Dopo aver ulteriormente indagato capiamo che non possiamo uccidere il guardiano e che, forse, il solo modo per far tornare il villaggio alla sua vita tranquilla è quello di far allontanare le due persone a cui il guardiano da la caccia. Il maniscalco e il bibliotecario.
Loro sono le sole persone che hanno toccato la stele senza averne il permesso e quindi sono una minaccia da eliminare
Così parliamo col maniscalco e col borgomastro e, anche loro, convengono con noi su questa soluzione.
Nel giro di qualche ora il maniscaclo è diretto a nord sul suo carro con la sua famiglie.
Noi invece ci rechiamo alla stazione del villaggio vicino e, dopo una breve consulto decidiamo tornare in Austria da Robert l'orologiaio.
Dopo qualche ora di treno in cui cerciamo di recuperare le energie, arriviamo a Vienna. Il locandiere vuole essere certo della perdita della sua locanda e così è.
Quindi ci rechiamo da Robert con il solito nugolo di domande che ci attanaglia la mente.
Quando arriviamo alla casa siamo subito colpiti dalla torre dell'orlologio che svetta al centro.
Ci faciamo annunciare e veniamo indirizzati proprio verso la torre.
Quando iniziamo a salire le scale quasi tutti noi dell'agenzia, iniziamo ad avere strani malori.
Ci rechiamo in uno studio con Robert e, quando gli chiediamo dei malori, dice di non conoscerne la causa ma è palese ceh stia mentendo.
Gli raccontiamo l'accaduto e lui si presenta con un antichissimo tomo scritto nell'antica lingua egizia. La stessa che parlava il guardiano.
Ci spiega chi e cosa sono i guardiani, di questa lingua antica delle porte che conducono a Gea e, da quel che sembra, sa molto più di quello che ci dice.
Come al solito e come accadeve con Barker, l'uomo con la bombetta... la maggior parte delle noste domande cade nel vuoto.
Forse ci sono cose che non siamo pronti a conoscere, o forse la nostra sete di conoscenza è il loro modo di tenerci al loro servizio.
Con Barke fuori gioco sarà Robert il nostro nuovo vapo?
martedì 2 febbraio 2010
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