martedì 31 luglio 2012

Ramon

Che maledetta fortuna!
Ramon fa girare il bicchiere tra le dita e poi butta giù la terza tequila.
Fino a cinque minuti fa era solo uno sfigato, adesso può avere la possibilitá di avere qualcosa che nessun altro ha.
Sorride tra se e se e si fa la quarta.
Esce dalla porta della cantina barcollando leggermente, poi si ferma e prende il cellulare che gli sta nervosamente vibrando in tasca.
"Ola amigo che pasa?"
Da dietro il ricevitore qualcuno gracchia qualcosa.
"Ok capo - parla molto male l'inglese - avviso subito gli altri. No, è già andato via. Si. Ok."
Rimette il telefono in tasca e torna verso la cantina.
Dentro lo aspettano altri due.
Spiega loro che il capo ha detto che il suo agente tornerà domani e che porterà ciò che è stato pattuito in cambio della loro collaborazione.
Forse verrà il capo stesso a ringraziarli.
Gli altri due si abbracciano e ordinano altri tre giri.
Poi qualcuno entra nella cantina.
Sono due americani.
Forse anche loro sono qui per il manufatto.
Ramon inizia a sognare un gioco al rialzo.
Che maledetta fortuna!

lunedì 30 luglio 2012

Nuova agenzia nuovi problemi

Dopo essere scappati dal Cesar Palace di Las Vegas ci dirigiamo tutti a Roma, alla sede italiana dell'agenzia del sole. La testa è molto ben nascosta. Arold e William dicono di aver provato ad avere altri contatti con la dottoressa Tanaka, ma che non ci sono riusciti.
Mentre siamo nella sede dell'agenzia di Paul prendiamo a maggioranza una grande decisione: entriamo anche noi nell'agenzia del sole.
Prima missione cercare di recuperare un seme custodito dall'agenzia del sud america con sede neo Messico.
Non sembra difficile.
Con un  pretesto veniamo inviati ufficialmente alla sede messicana.
Tutto tranquillo. Quasi tutto. A un certo punto compare un tizio di quelli del Cesar, quello che potrebbe essere il più pericoloso. Parla con un tizio e poi va via.
Indaghiamo ma non  arriviamo a nulla.
Ed ecco che succede quello che non doveva succedere.
Faust si ubriaca e Anthony per farlo riprendere usa il suo potere.
Tutto sembrerebbe tranquillo e invece no.
Allarmi che suonano.
C'è un qualche sensore.
Facciamo finta di niente, ma questi hanno dei rilevatori di poteri sovrannaturali e ci beccano.
Parte l'interrogatorio. Tra i fumi dell'alcool Faust rivela tutto.
Siamo fottuti.
E ora?
Cerchiamo di corrompere il tipo, lui sembra starci, ma vuole  cose che noi non possiamo dargli.
Chiediamo tempo.
5 minuti.
E ora?
4 minuti.
Qualche piano?
3 minuti.
Solo Arold può salvarci. O forse no?
2 minuti.
E se io me ne andassi adesso?
1 minuto.
Il tipo sta tornando, allora che si fa?

domenica 22 luglio 2012

Ritrovare i ricordi

Pensieri...
Dopo aver lasciato il Ceser, decidiamo di dividerci per evitare che ci trovino tutti. Io e Faust optiamo per l'aereo, il mezzo più veloce per spostarsi dopo Hob.  Mentre aspettiamo l'imbarco mi addormento all'improvviso, solo grazie all'intervento del mio compagno, riesco a non dire dove ci stiamo dirigendo ai nostri inseguitori, Harvey  Parker sa come richiamarci nel mondo dei sogni per interrogarci, ma Faust è un viandante di quel mondo, è come se fosse a casa sua e sa come difenderci. Crea barriere che non ci fanno trovare e per il momento siamo al sicuro.
Passano le ore di volo, quasi mezza giornata senza fare nulla, poi incontriamo Paul e parliamo con lui. Hob è già stato lì e ha cosegnato la testa. Ora è al sicuro sotto una teca di vetro... una teca molto particolare. Il capo dell'agenzia Italiana resta sorpreso di quanto gli riferiamo, ma forse non abbastanza... forse qualcosa sà o forse qualcosa ci nasconde, per esempio quale capacità possiede? e il fatto che tra le fila dei nostri antagonisti capeggi un'altro Paul che, fisicamente uguale in tutto e per tutto a lui, ha 7 copie identiche, sembra non turbarlo particolarmente.
Mi balena un'idea, e se esistesse un oggetto con il potere di assorbire i ricordi? forse così avremmo un vantaggio sui nostri inseguitori. Parliamo con Paul, e lui fa ricerche. Poche ore e la ricerca porta i suoi frutti, o meglio i suoi semi, perché di semi si tratta. custoditi dal capo dell'agenzia del sud america. esistono dei semi che permettono, una volta fatti crescere, di assorbire i ricordi della persona che li ha custoditi.
Con Faust decidiamo il da farsi e aspettiamo i 5 giorni che mancano prima di incontrare gli altri.

giovedì 19 luglio 2012

Affidalo al destino

Una stanza di un ospedale chissà dove. Un uomo e una donna guardano dal vetro che li separa dalla stanza adiacente. "Come sta?" chiede la donna "Bene, ha imparato a camminare e inizia a parlare bene." "Un paio di settimane e potremo portarlo fuori di qui." Poi camminano fino al vetro successivo e si rimettono a osservare. "E lui?" "Meglio ancora, con lui il mio potere non era ancora affinato e per qualche motivo impara, o ricorda, più in fretta." La donna controlla un foglietto che ha in tasca. "Ok, l'altro portalo alla sede di Montparnasse qua do sarà pronto." " E lui?" "Lui affidalo al destino." Dentro il vetro Paul Oldman sta impilando cubi colorati.

mercoledì 18 luglio 2012

Ricordami

La Scogliera corre lontano fino a dove lo sguardo si perde. La scarpa sinistra di Paul indietreggia e trova il vuoto. Paul si è cacciato in quella brutta situazione per colpa dei suoi ricordi. L'uomo che gli sta davanti e gli punta la pistola ha cercato di portarglieli via ma lui si è rifiutato e l'esercizio della sua volontà ha impedito il furto. Poi è fuggito dalla casa in cui si trovavano lui, l'uomo e la donna, quella donna che ha detto di chiamarsi Aiko. Paul ha un sacco di cose in testa, e i suoi due ex compagni le vogliono. Il cane della ve chi revolver scatta indietro mosso dalla pressione della prima metà del grilletto. "Paul, lascia che io mi prenda ciò che voglio, poi ti sistemeremo in un posto in cui starai bene e ci prenderemo cura di te. Tempo un paio d'anni e avrai una vita nuova, con ricordi nuovi e non saprai neppure che io e te siamo stati qui." Paul osserva il baratro alle sue spalle, cadere vorrebbe dire sicuramente morire. "Che ti frega delle cose che sai? Tanto non ci potrai più andare in quei posti di cui parli! Le persone che ti conoscevano non ci son più e tu sei solo." L'uomo allunga la mano sinistra vero Paul "Fidati per favore." Non è che Paul ci tenga particolarmente a molte cose che Sto arrivando!, ne farebbe anche a meno, ma la pura di perdere i ricordi che lo rendono ciò che è gli impedisce di rispondere al gesto. "C'è un ricordo qui dentro - e tocca la su fronte con un dito - una cosa a cui non posso rinunciare e per questo non mi posso fidare di te." Paul ha avuto molte donne nelle sue vite, di alcune non ricorda neppure il nome. Solo poche di loro hanno lasciato un segno nella sua vita. Una è stata la donna con cui era sposato nel 1800, altre le ha avute nel futuro, alcune nel passato. Solo di una però ha un ricordo così vivido che pare bruciare nella mente come un fuoco. La cosa bizzarra è che non ricorda neppure dove e quando l'ha conosciuta, ricorda solo il suo volo, i suoi capelli rossi che ondeggiano al vento e gli occhi, chiari come i cieli della sua vecchia terra. Ricorda che una volta lei, sotto un sole nero, l'ha abbracciato stringendolo come si fa durante una addio e gli ha sussurrato "Ricordami".

Oldman

Una lunga linea di costa scura.
La sabbia nera di quella spiaggia ricorda a Paul il grigio di una città in cui non è mai stato.
Al suo fianco una donna, sui quarant'anni, asiatica.
La donna chiede: " lei e Mr. Oldman?"
Paul annuisce.
"Le sembrerà strano Mr. Oldman ma io davvero ho bisogno di lei."
Se non fosse se una spiaggia grigia, chissà, dove Paul probabilmente sorriderebbe.
Invece risponde: "dove diavolo siamo?"
La donna sta per rispondere, ma poi rimane stupita a guardare il mare.
A circa cento metri da loro un corpo viene verso la riva.
Un minuto e le onde lo buttano a fianco di Paul.
La donna si alza e fa un passo verso il corpo.
Lo gira e si porta la mano sulla bocca a smorzare un grido.
L'uomo è uguale a Paul.
Paul fa per avvicinarsi anche lui, ma la donna lo ferma abbracciandolo.
"Non si preoccupi Mr. Oldman è solo un piccolo problema."

martedì 17 luglio 2012

Riflessi

Aiko guarda il suo volto nello specchio del bagno. La luci superficie riflette rughe che lei non ricordava di avere e questo le fa ripensare a quando anni fa era più giovane, a quando aveva dei sogni, a quando l'uomo seduto nella sua macchina le ha soffito addosso fumo e disillusione.

In un alto momento, tempo fa e altrove
"La cura in questi mondoi non esisterà mai dottoressa Tanaka, se lo deve ficcare in testa. Tutto quello che lei conosce sta per cambiare e lei non ha il tempo di creare la sua cura. Ora ci sono diverse cose che lei può fare. La prima è lasciare perdere il progetto, ma so che non lo farà. La seconda è cercare un modo per fare funzionare la cura nel tempo che ha a disposizione, ma anche se cercasse fino alla morte non ce la farebbe. E sa perchè? No, ovvio non lo sa, è perchè la cura è scienza e la scienza non governa le leggi di quaesto mondo." Aiko non capisce. "Ora, faccia finta che la cura sia questa rosa, - nella mani dell'uomo appare un fiore - non una rosa, ma proprio questa rosa. Lei potrebbe ricreare una rosa in laboratorio, ma non potrebbe mai creare questa rosa, perchè essa esiste già e se esiste già quella che lei potrebbe crare non sarebbe questa. Mi segue?" Aiko prende la rosa inizia a comprendere. "Ora in questo mondo la cura come lei la intende esiste già, scorre nelle vene di un uomo,e quindi lei non la può creare, può farene una copia, ma non sarà mai quella cura." L'uomo estrare dalla tasca un taccuino di pelle nera. "Tra qualche tempo questo mondo cambierà e anche la cura, quella che scorre nelle vende di quell'uomo non ci sarà più. Sarà allora che lei la potra creare. Ora, mi capisca bene, il probelme è che lei non potrà sopravvivere alla transisione del mondo a meno che non segua le istruzioni che ci sono su questo folgietto." Aiko prende la pagina del taccuino che l'uomo le porge e la strappa dal resto del blocco. Inizia a leggere: porete... città... Oldman... "Certo ora non è chiaro, ma faccia ciò che c'è scritto li e forse riuscirà a fare quello che vuole." Aiko senta la voce che le torna, sente il tempo che riprende. "Ma lei chi è?" chiede "Sono solo uno che passa per questo tempo. A volte credo che non ha alcun senso chi siamo, a senso solo ciò che facciamo. Io voglio darle la possibilità di sorridere mentre tiene suo figlio in braccio." Poi la macchina è vuota.

Adesso Aiko sa ch quell'uomo aveva ragione, sa che il mondo è cambiato e lei è sopravvissuta. Ancora non crede a ciò che ha visto nel viaggio per questo mondo e ancora non crede a quello che Oldman ha fatto per lei, ma sa che adesso può creare la cura. Aiko guarda lo specchio e vede le nuove rughe e sfiorandole con un dito sorride.

venerdì 13 luglio 2012

Un altro William?

Scritto Mercurio2007 I medici arrivano ma, a nostra insaputa, Arold usa il suo potere affinché i tizi non facciano domande. Così dopo poco se ne vanno e noi rimaniamo soli col tizio che abbiamo liberato. Antony gli fa ricrescere la lingua in modo che possa parlare. Dopo un pò di tempo scopriamo che il tizio, agganciandosi alla rete WiFi, è perennemente connesso a internet. Praticamente è un router umano. L'aspetto negativo è che, oltre ad avere tutte le informazioni di internet, manda anche tutte le informazioni su internet quindi tutto quello che siamo detti ora è ormai di dominio pubblico. William, a differenza degli altri, è al settimo cielo. Ha sotto gli occhi quello che lui potrebbe fare sfruttando il suo potere. Già perchè questa creatura è un ibrido e William, anche se non ha mai provato, può fare queste creature. Inoltre questo tizio aveva riconosciuto i lineamenti di William e questo gli fa pensare che a crearlo sia stato uno dei sui "pezzi" sparsi per il mondo. Ma il tempo dell'entusiasmo dura poco. Devono rendere la creatura innocua e trovare il suo creatore. Così si decide di tornare al villaggio, seppellire nuovamente il tizio e andare nell'ultimo livello delle miniere. Nel giro di poco tempo il piano è in atto. Scendiamo subito nell'ultimo livello delle miniere e qui troviamo diverse sale con diverse creature ibride. Incroci tra animali, tra animali e esseri umani... la maggior parte sono morte di cause naturali ma, nell'ultima stanza, troviamo un umanoide riverso su un letto ucciso da un colpo di pistola. Lungo il camminamento troviamo anche alcuni bossoli. Qualcuno ha scoperto tutto ed è stato qui prima di noi. Hob, mentre gli altri ispezionano le miniere, va all'esterno e trvca un'auto. Nel bagagliaio c'è un cadavere con la testa mozzata. Sulla collina c'è un tizio che la sta risalendo e, in lontananza, riecheggia il rumore di un elicottero. Hob è il solo a poter fermare questi tizi e così inizia una personale lotta con loro. Alla fine riesce ad eliminarli tutti e a far precipitare l'elicottero. Il tizio che stava risalendo la collina aveva uno zaino con dentro una testa che riportava uno strano simbolo sulla fronte. Forse qui c'è la spiegazione del mistero. Dopo aver scoperto che i tizi "non esistono" recuperiamo la scatola nera dell'elicottero e scopriamo il punto da cui è partita l'auto. Con questi elementi cominciamo la nostra indagine. Lasciamo il luogo prima che arrivi gente a cui dobbiamo dare spiegazioni.