L'essere li segue con gli occhi mentre lasciano e tornano nella stanza.
Quello alto e bello non lo ha visto, si è limitato a sentire sulla pelle la sua presenza, come una presenza di insetti che sciamano.
L'altro invece seppure per breve tempo lo ha "intuito".
La cosa è interessante.
La mente dei due è molto debole e l'essere la può plagiare a piacimento, lo sente e questo lo diverte.
Sono bastate poche parole per scatenare il caos.
Adesso non sanno cosa fare: portare via il cubo o usarlo.
L'essere ruota gli occhi e segue la bizzarra scena.
C'è ne un'altro con loro, uno che adesso si è messo a giocare col cubo.
L'essere adesso vede che quest'ultimo si sta attardando, sta per rimanere solo.
Basterà un istante, un solo battito di ciglia per divorare la sua volontà e trascinarlo verso il baratro e quando avverrà gli altri lo seguiranno.
Quello che sembra essere un medico è il più suscettibile alla presenza dell'essere e questo lo rende guardingo.
Maneggia per pochi istanti il cubo e sempre con molta circospezione.
L'ultimo, quello muscoloso, invece non degna neppure di uno sguardo il cubo, si limita a riempire il posacenere e a sentenziare che il tutto è una cazzata.
L'essere rotea il corpo su se stesso, come un enorme lombrico strappato dalla terra e assapora l'istante che lo separa dalla cena.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento