martedì 2 marzo 2010

La base nei ghiacci

Polo Sud - Novembre 2009
Jimbo si risveglia con l'acqua calda che gli brucia le mani.
"Sembra che funzioni tutto.."
La ragazza alle sue spalle è vestita con abiti da esplorazione antartica.
Il labirinto è solo un vago ricordo, come un sogno.
Adesso Jimbo è nel 2009 e sta cercando risposte alla morte di alcuni esploratori.

Per tutto il gruppo il 1863 nn è altro che un vago sentore che rimane in fondo al cervello.
Come un fugace ricordo di un'altra vita.

La spedizione ha lo scopo di capire chi, o cosa, ha ucciso 11 scienziati che si trovavano nella base antartica.
Hanno solo pochi indizi:
Primo: il capo spedizione, il dott. Lewis, sembra essere impazzito ed ha sfogato la cosa in una sorta di grafomania che lo ha portato ha scrivere cifre e date sui muri del suo laboratorio.
Secondo: la spedizione era li per studiare un fenomeno magnetico che si origina sotto la superficie terrestre, a circa 100m di profontità.
Terzo: le registazioni audio identificano la presenza di un' "ombra" che i ricercatori sembrano avere visto aggirarsi nei corridoi
Quarto: I computer sono stati tutti formattati e tutti i dati della ricerca sono stati persi.

Esplorano la base e scoprano che è completamente vuota.
Attivano in sequenza le telecamere scoprono che a volte ci sono dei cali elettrici in alcune zone della base.
Durante questi cali elettrici nell0ochio delle telecamere appare un'ombra indistinta.
Qualcuno pensa a fenomeni magnetici, altri ad un virus informatico..

Tre di loro armati di coraggio si nascondono nei corridoi.
Appena i compagni li avvisano di un calo elettrico corrono nella zona per vedere se l'ombra esiste realmente.
La vedano!
John lancia una torcia di segnalazione nella sua direzione e la luce illumina il corpo fisico di un uomo.
E' il professor Lewis!
Appena lo vedono il professore scompare come nel nulla e torna la luce.

Controllano le registrazioni delle telecamere:
l'immagine non viene registrata correttamente, come se l'ottica non riuscisse a catturarla, ma la cosa più sconvolgente è che nel momento della scomparsa gli orologi delle telecamere sembrano avere fatto un salto di 19 secondi!

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