lunedì 19 luglio 2010

SWAT

New York 1990

Quando la camionetta nera arriva la polizia ha già bloccato tutto l'isolato.
Dentro la camionetta gli uomini in divisa nera.
Uno alla volta, come l'addestramento gli insegna, scendono.
Ogni volta che sucede qualche casino troppo grosso quelli "in alto" chiamano loro.
Potrebbero credere che lo facciano per rispetto o stima.
In realtà lo fanno per un semplice motivo: sono pedine sacrificabili.
Il capo della squada va dall'agente di polizia più alto in grado.
"Siamo arrivati".
L'agente lo osserva con timore.
"Si sono barricati all'interno del palazzo. Sappiamo che sono i 6, forse 7."
L'agente dispiega una cartina sul cofano della macchina.
"Il palazzo è su 20 piani, loro si sono barricati sopra il 17".
Indica sulla mappa.
"Sono piani di uffici, sa grossi open-space, corridoi a vetri e cose simili."
Il capo della squadra ascolta senza fiatare.
"Hanno con loro almeno una decina di ostaggi, forse si più. Abbiamo dei cecchini che li tengono sotto tiro, ma non vorremmo sparare e ferire qualcuno..."
Segue una pausa di silenzio.
Il capo della squadra prende la mappa la osserva, poi se ne va.
Il resto del gruppo lo attende.
"Ragazzi - dice - questi uomini sono preparati come mia nonna, meno male che ci siamo noi."
Fa un cenno, il gruppo lo segue in silenzio.
"Agente - dice - entriamo noi, tra 30 minuti se non siamo usciti faccia fuoco sui bersagli che i suoi cecchini hanno sotto tiro."
L'agente fa un cenno si ok.
"30 minuti ragazzi, più tempo del solito."
La squadra abbassa la visiera del casco ed entra nel palazzo.

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