Il torpore vi abbandona e vi destate in un tiepido mattino di primavera.
Vi guardate attorno le travi e l'intonaco scrostato della vostra casa parigina vi sembrano famigliari.
Uscite ciascuno dalla sua stanza e vi trovate nel corridoio, simultaneamente.Non vi siete posti il problma di vestirvi, di fronte ai vostri dubbi è una cosa banale.
"E' successo davvero?"
Siete sicuri di avere visto il futuro, ma vi appare fumoso, come un sogno.Siete sicuri di avere fatto cose reali, ma in un tempo che non era quello giusto.
E' come si il tempo scorresse, ma in una maniera che non è quella lineare alla quale eravate abituati.
L'uomo ha detto che ci sono volte in cui il tempo prende pieghe bizzarre.Che esistono entità che sfuggono alla comprensione.
Tornate nelle vostre stanze.
Fate un punto della situazione.
Uno: eravate a Londra
Due: avete ucciso Jacob
Tre: siete scappati in Francia
Quattro: John e Faust sono tornati a Londra
Poi Bam!
Vi siete trovati quasi un secolo avanti, in un assurdo mondo con macchine meccaniche e oggetti che non comprendete più.
E sembrava un sogno, poco logico, incomprensibile...
Poi Bam!
In India, dove dovevate essere stati più di tre mesi prima.
E qui era reale, lo sapete, è accaduto, non c'è possibiltà di errere...
Poi Bam!
Ancora qui, ancora nel tempo presente, nel confortante 1863.
Ma che senso ha?
Droga?
Allucinazioni?
Vi trovate in un bistot a discutere.
Ordiante da bere, discutete dell'accaduto.
Che fare?
Aspettare il ritorno dei due?
Cercare informazioni sugli oggetti?
Lasciare perdere tutto?
Mentre discutete sul da farsi, su ciò che è accaduto un tintinnare di bicchieri richiama la vostra attenzione.Vi voltate John e Faust stanno venendo verso di voi.Le loro facce sono scure.Fate un rapido calcolo: sono via da 4 giorni, non possono essere arrivati e tornati da Londra, qualcosa non va.Faust è visibilmente alticcio."Abbiamo avuto un incontro, con uno che dice di essere dell'agenzia - esordisce John - ed è finito male."
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