martedì 27 luglio 2010

Die Halle

Scritto da pippolomazzo-fra

Lo scagnozzo di Richard barker ci ha appena scaricati in un luogo ed un tempo a noi ignoto.
Stando a quanto detto da lui dovrebbe essere il 2004 ed il luogo dovrebbe essere Francoforte.
Siamo in una stanza, insieme ad un ciccione che russa.
Gli prendiamo soldi e vestiti e ci trasferiamo in un'altra stanza di quello che sembra essere una grossa locanda.... moderna ma sempre locanda sembra essere.

La nostra attenzione è attratta da tanti oggetti moderni, tra cui una scatola che emette immagini e suoni.
Le immagini ed i suoni descrivono quello che accade in questo paese.
Sembra che ci sia una specie di regime, intransigente e violento, che vuole "eliminare" quello che noi stiamo cercando, ovvero i rave party e le persone che ad essi vi partecipano.

Con i pochi soldi a disposizione Paul compra dei giornali locali e dei vestiti del tempo, giusto per passare inosservati e mimetizzarsi tra la gente.
Così mimetizzati, qualcuno di noi esce per un giro di perlustrazione: le strade sembrano essere molto tranquille, pattugliate da gruppi di ragazzotti vestiti e agghindati in modo simile, piene di polizia ad ogni angolo ed ad ogni vicolo.

Portiamo Faust con noi presso un distretto di polizia.
Sicuramente se c'è un posto dove possiamo trovare dei nemici del regime è proprio il commissariato di polizia...
E siccome i rave party sono nemici del regime, è possibile che tra i ricercati dal regime ed i rave party possa esserci un certo qual nesso.

Faust, memorizzata la faccia ed il nome di alcuni dei nemici pubblici più pericolosi e ricercati, decide di entrare nei sogni di uno di essi.
Il sogno è pieno di allucinazioni, di cose strane, come se la persona che sta sognando fosse sotto l'effetto di strane droghe o allucinogeni.
Il primo tentativo di chiedere informazioni sui rave party, forse a cause della domanda troppo diretta da parte di Faust, non va a buon fine.
Anzi, Faust rischia quasi di essere picchiato da Thomas - il nemico pubblico numero 1 di Francoforte - per cui Fasut decide di desistere da questo tentativo di capire informazioni tramite i sogni...
La cosa che ci risulta strana è che, non appena Faust parla di Rave party o cerca di crearne uno nel sogno di Thomas, costui inizia a sparare all'impazzata, cercando anche di arrestare delle persone....

Che sia un poliziotto infiltrato?

Ci concentriamo su una ricerca di informazioni "vecchio stile".

Il giorno seguente, pattugliando la città, incontriamo Thomas.
Facciamo di tutto per carpire informazioni da lui e per poterci intrufolare in un rave party, ma l'unica cosa che riusciamo ad ottenere è una promessa:
"Se avete della droga da vendere, posso farvi conoscere uno che vi porterà in un posto dove potrete venderla ..."
Forse questo fantomatico posto è proprio il rave party che cercavamo.

Ci accordiamo con Thomas: abbiamo droga da vendere - e lui chiama una persona che ci spiega sia come accedere alla "festa" dove poter vendere la droga sia le condizioni a cui venderla.
Accettate le condizioni, seguiamo le istruzioni ricevute e ci ritroviamo con un tagliandino colorato con su scritto un luogo ed un orario.
Ci rechiamo in quel posto e, dopo aver contrattato con delle persone che non volevano farci entrare, riusciamo a oltrepassare la porta per la "festa".

Nel posto dove si sta tenendo questa festa la musica è assordante. E' altissima, rimbimbante, fastidiosa.
La gente, però, continua a ballare, come se fosse in preda a qualche strano delirio o, probabilmente, droga.

Scopriamo che il posto dove siamo si chiama "Halle 7" e sembra essere un enorme capannone con dentro dei giganteschi macchinari metallici ormai abbandonati e arrugginiti....
Decidiamo di perlustrare questo luogo in lungo ed in largo e ci accorgiamo che, spingendo una porta in metallo, si apre un passaggio verso un altro enorme capannone.
La gente, drogata ed ubriaca, comincia ad invadere anche questo luogo - luogo che, rispetto al precedente, è molto più buio.

Gli acuti sensi da militare di John si accorgono che 2 delle persone che sono entrate in questa sala, recatesi a ballare in un angolo buio, scompaiono nel nulla, precipitando giù per una botola.
Ci caliamo sotto e qui troviamo altre stanze enormi, sempre piene di materiale metallico dismesso.
John ha un altro presentimento: gli sembra di aver visto qualcuno muoversi... forse non siamo soli qui sotto.

Perlustriamo le stanze qui sotto finchè non ci accorgiamo che c'è una scala che porta al piano di sotto.
Nello scendere siamo tutti colti da uno strano presentimento, una sensazione....
Guardandoci indietro ci accorgiamo che siamo passati sopra dei segni scritti con vernice colorata sulla scala.
Forse siamo arrivati ad un punto interessante della ricerca.... forse abbiamo trovato qualcosa di soprannaturale...
forse questa è la sede di Maximilian.

Tutte le stanze qui sotto sono separate da questi simboli e, ogni volta che passiamo da una stanza all'altra, passiamo sopra questi strani simboli ed abbiamo sempre la solita sensazione.
Inoltre notiamo una cosa stranissima: se usciamo da una stanza e vi rientriamo successivamente, la stanza di prima non è più la stessa.... la sua forma è diversa, cambiata...

Vorremmo fermarci un po' a pensare su quello che abbiamo appena visto ma veniamo assaliti da strane persone ..... strani umanoidi ..... forse ora è giunto il momento di combattere...

martedì 20 luglio 2010

L'orologio

1863

Jimbho Wales

Jimbo ha seguito la strada e trovato dove si nasconde Barker.
Adesso Antony, Paul e lui gli sono di fronte.
"Che volete?"
Jimbo:
"Perchè mi hai dato l'orologio? E sai cosa fa?"
"Mmm, diretto. Alla seconda si, alla prima perchè me lo hanno chiesto."
"Dimmi cosa fa!"
Barker soppesa le parole:
"Cosa mi dai in cambio?"
"Cosa voi?"
"Uccidete un uomo per me."
"Chi?"
"Bourden."
"Ok."
Barker spiega Jimbo che l'orologio è un meccanismo che permette alle persone di percepire lo scorre del tempo e come tale può agire per alterare questa percezione, la può fermare, bloccando tutto, o semplicemente rallentarla o accelerarla.
In più l'orologio blocca le anime delle persone in uno stato temporale che percepiscono come il "tempo che vivono", l'orologio può spezzare questa percezione e permettere alle anime di migrare in altre esistenze.
"Che sensa ha?" chiede Jimbo
"Ogni nostra vita è solo un frammento della nostra coscienza totale, se uno di noi potesse richiamare a se tutti framementi della sua coscienza allora saprebbe tutto quella che egli è e tutto quello che può fare..."
Jimbo lo guarda interrogativo.
"Alcuni - aggounge Barker - la chiamano reminiscenza o risveglio."

SWAT (2)

Pianificano il piano per l'ingresso.
Flash bomb, uno per ogni aggressore.
Li devono neutralizzare in fretta.
L'orologio sincronizzato fa bip.
Entrano.
Flash!
Gli uomini della swat si muovono rapidi, colpiscono i sequestratori, li mettono fuori combattimento.
Appena l'adrenalina cala osservano il luogo dello scontro.
A terra, lungo il perimento i sequestratori hanno scritto dei simboli...
forse sono una setta.
Uno dei sequestratori farfuglia qualcosa:
"Non cancellate..."
E' un attimo, non riesce a finire la frase che il calcio del fucile gli spezza il naso.
Passano pochi secondi.
Il palazzo vibra impecettibilmente.
La swat si guarda attorno...
uno di loro si avvicna alla sua immagine rilessa nei vetri.
BAM!
L'immagine come un antropomorfo scherzo di vetro lo colpisce.
"Cos'é?" gridano e fanno fuoco.
Una alla volta le immagini rilfesse si animano ed escono dagli specchi!
I colpi saettano nell'aria e le immagini vanno in frantumi.
I sequestratori vengono trascinati fuori e gli ostaggi liberati mentre dentro è un inferno.
"Cosa sono quelle cose?"
uno dei sequestratori dice:
"Lasciateci entrare, dobbiamo impedire che escano! Le scritte servono a quello a non farle uscire."
In qualche modo la squadra e i sequestratori riescono a ricacciare le immagini negli specchi.
"Chi siete?"
"Non volevamo fare del male alle persono, eravano li per proteggerle da quelle cose, voi avete richiato di rovinare tutto."
Il naso dell'uomo è misteriosamente guarito.
I sequestratori vengono portati in carcere.
Gli swat li seguono.
Telefonato di diritto per i sequestratori.
Dopo poche ore un avvocato si presenta al distretto:
"Sono qui per impedire che i diritti dei miei assistiti siano violati."
Poche ore e qualcuno unge i meccanismi della giustizia e li fa uscire.
Il dubbio resta: erano buoni o cattivi?

lunedì 19 luglio 2010

SWAT

New York 1990

Quando la camionetta nera arriva la polizia ha già bloccato tutto l'isolato.
Dentro la camionetta gli uomini in divisa nera.
Uno alla volta, come l'addestramento gli insegna, scendono.
Ogni volta che sucede qualche casino troppo grosso quelli "in alto" chiamano loro.
Potrebbero credere che lo facciano per rispetto o stima.
In realtà lo fanno per un semplice motivo: sono pedine sacrificabili.
Il capo della squada va dall'agente di polizia più alto in grado.
"Siamo arrivati".
L'agente lo osserva con timore.
"Si sono barricati all'interno del palazzo. Sappiamo che sono i 6, forse 7."
L'agente dispiega una cartina sul cofano della macchina.
"Il palazzo è su 20 piani, loro si sono barricati sopra il 17".
Indica sulla mappa.
"Sono piani di uffici, sa grossi open-space, corridoi a vetri e cose simili."
Il capo della squadra ascolta senza fiatare.
"Hanno con loro almeno una decina di ostaggi, forse si più. Abbiamo dei cecchini che li tengono sotto tiro, ma non vorremmo sparare e ferire qualcuno..."
Segue una pausa di silenzio.
Il capo della squadra prende la mappa la osserva, poi se ne va.
Il resto del gruppo lo attende.
"Ragazzi - dice - questi uomini sono preparati come mia nonna, meno male che ci siamo noi."
Fa un cenno, il gruppo lo segue in silenzio.
"Agente - dice - entriamo noi, tra 30 minuti se non siamo usciti faccia fuoco sui bersagli che i suoi cecchini hanno sotto tiro."
L'agente fa un cenno si ok.
"30 minuti ragazzi, più tempo del solito."
La squadra abbassa la visiera del casco ed entra nel palazzo.

lunedì 5 luglio 2010

Il ritorno di un passato dimenticato - Il vero Blaise


Questa epidemia che si sta diffondendo a Parigi costringe Faust a vaccinarci tutti. Quando tocca a me e mi tolgo la maglia il mio amico medico mi fa notare che ho uno strano tatuaggio sulla schiena. Ma da quando ce l'ho? Non mi sono mai visto dietro la schiena, ma la sua faccia sembra descrivere ciò che vede.
Sulla mia schiena sono tatuati i simboli. Non dei simboli qualsiasi, ma proprio quei simboli che i sono sulle pietre egiziane. Sono tatuate in cerchio come sulle pietre, ma nel mio tatuaggio ne manca una. Una sola per completare la catena.
Sono un po' spaventato. Non ricordo di aver fatto questo tatuaggio, sicuramente non di recente.
Da un'analisi più approfondita sembra un tatuaggio vecchio, fatto prima della crescita fisica del mio corpo. Cosicché risulti un po' deformato.
La mia mente si fa degli strani viaggi. Forse è questo il motivo per cui mi sembrava di sentire il maelstroom girare quando entravo nella stanza del carillon.
Forse è questo il motivo per cui...
Non è possibile.
Ma quando l'avrei fatto?
Forse quella signora anziana, quella che i miei genitori avevano pagato per lanciarci una sorta di incantesimo di protezione.
Proprio quell'incantesimo che non ha salvato la vita al mio povero fratellino...Robert.
Robert? E se fosse quel Robert? E se fosse questa parentela a spiegare il perché del tatuaggio? E se fosse..?
Troppe domande.
Non riesco a tenermele dentro.
Devo dire loro la verità sul mio conto.

"Ragazzi! Devo parlarvi! In realtà io non sono chi dico di essere, sono stato un oste di nome Blaise, ma prima ero un'altra cosa. Il mio nome di nascita è Hob Galding, facevo l'attore di teatro a Londra. Sono inglese, ma per necessità lavorative ho imparato molte lingue. Per adesso la storia è monotona lo so, ma quando ero a Londra lavoravo anche per i Servizi Segreti di Sua Maestà la Regina Vittoria. Dopo una missione, che mise in pericolo non solo la mia vita, ma anche quella della Sovrana, mi congedarono cambiandomi il nome in Blaise Dubuois e spedendomi a Parigi."

Da questo parto e racconto tutte le mie ipotesi sulla fattura del tatuaggio accennando che mio fratello si chiama Robert.

Ora la mia vita ha un nuovo inizio.