Sono distratti è il momento
Franklin estrae una pistola e fa fuoco su Arold.
Il colpo trapassa l'uomo e questi cade a terra con una enorma chiazza di sangue che gli macchia la camicia.
Franklin si infila nella porta e la chiude alle sue spalle.
Franklin cammina in un luogo che gli è alieno.
La porta di metallo sembra un ricordo lontano, come se la avesse varcata secoli fa.
Non ricorda bene da quanto è qui e il suo orologio l'ha buttato appena varcata la soglia, troppo pericoloso tenerlo con se.
Lo spazio che ha davanti è strano, le leggi della fiscia non servono.
Il paesaggio si contorce e si dilata, cose lontane sono raggiunte in un battere di ciglia, cose vicine non si raggiungono mai.
Ci sono cose che lo spiano tra le curve e i recessi del paesaggio.
Zone oscure che ospitano mostri.
Adesso Franklin ha paura.
Cosa è stato, un rumore?
Estrae un coltello a lama dritta e lo punta nella direzione del rumore.
Un'ombra?
Un movimento.
Franklin inizia a correre.
Devo fuggire, nascondermi, ma dove?
Franklin si blocca di colpo.
Davanti a lui qualcosa lo attende.
Un ombra, una sagoma.
Si avvicina
Mio dio, cose è quella cosa?
Il terrore lo paralizza la cosa si avvicina.
Mio dio che cosa faccio adesso?
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