Dustin è un soldato, uno come tanti.
Quando il capitano gli ha chiesto di consegnare la busta non si è fatto domande.
Un tempo, involontariamente, si chiedeva il perchè di certi ordini, ora non lo fa più.
Quando entra nella stanza del capitano un brivido freddo gli corre lungo la schiena.
"Una missiva per lei signore" .
L'uomo seduto alla scrivania lo osserva, sembra quasi soppesarlo, poi indica il tavolo di fronte a Dustin.
Dustin mette la busta sul tavolo sopra una pila di altre buste, tutte identiche.
"Signore il sergente Allen ha detto che si tratta di una missiva importante, che sarebbe da controllare subito."
L'uomo dietro la scrivania aspetta qualche minuto, poi prende la busta dal tavolo e la apre.
Gli occhi scuri corrono veloci sulle poche righe scritte sul foglio e poi si alzano su Dustin.
"Qual'è il tuo nome Soldato?"
"Dustin Grey, signore" lo sgaurdo si alza involontariamente, come a fuggire gli occhi del capitano.
"Bene Dustin, torna da Allen, digli di partire subito e di portarlo a casa"
Dustin compie il rito del saluto, poi esce dalla stanza.
Mentre scende le scale non può fare a meno di sorridere.
Un soldato lo incrocia.
"Che hai da ridere Dustin?"
"No, niente, pensavo all'India"
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