lunedì 18 marzo 2013

LA PRIGIONE

Dopo aver capito che nell'isola non ci sono passaggi per il nostro mondo, decidiamo di provare ad abbandonare l'isola. Prima proviamo con le navi che, quotidianamente, portano avanti e indietro i turisti. Però, a dispetto di quello che dovrebbe essere, dopo moltissime ore di navigazione si è sempre in mare aperto. Così, William a  Antony decidono di ara ritorno all'isola. Il primo ruba una scialuppa, il secondo a nuoto.
Le cose sorprendenti sono due. Per chi è rimasto sull'isola sono passati solo pochi minuti invece delle molte ore passate per i due, e si può tornare all'isola solo se si decide di tornarci e non di cercarla.

Dopo vari ragionamenti capiamo che siamo su una specie di prigione. Decidiamo di cercare se c'è qualcuno che, come noi, vuole lasciarla. Veniamo contattati da un tizio che ci da appuntamento in una spiaggia. Si presenta un uomo e, dopo le classiche domande per capire se sia affidabile o meno, stramazza a terra esanime. Dietro di lui si palesa una strana figura che, per essere visibile a tutti, si crea un corpo di sabbia. Da dialogo con questo essere non ne caviamo nulla e lui, dopo aver capito che in realtà non sappiamo come andarcene, se ne va.

Dobbiamo evadere dalla prigione ma non sappiamo come fare.

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