bambini, non hanno nemmeno coscienza di chi o cosa sono, altri invece, come me, hanno un potere maggiore e riescono a controllare la loro influenza sulle anime dei mortali, proprio per questo possono spostarsi tra i loro corpi. 
Qualcuno sta trascinando su questo mondo anime dall'inferno per creare un esercito. 
Le anime che hanno portato qui sono macchiate delle peggiori nefandezze, per questo penso di esser stato portato qui per sbaglio, non sono come loro, non so perché mi trovavo negli inferi.

Ho incontrato dei mortali che, come me, vogliono capire cosa sta accadendo, prima che sia troppo tardi, per questo mi sono unito a loro. Non potevo fidarmi di nessun'altro.

Hanno lasciato che mi unissi a loro e in cambio ho rivelato loro cosa sono, e cosa si trova nelle basi militari dove queste anime vengono richiamate.
Forse aiutarli, aiuterà anche me a capire io chi sono.

giovedì 15 novembre 2012

Esecuzione

A vederela da fuori sembrerebbe un esecuzione.
Una fila di persone, bendate.
Tutte con la schiena contro un muro.
Di fronte a loro una seconda fila di persone, armate.
Tutte con il fucile rivolto verso il muro.
Uno dei soldati dice: "Mirare solo alla testa".
Poi una batteria di colpi.

A vederla da fuori sembrerebbe un esecuzione.
Ma i condannati non urlano, non tremano spaventati.

I corpi bendati cadono a terra.
Tutti rimangono immobili.
Poi i soldati appoggiano a terra il fucile e aspettano.
Uno dei soldati si avvicina ai corpi.
Li controlla.
A ciascuno dei corpi taglia mani e spara un secondo colpo al cuore.

Poi una seconda batteria di colpi.
Il soldato a terra si gira con la faccia spaventata.
Alle sue spalle uno dei suoi ex compagni gli sta puntando il fucile.
"Quello lascialo stare, mi ci ero affezionato."

mercoledì 14 novembre 2012

Honolulu-Londra.. Sola andata

Vedo il sole filtrare attraverso le palme. Abbasso gli occhiali da sole, sorseggio il mio drink e guardo il mare.
Che bella vacanza.
Chissà cosa stanno combinando il miei soci.
Faccio per chiamare William, ma desisto.
Il sole brilla alto e le Hawaii sono troppo belle.
Chiudo gli occhi.
Il tenero abbraccio di un sonno pomeridiano mi avvolge.
Sento freddo.
Il Big Ben suona le sei.
Un momento! Il BIG BEN???
Apro gli occhi e dalla finestra vedo il cielo grigio di Londra, mi giro e vedo Faust. Faust senza un braccio.
"Che ti è successo al tuo braccio? Questo non è un sogno normale vero?"
"No Hob,  non lo è. Vieni subito a casa di Arold a Londra. Siamo tornati operativi."
Sbatto le palpebre e riecco il sole e il mare.
Mi alzo e torno in casa. Mi rimetto la giacca e la cravatta. Prendo la pistola e le Black Death. Chiudo a chiave la mia casa di Honolulu e poi il cielo non è più azzurro.
Honolulu-Londra. Solo andata.
Sono in soggiorno.
"Eccomi di ritorno"

Un nuovo elemento

Harold, dopo essersi unito agli altri se stesso, ci riunisce tutti a Parigi.
Ci racconta che, sparsi nel mondo, ci sono diversi campi militarizzati dove vengono tenute in custodia delle creature dall'aspetto umano ma che hanno qualcosa di MOLTO strano. Harold ne percepisce il potere ma è come se arrivasse da "qualcosa" che hanno dentro di loro.

Dai ricordi che  Harold ha recuperato con la fusione, sa che c'è una persona disposta a condurci nelle vicinanze di uno di questi campi.
Lo contata e, nel giro di un paio di giorni, ci raggiunge.
Prima di raccontarci chi è dice che, se lo fa, poi dovrà restare con noi. Accettiamo la proposta e così ci racconta la sua storia.
Il suo nome è Stephen ed è un'anima richiamata dal piano infernale e messa nel corpo in cui si trova.
Ci racconta che è fuggito da uno di quei campi dove ci sono molte creature come lui che vengono richiamate da gente facenti parte di una qualche organizzazione.

Le caratteristiche di questi esseri è che, essendo anime in corpi "vuoti", non possono morire nè subire danni fisici. Alcuni, quelli più potenti, possono anche cambiare corpo. Lasciare quello in cui sono per impossessarsi di un altro a loro più congeniale.

Da ciò che intuiamo sembra che qualcuno stia creando un esercito di esseri fatti per combattere.
L'altra cosa che sappiamo è che, prima, erano gli oggetti a limitare e a tenere a bada questi esseri. Ora che gli oggetti non hanno più poteri, non si sa cosa potrebbe accadere.

Stephen dice che può condurci a uno di questi campi che si trova nel deserto dell' Arizona.
Mentre stiamo pensando a cosa fare Harold decide di contattare gli uomini di Cintia e di guarirla con l'aiuto di Antony. Anche se non si capisce bene il perché lo voglia fare, i due vanno all'ospedale e Antony guarisce il corpo della donna. Essendo anche lei un'anima messa in un corpo, anche se fisicamente è integra, continua a restare in uno stato di coma.

Antony, a questo punto, fa presente che il nostro obiettivo è che tutti ritrovino e riuniscano i vari se stessi e non solo Harold.
Dato che ritrovare tutti noi è complicato, decidiamo di andare a spiare il campo in Arizona per vedre come si richiamano le anime dagli altri mondi. Così facendo speriamo di poter richiamare i frammenti delle nostra anime che sono imprigionate negli altri piani.

Col nostro nuovo compagno ci prepariamo ala viaggio

lunedì 12 novembre 2012

Harold Jones - Tutti e Uno

Scritto da Eol88
Cos'è successo? A si, ricordo, siamo rimasti li a farci sparare come degli idioti e ora siamo sul fondo di un burrone...ma siamo vivi.
Probabilmente Anthony si è ripreso per primo e ci ha curati, di lui e gli altri nessuna traccia, se ne sono già andati.
Ci serve aiuto, il braccio di Faust non ha un bell'aspetto...ha tutta l'aria di essere andato in cancrena, la caduta lo ha ferito gravemente e...ma comè possibile? La ferita non può avere più di un giorno, come può essere già in cancrena?!

Joseph è l'unico che riusciamo a contattare, ci tira fuori dal burrone e andiamo all'ospedale più vicino. Dovranno operare Faust, perderà il braccio destro.
Ci vorrà una settimana per il tutto, nel frattempo posso approfittarne, finalmente ho il tempo per andare a cercare gli altri 7 me stesso!
Joseph vuole accompagnarmi, non capisco se ha paura che mi accada qualcosa o se vuole solo tenermi d'occhio ma in ogni caso non mi importa, non ho nulla da nascondere.
Arriviamo al villaggio delle talpe giganti in 2 giorni, è deserto. Non cè più nessuno, neanche i cani. Così a occhio le case sono vuote almeno da un paio di settimane. Non cè nessuna traccia, tranne la tomba, quella dell'uomo con la lingua mozzata...è aperta ed è vuota.
Li sento vicini, probabilmente anche loro percepiscono la mia vicinanza e infatti in breve tempo arriva una macchina, è uno degli Harold che è venuto a prendermi.
Ci sono tutti e 7, per me è un grande momento ma non va come speravo, nessuno sa nulla di più di quanto io già non sappia, solamente uno ha informazioni interessanti sull'agenzia russa.
E adesso? Siamo punto a capo. Decidiamo di aspettare l'arrivo di qualcuno, quel qualcuno che ci ha convocato tramite gli "zombie", nessuno di noi sa chi sia ma non si fa attendere molto. Nel secondo giorno di attesa arrivano 2 uomini. Uno non so chi sia, l'altro, è un altro Harold Jones, ma è strano percepisco un enorme potere attorno a lui, così anche per l'uomo che lo accompagna. Ma la cosa che non capisco è perchè con lui non abbiamo un contatto mentale. Gli altri me stesso mi sembrano intimoriti, vado io a parlarci, oltre che intimoriti mi sembrano idioti.

Faticavo a crederci, l'uomo arrivato con Harold può effettuare la fusione dei ricordi e dei poteri, basta solo eseguire il "rituale". Ne resterà solamente Uno. Io.
E' lui, è questo Harold che che ci ha indirizzato su questa strada a partire da me, mostrandomi come far reincarnare i miei compagni. Anche gli altri hanno avuto contatti con lui e alla fine siamo qua tutti assieme. E io sono pronto per riprendermi ciò che è mio. Con qualche remora morale, ma sono pronto a farlo.
Joseph è con me, ha capito la situazione, mi aiuterà.
Entriamo in casa e iniziamo a fare fuoco. In pochi istanti torna il silenzio. Gli altri me stesso sono morti, mi sento diverso,ora sono quasi completo. Peccato solo che la parte di ricordi dal drago meccanico in poi li ha l'unico altro Harold ancora in vita. E non posso fare nulla, per ora, per riaverli.
Mi lascia un contatto nel caso dovessi cercarlo.

Ora comprendo il mio nuovo potere, ora comprendo quanto sarà indispensabile per gli eventi che a breve accadranno. Creature della città grigia nascoste nel mondo, pronte a entrare in guerra.