mercoledì 28 gennaio 2009

Il tempo

1980
Mattina di ottobre.
Paul e William escono come al solito da casa loro e vanno verso l'ufficio.
Non è molto che lavorano assieme ma la cosa gli piace.
William è uno che ne sa un pò di tutto, che non si perde d'animo, anche se a volte agisce troppo d'impulso.
Paul dal lato suo è uno che ha senpre una soluzione, che analizza le cose che ha i contatti giusti. Sempre.
L'ufficio è freddo, la stufa ferma e qualcuno ha rotto una finestra.
E' un brutto quartiere, ma i due sanno che la finestra rotta non è un caso.
Stanno investigando su un caso nuovo, qualcosa di strano, qualcosa che ha a che fare con una serie alfanumerica e un omicidio.
L'omicidio è di quello di Ronald Fog un matematico di Londra la serie numerica è
3 3 - 3 4 3 3 s x 2 3 1 d x 4 a 4 sx.
E i due non ne vengono a capo.
Durante la ricercha hanno scoperto che Fog ha un conoscente con cui lavorava e che collaborava per alcuni suoi studi sulla "matematiche dell'antichità" un tale di nome Arold, lui ora sta cercando delle connessioni tra i numeri e l'omicidio.
La porta dell'ufficio si apre ed entra John.
"Mmm" mugugna e si accende una sigaretta.
Lui lavora poco, è un attaccabrighe, un ex militare.
Mette i piedi sul tavolo e si mette a giocherellare con una moneta.
"Accendete la stufa, fa freddo."
Lui è uno che fa il duro, ma a volte porta male.
Porta male e porta piombo, meno male che Faust di solito riesce a rimetterli in sesto in tempi brevi.
Faust adesso lavora con loro, lo fa solo il fine settimana, di solito ha il suo studio.
Adesso sul tavolo hanno la serie numerica, la rileggono ma non sanno che dire...
La finestra rotta fa entrare un freddo dannato, e il fatto che sia rotta non è un caso.
La prima volta gli hanno sfondato la porta, buttato tutte le carte in giro, rubato dei soldi.
La seconda volta gli hanno rotto la finestra, ma le carte non c'erano già più.
Adesso di nuovo, ma la grata interna ha evitato l'ingresso.
Da quando hanno preso posto nel vecchio ufficio del loro ex capo si sentono meglio, più importanti.
Negli anni 80 questo non è facile.
Loro non sono i soli che investigano a Londra, c'è molta concorrenza, e non è facile avere dei casi.
I pochi che hanno avuto li hanno portati ad un pareggio economico in questi anni, ma i loro conti in banca non permettono nemmeno una pizza fuori.
Questo è il caso buono.
Un matematico, pieno di soldi e pure con una figlia niente male.
Ci hanno lavorato per mesi per averlo, adesso lo devono risolvere, ne va della loro sopravvivenza.
Poco importa se i tizi che li seguno a volte di notte si fanno sempre più arditi.
Già i tizi.
Tutti con facce torve e lama in tasca, alcuni anche con il piombo.
Li hanno seguiti due volte, poi il gioco si è inverito.
Adesso John li segue mentre i tizi seguono William e Paul.
Sono giunti in una villa, una vecchia villa di Londra, appena fuori della periferia.
Una villa dell'800 con il suo bel giardino e la cappelletta privata.
Bhe, prima o poi tenteranno l'ingresso, quei tizi sanno qualcosa!
Il codice, che i tizi lo cerchino?
O forse loro l'hanno scritto?
O forse non centra nulla... mah.
La porta si apre ed entra un tizio, sui 30 con i capelli dritti sulla faccia, sembra un pò un finocchio.
"Si?" chiede John mentre si pulisce le unghie col coltello.
"Mi chiamo Rey - voce da topo - sono venuto per conto di Beth."
Beth è la figlia.
Che vuole sto tizio? si farà mica un gay del genere?
"Volevo sapere a che punto erano le indagini e pagarvi il mese."
Allunga una busta.
1000 sterline.
Decidete le vostre mosse, sapete che il fatto che Beth chieda non è casuale, è tempo che indagate e non siete giunti a niente.
I tizi che vi seguano non vi sembrano brava gente e sapete che palesarvi contro di loro potrebbe essere fatele per l'indagine, meno sanno di voi e meglio è.

La sera i tre si ritrovano in ufficio, mentre John prepare il the il discorso prende il via.
La serie numerica non sembra avere un filo logico, ne Arold ne gli studenti sanno qualcosa, e avete parlato con i migliori.
A casa di Beatriz non c'è casaforte, o almeno non ce n'è con quella combianzione.
La porta si apre.
Un tizio sulla trentina entra, si scosta i capelli dagli occhi e dice:"Salve, forse vi posso aiutare."
A fare che? pensate.
"Mi chaimo Tony, vi ho sentito oggi in università parlare con gente che conosco e...Insomma ho chiesto in giro e mi sembra chiaro che la cosa centri con il Dr. Fog.O mi sbaglio?"
Silenzio
"Bhe insomma, io collaboravo con lui a un progetto, una cosa strana per la mia tesi."
Silenzio
"Insomma la tesi era sulle dimensioni oltre le tre che la nostra mente percepisce..."
Silenzio
"Il tempo, e cose del genere."
Ah ecco! pensate ci mancava il folle.
"Io so che Mr. Fog aveva un disco, con i suoi studi e che non se ne separava mai... bhe, dalle vostre facce è chiaro che non ne sapete nulla."
Si siede.
"Io so che il Dottore a volte si recava in una villa, fuori città per studiare e per lavorare in pace.Se volete vi posso aiutare, ma in cambio voglio un copia del disco, sapete per la mia tesi."
Sorride.
"Ecco - dice - io so il codice per entrare nella villa."
Paul e William si guardano e sorridono.

Nessun commento: