domenica 21 dicembre 2008

Lo specchio e la tomba

E' stato difficie decidere di chiamare l'uomo degli specchi, ma dopo una lunga discussione avete deciso che sia la cosa migliore.
Lui conosce lo specchio e vi può aiutare.
Lo convocate al Queen e recuperate la cassa dall'agenzia.
Dopo una lunga serie di note tecniche sullo specchio lui vi dice che sicuramente è uno specchio di origine italiana, di almeno 300 anni e che secondo lui vale almeno 200.000 sterline.
Una cosa però vi inquieta l'uomo dice che uno specchio antico è più di un normale specchio, infatti egli crede che non ci si debba mai riflettere la notte in uno specchio del genere dato che porta sfortuna.
Inoltre vi dice che mai e poi mai uno specchio antico deve riflettere un'altro specchio!
Rimasti soli le parole dell'uomo non vi convincono.
Anthony prova a riflettersi tra due specchi, giusto per tentare la sfortuna, ma non accade nulla.
Osservarsi in una serie infinita di se è inquietante, è come se ci si scindesse in una serie di individui identici e diversi, senza sapere chi sia se e chi lo spettro di se.

Scesa la notte vi recate da Jacob.
Un biglietto nel pomeriggio vi aveva avvisate che lui aveva rapito Faust dal suo ricovero ospedaliero, e che solo voi lo potevate salvare.
Piggy vi avvisa che Jacob non è li, ma che lui vi accopagnerà!
Piggy vi porta in un cimitero in cui una serie di uomini sono indaffarati a scavare ed aprire tombe.
Jacob vi saluta con un ghigno, e vi chiede coem mai giravate per i porti.
Gli rispondete per le rime e lui ride.
Un pensiero vi turba.
Faust... ler tombe.
"Bastardo"
Ecco la carta di Jacob, salverà Faust se gli dite tutta la verità.
Voi non potete fare altro che raccontare tutto di Antony, dello specchio e dell'uomo che vi ha aiutati.
Riuscite a salvare Faust, ma a quale prezzo?
Adesso il mastro vetraio è in pericolo!
Dovete trovare un modo per fermare quel bastardo di Jacob prima che sia troppo tardi, troppo tardi per tutti.

giovedì 4 dicembre 2008

L'uomo degli Specchi

Antony Stradivary
La, strada che porta dal cimitero all'hotel è lunga, troppo lunga per non pensare, troppo lunga per tenere la mente occupata senza ricordare, e come previsto i morti tornano a farmi visita, vecchi ricordi, vecchie immagini che speravo aver dimenticato fanno di nuovo capolino nella memoria... Ripenso a quella dannata notte di un anno e mezzo fà, ripenso all'incarico che ci avevano affidato ripenso alla cassa scomparsa, ripenso a quel suono stridulo, ripenso allo sparo, ripenso a tutto quel sangue. La mia mente è oberata da questi ricordi e senza rendermi conto sono di nuovo in albergo, ad aspettarmi c'è Paul con il mio pacco, me lo consegna.
Lo apro e scorgo alcuni oggetti familiari che usavo anni fà. Paul avvisa me e il militare, che lui e gli altri sono in procinto di partire, tornano sul luogo di una vecchia indagine, dove a detta loro tutta la loro storia ha avuto inizio.
"Solo un paio di giorni, poi saremo di ritorno".
Ok fin qui tutto regolare, ma poi la faccenda si complica...dice che dal loro confuso viaggio in india senza rammentarselo si erano fatti recapitare una cassa, giunta oggi in Inghilterra, e dopo averla aperta hanno trovato uno specchio antico grande quanto il portone d'ingrasso di una casa borghese, completamente fatto in argento e risalente a circa 300 anni prima, be qui le cose iniziano davvero a complicarsi.
Grazie all'autorità del mio nuovo compagno facciamo un ulteriore sopraluogo ai magazzini, quei dannati magazzini.
Come prevedevo e senza che la memoria mi traesse in inganno la cassa sottratta un anno e mezzo prima, che riempiva la nicchia vuota tra le cianfrusaglie di quel luogo, doveva avere le dimensioni più o meno adatte per contenere uno specchio di quella portata...
e visto il racconto di quanto lo specchio fosse antico l'unica persona che poteva venirci in aiuto non poteva essere altrimenti che il mastro vetraio che risiedeva in città, più di cento anni di esperienza nel costruire specchi serviranno pure a qualcosa pensavo; ed eccoci qui di fronte all'ingresso della bottega.
Bottega, sembra un palazzo più che una bottega.
Guardo il militare, lui mi guarda
"entriamo?"
Annuisco, superiamo la grossa porta d'ingresso e un atrio sconfinato si estende davanti ai nostri occhi.
Osservando più attentamente mi rendo conto che quello che ho davanti non è un salone immenso ma bensì il riflesso dato da centinai di specchi che svolgono il loro compito gli uni verso gli altri, un senso di vertigine mi assale, e lo stesso accade al militare...
"Sembra una magia" dice
"Da il voltastomaco" aggiungo.
Dal fondo del corridoi centrale un uomo elegante si dirige verso di noi, sembra non badare a tutto questo, sembra anzi che si trovi a suo agio.
"buon giorno signori, come posso rendervi felici soddisfando i vostri desideri?"
Anche Lui deve essere un riflesso di un uomo vero da come parla, o meglio è solo il riflesso di un uomo...
Fingendo di essere interessato alla merce e con accento tedesco chiedo informazioni.
"Ma di grazia signori, per quale motivo non incrociate il mio sguardo?"
Mi accorgo solo ora che quello che pensavo essere un uomo era solo il riflesso in un specchio, lui è alla mia destra ma da come parla, per me resta cmq il riflesso di un uomo.
Dopo una lunga discussione, fingendo di essere li in veste ufficiosa per informarmi, a nome del signore altolocato di Prussia che rappresento, riguardo al mantenimento, alla ristrutturazione e al commercio di specchi antichi finiamo nei piani bassi della bottega dove sono custoditi specchi di grande valore tutti in argento, vedendoli e soppesando con il pensiero quello trovato Paul, questi non sono nemmeno paragonabili ne come valore ne come prestigio.
Discutendo con mastro vetraio, veniamo a conoscenza che lo specchio trovato era stato ristrutturato anni prima qui, che possiede un valore non quantificabile in sterline, e dopo rapide conclusioni che non è opportuno che si sappia cosa contenga quella cassa di grandi dimensioni custodita in agenzia, e che sarebbe opportuno portarla via subito da li.
Uscendo dalla bottega due pensieri balenano nelle mia mente, il primo è quello di recuperare immediatamente lo specchio, il secondo è che vorremo saperne di più l'unico che può aiutarci è la persona con la quale abbiamo appena parlato ma la prossima volta dovrà essere una discussione in via ufficiosa....

lunedì 1 dicembre 2008

Simboli

Arold Jones
Dopo essere tutti usciti dal pub Red Raven, mi dirigo verso il mio ufficio, e circondato da molte carte, libri, documenti, ricerche, fumando la mia pipa rifletto su quanto accaduto...tentando di trovare una possibli connessioni...e penso...
Dannazione...vorrei proprio poterci capire qualcosa di più anche io su questa storia...è tutto un gran casino, tanti avvenimenti apparentemente sconnessi tra loro ma legati dai simboli ritrovati in troppe occasioni per poter essere semplici coincidenze.
I simboli in questione sono simili a dei cerchi, originari dei paesi dell' est come guarda caso l'INDIA e grossomodo riguardano lo scorrere del tempo...li abbiamo trovati prima al manicomio, poi in India sui corpi dei 2 dispersi nella giungla,nel villaggio in Francia, tatuati come cicatrici sul corpo del mostro nel villaggio...e poi anche a londra sulle navi arrivate dall' India e ancora sulla cornice dello specchio che dicono abbiamo recuperato.
Poi come se non bastasse è arrivato Anthony col suo racconto...dice di non aver sparato al suo compagno, ma ad un altro individuo…che guarda caso ha una certa ‘somiglianza’ alla creatura che abbiamo incontrato noi nel villaggio, cicatrici e ferite aperte a cerchio, e quelli che sembrano tatuaggi metallici.
Questa cosa è troppo strana...credo che l’incontro con Anthony Stradivari, che sia un caso fortuito o meno, potrebbe essere di fondamentale importanza per fare luce su questi misteri.