Un mese prima
L'uomo con la moneta si ferma davante alla porta di legno dentro cui Elisabeth è tenuta prigioniera.
Mette la moneta in tasca ed entra.
Le lacrime rigano il viso della ragazza.
"Stai bene" le chiede
Lei non risponde si limita a singhiozzare.
"Ti hanno fatto del male?"
"N.. no." balbetta
"Senti, so che adesso hai paura, che temi che ti faremo del male, ma non siamo qui per questo.
Ti abbiamo portato qui per proteggerti."
Lei continua a piangere
"Io... io voglio solo... tornare a casa."
"Non puoi, mi dispiace, per il tuo bene è bene che tu rimanga qui."
L'uomo con la moneta si gira verso un ragazzotto che sta sulla porta.
"Tienila d'occhio."
Poi se ne va.
"Le hai fatto del male?"
Parla con un'angolo buio della stanza.
No
"Bene, lui è già arrivato?"
No
"Senti, io non posso stare qui, quando arriverà chiedigli di controllare se la stanno ancora cercando."
Si
L'uomo con la moneta si avvicina all'angolo buio
"Grazie - fa un passo più vicino - senti, so che te lo dico sempre, ma... mi dipiace."
Lo so, lo sento
Ogni volta che vede l'amico costretto a fugggire la luce del sole sente il peso di avere fatto quella scelta che li ha portati a diventare così.
Sente il peso di essere stato il loro capo e di averli costretti a questo.
"Arrivederci amico."
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento