venerdì 26 settembre 2008

Dustin

Le zanzare pungono la pelle di Dustin e lui spera che non gli trasmettano qualche strana malattia.
"Fate un giro attorno - sussurra Allen - e vedete che cosa era quel rumore."
Dustin e il suo socio girano attorno al grosso albero e vedono che qualcuno ha spezzato dei rami passando.
Dalla forma delle rotture potrebbe essere alto sui 2 metri, molto più di un uomo comune.
Le orme sono indefinite, e il terreno erboso ne mascherano la profondità.
"Un uomo signore, sui due metri, ora sembra se ne sia andato."
"Ok, soldati, occhi aperti."
Dustin cammina per ultimo ora, è di retroguardia.
Lo fa sempre, questo gli fa sentire di essere una pedina sacrificabile.
La cosa non gli piace, ma è il suo lavoro.
Un rumore lo fa fermare, fischia basso, come è abituato a fare.
Gli altri soldati si mettono a cerchio.
Allen fa due cenni con la mano, due soldati si sdraiano a terra e strisciano sotto le fronde.
Il rumore si ripete, più alto e vicino.
Dustin sente una puntura di zanzara sul collo, istintivamente lascia il fucile per schiacciarla.
E' solo un istante, ma Dustin se ne pentirà per sempre.
La boscaglia esplode in un eruzione di foglie.
Dustin viene investito da una pioggia di rami e terra.

Quando si sveglia è sdraiato sotto una tenda, la testa gli duole.
Allen gli siede accanto.
"Tutto ok soldato?"
"Si signore, ma cosa è successo?"
"Non lo sappiamo, sei sparito nella foresta per più di un ora, dove sei stato?"
"Io... non lo so, sono svenuto e..."
Le parole gli si bloccano in gola.
"Ricordo solo un ombra..."
"Un ombra?"
"Si signore... solo un ombra, alta, che camminava su due gambe, e non era un uomo."

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