martedì 19 gennaio 2010

La Locanda

Robert pensa:
Chissà cosa farebbero se li portassi davvero alla piramide...
E la locanda svanisce.
Nessuno nota l'assenza di quello che fino a prima c'era sempre stato, nessuno ne serba il ricordo.
Per tutti li, la locanda non c'è mai stata.

Il vento spazza la sabbia sulle pareti della locanda che oramai è abbandonata e vuota.
Dentro le sale che fino a poche ore prima erano gremite di gente adesso c'è solo il silenzio.
Il silezio e la sabbia.
Lentamente e inesorabilemte la sabbia inizia a consumare le parti.
I cardini di metallo della porta sono i primi a cedere, consumati delle stagioni.
La travi che reggono i piani superiori lentamente si seccano e le tempeste di sabbia le spazzano, fino a farle cedere.
Le tegole del tetto vengono strappate via e disperse lontano, sulle dune.
In pochi anni della locando non rimane che un guscio di vecchie assi spezzate e sparse.

L'uomo avvolto negli abiti neri ferma il cammello e guarda il GPS.
Dovrebbe essere qui.
Procede per qualche passo, fino a che il suo stivale non colpisce le assi coperte di sabbia.
Bingo!
Toglie lo zaino e ne estrae un vecchio PC portatile, un paio di candele bitorzolute e nere e una manciata di monetine di rame.
Accende il PC.
Accende le candele e dispone le monetine di rame a cerchio attorno al computer.
Le dita fanno suonare i tasti del computer con un ritmo quasi ipnotico.
Poi le luci delle candele iniziano ad aumentare di intensità.
L'uomo vestito di nero si ferma e si toglie la stoffa che protegge il suo viso.
La sabbia del deserto si alza per una folata di vento.
I suoi occhi osservano il vento aumentare di intensità fino a formare un vortice e dal vortice iniziare ad emergere una forma di legno.
La locanda inizia a riprendere forma.
Che bastardo funziona davvero!
Chiude il PC e rimette tutto nella sacca.
Risale sul cammello e prende un cellulare dalla sella.
"Signore, ho fatto. Non credevo che..."
Pausa di silenzio
"Certo, come vuole."
Mette via il cellulare ed inizia ad allontanarsi.

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