lunedì 30 marzo 2009

Le due parti

John Faversham
L'agenzia e i militari.
Una parte sembra che voglia mostrare le cose che il mondo tiene nascoste.
Lo fa in un modo sottile, opera sullle singole persone e le usa come tasselli di un mosaico, in modo che chi è più abile possa cogliere il disegno.
L'altra cerca di spazzare via questo disegno.
E io da che parte sto?
Opero per i militari, ma aiuto l'agenzia...
una contraddizione!

Queste persone con cui sto sono brava gente, io non vorrei che gli facessero del male.
Li ho aiutati a fuggire da Londra, li ho avvisati.
Cosa devo pensare di me?
Ho voltato le spalle ai miei superiori e ai miei uomini?
L'immagine del futuro mi mostrava come un ex-militare, un uomo che aveva perso le speranze, chi si crogliolava nelle sue glorie perdute.
Sono così anche ora?
C'è un modo per sapere da che parte devo stare per non perdere tutto...
Forse no.

L'uomo dello specchio sembra sapere molte cose.
Forse lui mi può aiutare...
abbiamo parlato per molto tempo questa notte.
Ho imparato molte cose.
Forse lui mi può aiutare...

domenica 29 marzo 2009

Una serie di oggetti che ci accompagna nel tempo

Paul Oldman
Strano ...
molto strano ....
Ci sono alcuni oggetti che sembrano ricorrere e ripetersi nel nostro peregrinare nel tempo e nello spazio.
Questo pensiero si annida nella nostra mente.
Una strana serie di oggetti, una cassa, uno specchio, un cubo sembrano ripetersi in tutti i tempi e luoghi che abbiamo vissuto.
Chissà cosa sono...
e a cosa servono...

In India un pazzo , o forse i pazzi siamo noi che non gli crediamo, ci ha detto che lo specchio è uno strumento che lui usa per farci vedere un'altra realtà.
Ma la realtà che vediamo sarà vera o fittizia?
Quando eravamo, o siamo, nel 1800 a Londra, lo specchio era considerato un oggetto di altissimo pregio, nulla però immaginavamo di suoi possibili risvolti magici.
Adesso, o nell'era moderna, nel futuro, abbiamo trovato di nuovo lo specchio, che ci ha permesso di vedere il fantomatico Dio Ophmet.
A cosa servirà lo specchio?
Sarà un tramite tra vari mondi e vari tempi?
E se così fosse, come può funzionare?
Chi lo governa?
Come?
Anche il cubo, che abbiamo visto più volte nel "futuro", sarà vero che serve solo per drogare chi lo tiene in mano per permettergli di incontrare il Dio Ophmet?
Anche la cassa, che abbiamo visto nel futuro, sembra che, come il cubo, sia solo un oggetto che porta le persone alla morte.
Li fa impazzire, nel tentativo di risolvere un verto rompicapo, e così facendo ne provoca la morte.
Sembrano quasi degli strumenti creati apposta per sacrificare persone a questo fantomatico Dio Ophmet.
Anche lo specchio ha causato la morte di un nostro amico, il buon Arold ...
forse anche lo specchio è uno strumento di morte....
o forse Arold non è morto ma è solo intrappolato da un'altra parte, in un altro tempo ed in un altro spazio ...

Le nostre menti sono sempre più annebbiate.
Il potere del soprannaturale sta prendendo il sopravvento sulla nostra razionalità.
La nostra capacità di distinguere ciò che è vero e reale da ciò che è finzione è ridotta all'osso.

giovedì 26 marzo 2009

Riflettersi nello specchio

Per quanto assurde e irrazioneli le cose she ci ha raccontato questo strano individuo hanno un senso e, per quanto visto, sono veritiere.

Inoltre trovano conferma anche le parole che abbiamo già sentito (o sentiremo) dal mastro vetraio.

Mentre facciamo domande a raffica nel tentativo di comprendere concetti che, fino a qualche ora fa, nemmeno lambivano le nostre menti, ho un flash.
Il tizio sta dicendo che se ci si specchia di notte, si resta imprigionati e si viene "divisi" e sparsi in diversi momenti.

Il solo modo per liberare unapersona da questa prigionia è eliminare tutti i suoi doppi fino ad arrivare all'ultimo... l'originale.

Subito mi torna alla mente la sera in cui Antony, dal mastro vetraio, si è messo davanti allo specchio vedendo la sua immagine riflessa.
Da ciò che abbiamo appena scoperto, questo dovrebbe avere imprigionato Antony mandandolo in diversi momenti della sua vita.

Chiediamo se siano momenti particolari o casuali. Il tizio ci risponde che molto probabilmente si viene imprigionati in un momento particolarmente significativo e subito pensiamo alla notte in cui Antony ha, o avrebbe, ucciso il suo compagno.

A quanto pare ha davvero bisogno del nostro aiuto, più di quanto pensassimo.
Riflettersi nello specchio, effettvamente, non è stata una buona idea.

lunedì 23 marzo 2009

Il tempo che mancava

La cassa vi guarda da un angolo dell'ufficio.
Il telefono squilla, vi avvisano che siete nei guai.
Gli stessi magri figuri hanno manipolato una serie di eventi che ha portato la polizia sulle vostre tracce, forse per levarvi di torno, e ora vi deridono avvisandovi del pericolo.
Nascondete la cassa, fuggite.
Nascosti su un tetto osservate il teatrino della polizia che si svolge nel vostro ufficio.
Poi arrivano i tizi magri, rovistano, se ne vanno.
Poi l'ufficio espolde!
L'hanno fatta saltare...
E' solo per un istante il mondo vi gira attorno, come una trottola, poi vi sentite strani.
I vostri sensi sono avattati, i colori sbiadiscono...
Siete altrove.
In una stanza di una casa di legno, vestiti con abiti di foggia antica.
Siete nell'800.

Adesso ricordate.
Il futuro era solo una visone, un sogno, un incubo.
Vi siete ritrovati in India, poco prima eravate in Inghilterra, alla ricerca di un bambino scomparso.
Tra poco i militari vi troveranno e tornerete in Inghilterra, incontrere Jacob, fuggirete in Francia.
Siete finiti nei giorni che tra l'Inghilterra e L'India vi eravate scordati.

L'uomo vi racconta che siete stati voi a cercarlo, incapaci di capire come eravate finiti li.
Lui vi ha raccontato del suo viaggio tra i misteri che popolano il vostro mondo, i segreti del tempo e gli oggetti che gli uomini ritengono "magici".
E forse un fondo di verità c'è.
Gli avete chiesto di scoprite che fine aveva fatto l'uomo che sembrava essere l'artefice della scomparsa del bambino, lo sceriffo del villaggio e lui vi ha aiutato con un sogno.
Solo che non è ciò che vi aspettavate.
Avete visto il futuro.
"Lo specchio - dice - non mostra per forza qualcosa che deve accadere, o che è accaduto, lui riflette solo la relatà in un modo che voi la possiate capire, in modo forse da guidare le vostre azioni o da impedirvi qualcosa..."
Che centra però tutto quasto con lo scriffo?
Il sogno vi ah dato delle conoscenze che voi non potete avere, cose che la gente non capirebbe, cose che adesso anche a voi sembrano strane...
"Chi è Ophmet?" chiedete.
"Non è uno, sono tanti, sono esseri che vivono oltre il tempo e che sono fondamentalmente ciechi al mondo, fino a che qualcuno non viola le leggi del tempo, loro lo percepiscono e se ne nutrono!"
Poi scende la notte, e lui copre lo specchio.
"Non ci si deve specchiare in uno specchio antico di notte, questi specchi hanno il potere di intrappolare una parte di noi di tenerla legata a qualcosa, impeendoci di essere davvero liberi."
Riflettete.
"Nel futuro una persona che conosciamo si specchierà di notte in quasto specchio, è pericoloso?"
"Se tenete a lui dovete aiutarlo"
Pensate che adesso che lo sapete potete liberarlo, impedire che lo faccia.
"Non è proprio così, il fatto che voi sappiate cosa accadrà non è detto che vi permetta di modificarlo, voi qui giorni li avete già vissuti, ne avete il ricordo è probabile che non li viviate più, o almeno non nello stesso modo."

venerdì 6 marzo 2009

La cassa è nostra

Le nostre ricerche, tra rabbia e dolore per gli ultimi eventi, si intensificano.

Ci rechiamo a casa di Beatriz in cerca della verità. Mentre William e John la metteno sotto torchio, Paul fruga nello studio del Dr. Fog.

Quando usciamo dall' abitazione, portiamo con noi gli appunti del dottore. Una parte è in inglese, un'altra è scritta in arabo.

Decidiamo così di recarci all'università per farci tradurre la parte scritta in arabo.
Ci addentriamo nei dormitori e, rimpiangendo la nostra gioventù, andiamo da uno studente di matematica di origine araba. Dà una veloce occhiata alle parti in arabo e ci dice che sembrano delle annotazione prese in uno stato di semidelirio. Parlano del tempo e della chiave, del codice pe rfare dei viaggi in tempi diversi... ci dice anche che le parole usate possono avere diverse interpretazioni. Questa è la sua.

Decidiamo allora di frugare nell'ufficio del dr. Fog in università.

Mentre stiamo per entrare sentiamo il rumore di un'auto all'esterno. Ci affacciamo e vediamo due tizi molto magri scendere dall'auto.
Deicidiamo di seguirli.

In un magazzino si incontrano con una persona... la voce ci suona famigliare... le due figure magre stanno chiedeno come procedono gli studi e se ha scoperto il codice per aprire la cassa.
Il tizio risponde che ci sta ancora lavorando e che ha bisogno di tempo.

I tre si salutano dandosi appuntamento nei prossimi giorni.
Ci nascondiamo e li lasciamo uscire.
Adesso che lo vediamo in faccia riconosciamo Tony, l'assistente del dr. Fog.

Andiamo a rovistare nell'ufficio ma non troviamo nula di interessante. Allora andiamo da Tony e lo strapazziamo un pò. La sola cosa che ci dice è che, servendogli dei soldi, si è messo al servizio dei tipi magri e sta proseguendo le ricerche per loro.

Il giorno sucessivo ci dividiamo.

John va a far identificare le targhe dell'auto dei tizi magri, Faust va alla polizia per cercare di farsi dare l'agenda del dottor Fog e William e Paul tornano da mr. Franklin.

La casa è aperta e vuota. I due vanno alla cassa e, al suo inteno, trovano il cadavere di mr. Franklin.

Decidono di ripulirla e di gettare della calce sul suo corpo e sui resti di Arold.
Poi portano la cassa in ufficio.

domenica 1 marzo 2009

Domande

Paul e gli altri lasciano la casa e l'uomo perso nei suoi deliri.
La macchina corre veloce verso la casa di Beatriz.
Una rapida discussione mette il gruppo nella possibilità di frugare tra le carte di Mr.Fog.
Nell'ufficio che a casa ci sono innumerevoli scritti e dispense sul tempo e le dimensioni.
Sul tavolo un moderno computer fa bella figura.
Paul lo analizza per un pò, poi con la password riesce ad entrare.
La password è Ophmet!
Tra le cartelle trova degli scritti in arabo, indecifrabili.
La lingua che parlava il capo della setta in effetti sembrava arabo...
Le domande si affollano nella mente di Paul.
Beatriz centra qualcosa?
Fino dove è arrivato Fog con le sue scoperte?
In questi file ci sarà il codice per aprire davvero al cassa?
Mentre Paul pensa la pendola dell'ufficio suona le nove di sera.
Paul si volta per uscire e tornare dagli altri che stanno ancora parlando con Beatriz.
Mentre esce una fitta lo coglie alla gamba, un male che non comprende.
E' solo un attimo, poi passa.
Si tocca la gamba, tutto ok.
Che sarà stato?
Paul
La curiosità di scoprire se Ophmet esiste davvero è tanta.
Il capo di questa strana setta ci conduce nella cantina della villa e lì ci guida attraverso stanze e luoghi pieni di arazzi e tappeti.
Giungiamo in una piccola saletta dove il capo ci informa che, affinchè il rito abbia un effetto maggiore dovremo essere completamente nudi.
Ci rifiutiamo di restare nudi e affrontiamo l'inizio del rito indossando solo le mutande.
Il capo della setta mette delle foglie - droga probabilmente - in un braciere e le accende.
L'aria si fa densa, spessa.. un profumo acre riempie le nostre narici.
Il rito ha avuto inizio e la droga sta facendo effetto.
Le nostre menti sono annebbiate, intorpidite, finchè la nostra attenzione viene richiamata da uno strano ticchettio.
Sembra provenire da uno strano buco nel pavimento.
"Ophmet, se sei tu lì sotto fatti vedere - mostrati a noi" gridiamo.
Dopo un po', dal buco appare un eneorme verme, per metà di carne e per l'altra di metallo.
Il concetto di tempo e spazio sembra essere mutato: vediamo il verme fare mosse strane, contorcersi nello spazio, assumere forme e dimensioni irrazionali.
Le nostre stesse mutande ci sembrano come dei filamenti di che si allungano nello spazio.
Il verme - Ophmet probabilmente - si dirige verso di noi, ci gira attorno, ci chiede di offrirgli qualcosa ma noi non facciamo nulla.
Alla fine si dirige verso il provero Arold e lo ingoia.
Sarà sicuramente un effetto della droga - pensiamo.
Il verme si ritira nel suo buco; cerchiamo invano di trattenerlo.
L'effeto della droga svanisce, il fumo e l'odore acre scompaiono.
Siamo solo io e Faust.
Al posto di Arold c'è un cumulo di carne maciullata e sanguinante.
"Brutto vecchio bastardo, dovìè il nostro amico Arold.
Se l'è mangiato quel cazzo di verme e ora c'è solo questo cumulo di carne! Riportalo qui!" gridiamo al capo della setta.
"Che onore, che fortuna essere stato scelto da Ophmet" esclama lui.
Siamo turbati, incazzati.
Arold non c'è più ed al suo posto c'è solo carne marcia e sangue.
Ci raggiunge John il quale, con abile mossa, sferra qualche cazzotto al capo della setta per farlo tacere dai suoi splroloqui.

Siamo ancora sconvolti per la mancanza di Arold.
John sta fracassando le ossa di quello stronzo del capo della setta quando la nostra attenzione viene colta da una strana cassa posta in fondo alla stanza in cui siamo.
E' una grossa cassa di legno, senza aperture, senza cerniere, senza una chiave.
Cerchiamo di aprirla e, forse per bravura o forse per fortuna, scopriamo che, premendo in un punto, si aziona un congegno che porta in vista uno strano tappo cilindrico con una maniglia sopra.
Tirando la maniglia il tappo si solleva leggermente, senza sganciarsi dalla cassa, e sotto di esso troviamo 3 ruote di legno riportanti dei numeri da 0 fino a 9.
Cerchiamo di capire come risolvere questa strana combinazione finchè non ci sovviene che il dottor Fog aveva una combinazione numerica.
Ragionandoci sopra ed andando a tentativi cerchioamo di aprire la cassa usando quella strana sequenza.
Il capo della setta si riprende dalla saccagnata di botte di John e si dimostra impaziente.Sembra aver notato che usiamo sempre gli stessi numeri..
"Sapete qualche cosa che non mi avete detto? Voi avete una seuqnza in mano... ditemela e vi aiuterò ad aprire la cassa."
Noi, stressati dalla sua insistenza e dai nostri insuccessi, gli diamo una sequanza numerica leggermente sbagliata, in modo tale da capire la logica utilizzata per decifrare la strana sequenza.
Una volta decifrata la logica di lettura del codice, utilizzando la giusta sequenza numerica, sblocchiamo il tappo della cassa.
Il tappo è grande circa 30 cm di diametro.
Il capo della setta, che peserà si e no 30 kg, ci confessa che tutti loro sono magri perchè il loro scopo è quello di entrare all'interno di quella cassa.
Guardiamo dentro la cassa e lì troviamo altri numeri.
Ci saranno circa 50 cerchi pieni di numeri... ci dovrà essere un'altra sequenza numerica da qualche parte!
Il capo9 della setta, intanto, viene fatto entrare nella cassa:
"Ma non è possibile" esclama "altri numeri... datemi la giusta sequenza ... non può essere così!!!"