sabato 7 aprile 2012

Cent'anni di vuoto (frammenti di PbF) - 2 -

William Wallace
A volte ti era successo di addormentarti alla guida.
Succede tutto in un attimo, fino a poco prima sei presente, poi alzi la testa di colpo e capisci che ti eri appisolato.
Ti freghi gli occhi e benedisci che ti sia andata bene.
Anche sta volta succede così.
Solo che non ti va bene.

Flash: Fari di fronte.

Flash: rumore di gomme che frenano e lamiere che si piegano.

Flash: un tizio pelato che grida Mio ddio, mio dio!

Flash: un altro tizio, non pelato, che urla Alla 6 alla sala 6 presto

Buio

Apri gli occhi ed è una calda mattina, forse è primavera.
Sul letto al tuo fianco c'è un tizio che ti guarda.
"Ben sveglaito."
Fai per parlare ma non riesci
"Si è normale - dice lui - ha subito una brutta frattura alla mandibola. Oltre a 4 fratture scomposte a braccio e gamba destra.
Per un pò le sarà difficile parlare."
Si alza e ti mette in mano uno specchio.
"Per ora i medici dicono che non ci sono problemi, ne per la colonna ne per le funzioni articolari.
Se fossi credente direi che è un miracolato."
Ti guardi allo specchio.
La faccia è la tua, quindi meno male del previsto.
Tumefazioni e un bizzarro aggeggio di metallo che ti cinge la faccia.
Pensavi peggio.
"Io sono l'agente Reinold, sono qui per vedere come sta, e per farle delle domande, ma come capirà la seconda cosa richiederà del tempo.
Nel frattempo si rimetta."
Ti saluta ed esce dalla stanza.

Rimani solo con i tuoi pensieri.
Fino ad un minuto fa eri nella città grigia, eravate appena entrati nella torre torta ed eravate finiti nel medioevo... che ci fai qui?
Che fine hanno fatto gli altri?
In che anno sei?
E soprattutto adesso chi sei?

Dopo tre giorni ti tolgono l'aggeggio di metallo.
In questo tempo hai scoperto che sei nel 2011, che sei rimasto svenuto per due settimane e che nessuno ti è venuto a cercare.
Con te avevi solo i vestiti, 35 sterline e una pistola.
Forse è per questo che Reinold ti vuole fare delle domande.

Al settimo giorno di veglai chiedi che ti lascino andare.
Firmi un paio di carte, non rispondi alle loro domande ed esci dall'ospedale.

---

...

Apro gli occhi e mi trovo al volante di un'auto

...E' tutto un attimo
... lo stridore delle gomme
... il rumore delle lamiere che si contorcono
... e poi ancora il buio

Apro ancora gli occhi. Stavolta sono in un letto di ospedale. Un uomo, un agente di polizia, mi dice che sono anche stato fortunato. Mi passa uno specchio e vedo che ho una specie di telaio metallico intorno alla mia testa.

Mi spiegano che nell'incidente ho riportato la frattura della mandibola e che quella gabbia metallica aiuterà le mie ossa a ricomporsi.
Inoltre ho le solite flebo e i classici tubicini che mi entrano e escono dalle viscere.

L'agente mi dice che appena sarà possibile vorrà interrogarmi.

Dopo un paio di settimane mi rimetto in sesto e firmo per uscire dall'ospedale.

Scopro di essere a Londra nel 2011.
2011!!! Già mi son perso 4 anni in questo salto.
L'ultimo ricordo era quando stavamo entrando nella città grigia. Ma era il 2006!

Mi metto a fare un pò di ricerche e l'unico membro della squadra che trovo è Josehp. Scopro che è a Parigi e lavora come restauratore.

Decido di raggiungerlo.

Anche Parigi, come Londra, mi sembra diversa da come la ricordavo. Sembra che i luoghi e le persone legate a noi e alle nostre missioni, siano spariti.

Sappiamo che esiste ancora l Spirale, ci sono ancora Barcker e Teodor.
Per il resto nada.

Dopo esserci aggiornati sulle nostre vicissitudini, io e Joseph ci mettiamo a cercare gli altri membri del team.
Dato che coi nomi non troviamo niente, cerchiamo fatti o eventi strani.
Dopo molte ricerche troviamo qualcuno che potrebbe essere dei nostri.

Un detenuto negli USA.

Ci organizziamo per il viaggio.

La nuova missione ha inizio.

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Mentre stiamo decidendo cosa fare e come liberare il nostro presunto compagno incarcerato negli USA, qualcuno bussa alla porta.

Guardiamo chi è e, con grande sorpresa, appare Faustine, il medico sognatore (per gli amici il babau ).

Anche lui ci racconta del suo risveglio e, mettendo assieme le nostre storie, una cosa ci pare evidente. Non è un risveglio ma una vera e propria reincarnazione. Quando un corpo simile al nostro sta per morire, la nostra anima entra in esso e ne prende possesso.

Un arresto cardiaco nel caso di Joseph, un incidente per William e un tentato omicidio per Faust.

Mentre stiamo disquisendo sulle nostre teorie ancora una colta suona il campanello.
Dallo spioncino Joseph vede un ragazzoto punk-tamarro con capelli azzurri, piercing e tatoo.

William scende velocemente dalla scala antincendio e si presenta anche lui davanti alla porta della casa.

"Salve. Anche lei cerca il signor Lefevre?"

"Veramente cerco tutti e tre."

"Tutti e tre chi?"

"Lei sig Wallace, il sig Lefevre e il sig Williams."

Sapendo che Joseph mi sta guardando dallo spioncino gli faccio cenno di aprire.

Il tizio dice che il suo capo vuole incontrarci, che resterà in attesa all'hotel Hilton.

Il giorno dopo andiamo da lui. Ci bendano e ci portano in una super villa.
Un tizio dietro a un paravento ci dice che vorrebbe farci lavorare per lui.

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Ovvia mente, come prima cosa, gli chiedo chi è e, come ovvio, non mi risponde.

Dice ceh ci siamo già conosciuti in passato e che, a causa nostra, ha perso molte 'cose'.
Non capimo se eravamo amici o nemici.

Dato che è inutile crucciarsi per l'identità, ascoltiamo la sua proposta.

Dice che ci può dare 3 oggetti per ritrovare i nostri compagni e potrà guidarci alla ricerca di altri oggetti che possono aiutarci nella missione.

Ora veniamo alla missione.

Quando Teodor è nato, Robert Stern aveva preso alcuni anni dalle persone per contenere le esigenze del neonato signore del tempo.

Quando il piccolo è nato, però, non sono serviti tutti gli anni che erano stati accumulati e quelli avanzati sono stati riversati in 22 persone che erano rimaste a Londra.
Infatti, quella notte, oltre alle creatura con poteri e soprannaturali, a Londra c'erano anche queste 22 persone 'normali'.

A quanto ci dice questa persona, usando il tempo accumulato in esse, possiamo aprire un portale per tornare a un mondo più normale per noi, un mondo in cui ci sarà ancora tutto quello che ricordiamo e, soprattutto, in cui riavremo i nostri poteri.

Acettiamo la missione e ci da l'orologio di Jimbo, un braciere che, riempito d'acqua, vien usato come bussola rudimentale che non indica il nord ma la presenza dei nostri compagni e, da ultimo, ci dice dove recuperare i peaai di una macchina fotografica che è in grado di immortalare le cose per come sono realmente.

Con queste cose ci fornisce anhce un elenco di nomi e cognomi delle 22 persone da trovare.

La bussola dà la prima direzione da seguire. La traiettoria passa per la Germania. Iniziamo a seguirla e ci porta in un paese ad alcuni km da Berlino.

Chissà chi sarà il compagno che troveremo qui.

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Entrate nel paese, iniziate a girare e trovate un paio di alberghi con il ristorante, una decina di grosse case con appartamenti, molti palazzi da un paio di paiani, forse bifamiliari, e delle ville un pò in disparte.
Il cimitero e le fabbriche sono più in periferia.
Girando per il paese non avete alcuna ipressione particolare, è un normale paese di provincia.

Camminate per un pò e vi fate un paio di caffè nei bar che vedete, ma la gente con cui parlate, facendo domande "per parlare" sembra non dirvi nulla di particolare su quello che sta per succedere o che è successo.
Vi sedete sui gradini di una delle due chiese che ci sono in paese e osservate la gente passare.
Le macchine formano un flusso costante lento.
Gente che va, gente che viene.

Dopo una decina di minuti un isegna attira la vostra attenzione.
"Diethelm - vintage e collezionismo"
Il negozio ha un aria vecchia e da fuori sembra che non sia molto frequentato.
Osservando dalla finestra dietro al bancone side un uomo di circa sessant'anni.
Vi fermate un pò a osservarlo, ma è troppo vecchio per ricordarvi qualcuno.

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Tin-tin
la porta del negozio si apre e il classico tintinnio vi annuncia all'uomo dietro al bancone.
Egli alza lo sguarda dall'oggetto che ha sul tavolo, si toglie il monocolo (classico da gioielliere) e vi fa un sorriso.
Il suo accento è molto marcato è qualche parola che usa è così antiquata che non ne comprendete il significato.
Rispondete al saluto col vostro tedesco tutt'altro che perfetto.
Lui sorride di nuovo al vostro accento.
"Un francese e un inglese, questo mi fa tornare in mente una barzelletta, ma è così vecchia che non ricordo come va a finire."
Si alza, viene da voi e vi stringe la mano con un calore che vi aspettereste da un amico.
"Lei - guarda Joseph - che è francese, sicuramente apprezzerà questo oggetto."
Si gira verso uno scaffale, prende una vecchia scatola di legno e la posa sul bancone.
"Su venga!"
Apre la scatola ed estrae una busta nera che aprendosi rivela il suo segreto, un mazzo di tarocchi.
"Sono francesi, probabilmente de XIX° secolo, cornservati meravigliosamente non trova."
Li osservi (Joseph) sono perfetti, il bordo delle carte è un pò consumato, segno che sono stati usati, ma per il resto sono meravigliosi.
"Noti la fine riproduzione..."
Parla per circa 5 minuti.
"... e per finire noti il Matto (Lo sguardo perso simboleggia il distacco dalla realtà. Il fagotto rappresenta le esperienze che un uomo si porta con sè. L'animale in agguato rappresenta l'istinto ed è l'unico elemento, insieme al bastone da passeggio, che lega l'uomo al mondo reale. L'uomo che cammina rappresenta il viaggio, simbolo a sua volta del passaggio dell'uomo sulla Terra; è l'uomo che ha attraversato il mondo e conosciuto ogni seme e ogni via.) una stampa errata indica che il suo numero non è lo zero!"
Mostra la carta e supra la scritta c'è il numero 22.
"Questo mazzo è unico, probabilemente posseduto da un uomo che ha perso qualcuno, noti infatti che a lato del bastone con cui il matto regge il fagotto c'è vergato il nome di una donna."
Vi guarda sorridendo, poi torna serio.
"Ma forse non siete qui per questo vero?"

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"Conoscevo un tizio appassionato di tarocchi. Anche i suoi erano speciali, o alme no così lui diceva. Se ricordo bene si chiamava Antony... "

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