Continuo a controllare sui monitor quello che sta accandendo, ma una volta che i miei compagni sono entrati nella stanza non riceviamo più loro notizie e non osserviamo alcuna attività sospetta. Dopo un po' di tempo che sono fermo a non fare nulla decido di andare a vedere, prendo una pistola e mi alzo dirigendomi verso il corridoio. Così fa anche la nostra compagna, ma una volta sulla porta tutti gli schermi diventano neri e sull'unico rimasto acceso vi sono solo dei numeri: 4.00 - 3.59 - 3.58 - 3.57 - ...
Nella mia testa si palesa un pensiero che si tramuta in orrore, guardo l'orologio o mi precipito all'interno della stanza. Entro e davanti a me si apre un cunicolo scavato nella roccia e, senza chiedere ne come ne il perchè, mi fiondo all'interno di questo e finisco in una grotta. William giace morto e i miei compagni sono tutti presi da una discussione. Arrivo e li avviso che nella stanza comandi è comparso un countdown. Loro mi guardano rattristiti e mi spiegano come stanno le cose.
Nella stanza a fianco c'è un sorta di buco nero e sempre nella stessa stanza c'è un tipo che sprigiona un forte magnetismo, qualche volta anche repulsivo.
Decidiamo di parlare con questo tizio. Lui sembra quasi lobotomizzato e l'unica informazione che riusciamo ad avere è quella che il professore ha istallato delle cariche esplosive per tutta la struttura. Così il mio compagno Anthony si lega alla sua pistola e si getta nel buco nero, subito lo segue Joseph. Uno dopo l'atro sia Faust che John li seguono e così decido anche io di fare il salto.
Da allora solo il buio.
Il buoi si dirada e ci ritroviamo ancora nel labirinto. Faust sta ancora precipitando e noi siamo accerchiati da questi guardiani. Uno di essi ci chiede il motivo della nostra visita e noi diciamo di essere in cerca di Toropolis. Lui ci guarda e ci dice che non possiamo raggiungerla.
Facciamo delle domande a questo guardiano ma non ne caviamo un ragno da un buco, così lui ci dà due alternative, o rimanere qui per sempre o andarcene. Senza pensarci troppo prendiamo le nostre cose e torniamo a casa.
La troviamo Faust che dorme beato e una volta sveglio ci spiega che tutte le volte che lui sviene o si addormenta involontariamente ci fa ricordare momenti dimenticati delle nostre vite. Un po' quello che ci aveva detto Robert circa il linguaggio di Gea, ma da lì a capirci qualcosa il passo è lungo.
Mentre riflettiamo Jimbo nota che l'orologio di Barker diversamente dai nostri ha la possibilità di regolare l'ora.
Noi gli diciamo di provare e lui prova, insistiamo e lui ci risponde che lo ha già fatto.
Il tempo si è fermato quando lui ha staccato l'orologio ed è ripartito quando lo ha riattaccato, ma noi non ce ne siamo minimamente accorti.
Jimbo si alza e fa alcune prove e dopo una di essa torna con la barba. Noi un po' allarmati gli chiediamo che cosa è successo e lui ci risponde: "Ho capito come funziona lo specchio"
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