Il clangore metallico e il sibilo dei freni ci fa capire che siamo giunti in stazione.
Ci prepariamo a scendere dal treno continuando i nostri discorsi per concordare la versione ufficiale per il nostro rapporto.
Mentre discuto animatamente coi mie colleghi, la mia attenzione viene rapita da un uomo che sta lavorando presso una locomotiva. In quello che sta facendo c'è qualcosa che non va... ma cosa?
Non ho il tempo per capirlo e, proprio mentre decido di tornare sui mie passi e veder cosa stesse facendo a quel locomotore, la facciata dell'agenzia esplode davanti ai nostri occhi.
Veniamo scaraventati a terra e ricoperti di detriti e calcinacci.
Subito prestiamo i primi soccorsi e cerchiamo di capire se c'è qualche sopravvisuto.
Scopriamo che le esplosioni sono state tre. Una nell'ufficio di Barcker, una in un'altra stanza e la terza, la più potente, ha fatto saltare la facciata.
Continuiamo ad indagare e Faust ci dice che gli uomini morti nell'esplosione sono stati tutti giustiziati. Infatti presentano tutti un foro di poriettile alla base del cranio.
... Sembrerebbe opera dei militari. John ne conferma ne smentisce.
Ci appostiamo in un bordello per le ore seguenti e il succedersi degli eventi è un turbinare di scoperte e colpi di scena.
Primo atto: ci sono dei moviemtni sospetti intorno alle macerie dell'agenzia. John esce in perlustrazione e ritona con una carta dei tarocchi intrisa d isangue, un sangue vecchio, che non ha niente a che vedere con l'eplosione.
Secondo atto: Io e Antony ci rechiamo alle nostre stanze all'albergo e scopriamo che qualcuno è venuto a cercarci e ci ha lasciato un biglietto sotto la porta della stanza. Già un biglietto... in realtà avevano approntato una trappola esplosiva per Arold che, se fosse entrato, ci avrebbe rimesso la pelle. Io e Antony riusciamo ad entrare da una delle finestre e a disinnescarla.
Terzo atto: Mentre Faust tormenta i mie sogni e quelli di chissà chi altro per recuperare energie, Paul va in cerca di compagnia per la notte ma quello che trova è una scarica di piombo che lo riduce in fin di vita.
Faust tenta anche di entrare in contatto con Elisabeth ma inutilmente.
Quarto e ultimo atto: Con mio grande stupore smonto e rimonto la pistola di John come se non avessi fatto altro per tutta la vita. Sembra che io riesca a capire il funzionamento delle cose come se le avessi progettate io stesso. Così io, Arold e John ci rechiamo alla stazione intenzionati a scoprire cosa avesse di strano la locomotiva.
Mentre la stiamo smontando John scopre che qualcuno ci spia. E' Emerik. Il ragazzo del circolo di Avignone.
Lo catturiamo e iniziamo ad interrogarlo. Dice che ha agito da solo, che noi abbiamo sterminato la sua famiglia ma niente più.
Affidiamo Paul e Emerik alle cure di Faust.
Ma Barcker dov'è finito?
domenica 11 ottobre 2009
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