Anni fa
L'uomo con la cicatrice sulla faccia da un calcio al tipo a terra.
"Quante volte ancora ti dovrò dire che che qui tu non puoi entrare?"
La sua voce rimbomba come un colpo di cannone nell'enorme stanza.
Le due porte, che si aprono sui due lati opposti dell'enorme salone, osservano silenziose la scena.
"Ti prego... io voglio solo aprirla..."
L'altro a terra è una maschera di sangue.
Lo sfregiato si accuccia a fianco del ferito e gli prende i capelli.
"Te lo dico per l'ultima volta. Qui siamo in 3 a potere entrare e tu non sei nessuno dei 3!"
Lo guarda, l'altro abbassa gli occhi.
"Vedi - indica la porta - quella non si apre. Punto. E anche se per caso dovessi riuscire ad arrivarle davanti e cercare di aprirla bhe... lo sai."
Lo sfregiato lascia i capelli.
Si rialza.
L'altro si alza.
"Sparisci" non lo guarda neppure.
Il ferito sparisce da una delle due porte, non quella che prima gli era stata indicata.
Lo sfregiato cammina lungo il salone e si ferma davanti alla porta.
Questo posto loro lo chiamano "La culla" lui non sa il perchè ma è un nome che gli piace.
Aspetta qualche minuto, poi torna sui suoi passi.
Esce anche lui dall'altra porta ed è in strada.
L'altro uomo che lo aspetta fuori fa girare ancora una volta la moneta facendola danzare sulle dita.
"Che dici - chiede - ci riproverà?"
"Credo di si. Dovremmo mettere qualcuno di guardia, e magari costruire una controparete con una porta sbarrata in qualche modo che non si possa forzare facilmente."
"Potremmo trovare gente che faccia dei turni, per la porta non credo sia un problema."
Lo sfregiato si tocca il viso e vede che la ferita si è riaperta.
"Di nuovo?" gli chiede l'altro.
"Lo fa sempre, a te è andata meglio, tu fai girare una moneta."
"Bhe vedi il lato positivo a lui è andata peggio di te."
"Già."
Tutti e due guardano in un punto buio della strada.
"Adesso me ne vado" dice lo sfregiato.
"Ci penso io a sistemare le cose qui?"
"No, lascia che lo faccia lui."
La moneta fa un ultimo giro sulle abili dita, poi finisce in una tasca.
"Ci si vede amico."
"Ci si vede."
I due si dividono, ma prima fanno un cenno verso il punto buio della strada.
Un ombra risponde al loro saluto.
Ci penso io.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento